teatro
Edizioni Mea
2022
cartaceo, ebook
140
Tre testi caratterizzano questa raccolta di Drammaturgia italiana.
Nel monologo "La solitudine si deve fuggire" una professoressa di storia dell'arte, confessa di essere artefice di un atto vandalico, se pur involontario, durante una visita al museo etrusco.
"Una domanda di desiderio" è un atto unico con due coniugi come protagonisti alle prese con un corteggiatore che brama di desiderio.
Nei due atti "Un gioco di pazienza" il contenuto di un cassetto diventa protagonista di una vicenda paradossale che vede la signorina Ketty sopraffatta da mille pregiudizi.
Vi piace andare a teatro? “La sorte dell’ironia” di Manlio Santanelli, edito Edizioni Mea, fa parte di una collana dedicata al teatro.
Il libro è suddiviso proprio come se fosse una vera opera teatrale, in atti. Si apre con un monologo, intitolato “La solitudine si deve fuggire”, dove la protagonista principale, una professoressa che insegna storia dell’arte, confessa a se stessa di essere stata l’artefice di un atto vandalico nei confronti di un museo etrusco.
Si prosegue con la messa in scena di “Una domanda di desiderio”. Un unico atto, che vede come protagonisti una coppia, formata da marito e moglie.
E, infine, “un gioco di pazienza” suddiviso in due atti, dove la protagonista principale, una ragazza di nome Ketty, ha mille pregiudizi.
“Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho offeso voi infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa” – La sorte dell’ironia
Ho sempre desiderato andare a teatro, sedermi su quelle poltrone rosse e vedere gli attori in scena che ridono, sbagliano e si divertono. Sarà perché essendo napoletana, sono cresciuta con “pane e commedie” del grande De Filippo.
Tra i buoni propositi dell’anno nuovo, ho messo in lista di andare a teatro, anche perché, dopo la lettura di questo libro, la curiosità verso questa forma di arte è aumentata ancora di più!
Leggevo gli atti, le battute e immaginavo le scene, il sipario che si chiudeva e gli applausi del pubblico.
L’autore è stato bravo a riportare su carta il teatro, l’ha fatto con leggiadria e semplicità.
Spero di vedere a teatro quanto prima questi atti e queste storie.
Lo stile utilizzato è puramente consono alla tecnica teatrale; il linguaggio è semplice, ogni cosa è descritta nei minimi dettagli e i personaggi sono ben caratterizzati.
Grazie all’autore per aver portato il teatro in un libro e per avermi fatto sorridere, emozionare e sognare.
Anna Calì, classe ’96. Nelle sue vene scorre la lava del Vesuvio e la passione che contraddistingue il popolo napoletano.
Giornalista di professione e con la passione dei libri sin da piccola. Adora annusarli e, quando va nelle librerie, si perde tra gli scaffali ad osservare le copertine.
Grazie a questa passione è riuscita a mettere in campo due sogni nel cassetto: il primo, recensisce i libri che legge, esperienza che fa bene sia al corpo che alla mente. La seconda: è diventata anche scrittrice e ha pubblicato già due romanzi.