Raffaello Cortina
giugno 2022
Cartaceo
295
Sulla Sicilia, sin da tempi antichissimi, si sono riversate ondate di civiltà. Ma i Greci vi hanno lasciato un carattere indelebile, che fa parte della natura profonda di questa terra.
Gli dèi non se ne sono mai andati dall’isola. Nelle campagne assolate nel cuore dell’estate, per le strade aggrappate ai pennacchi di roccia delle montagne siciliane si può ancora sentire Eracle chiamare le sue mandrie e Ulisse ridere del Ciclope. Nel tramonto di Agrigento, di Selinunte, di Segesta abitano ancora le processioni in onore degli dèi. Quando il giorno chiama la notte, nei teatri di Siracusa e di Taormina, il racconto del mito, nella rappresentazione delle tragedie, ritrova la voce potente che dovette avere nel V secolo a.C., in Grecia e nell’Occidente greco.
Terra rifugio di dèi e di eroi, di ninfe e di filosofi, di mostri e di re, la Sicilia è l’incarnazione di quello straniamento magico e felice che tanto piaceva ai Greci.
È la stranizza di un mezzogiorno d’estate, con i cortili risuonanti di voci e qualche buona storia da ascoltare e da raccontare.
Quando ho visto la guida “La Sicilia degli dei. Una guida mitologica” di Giulio Guidorizzi e Silvia Romani, dedicata alla mia terra, l’immensa Sicilia, non potevo non leggerla e immergermi in luoghi dove mito e superstizione sono allo stesso livello.
Ho scoperto posti nuovi, luoghi e miti di cui non ero a conoscenza.
La Sicilia è una culla di fascino, anche per il suo passato misterioso che, ancora oggi, stupisce ogni visitatore.
Mi è piaciuta la copertina del libro e ho letteralmente amato i disegni e le illustrazioni presenti tra le pagine. Inoltre, la divisione in capitoli è fuori dal comune. Ogni capitolo è introdotto da immagini che ci permettono di captare in anticipo quale sarà l’argomento trattato dagli autori.
“La leggenda vuole che la Sicilia poggi su tre colonne: una è ormai spezzata e giace in fondo al mare, la seconda è fortemente lesionata, mentre la terza regge, almeno per ora”.
Guidorizzi e Romani hanno realizzato una perfetta guida storica, utilizzando mappe cartografiche che consentono di conoscere la genealogia delle province sicule. Ma non solo: non mancano indicazioni su musei, monete, teatri antichi, grazie alle quali riusciamo ad avere un’ampia veduta dell’isola, a 360 gradi. Un mix di mito e storia che, sono certa, apprezzerete.
Gli autori, con il loro stile attento e preciso, hanno fatto un ottimo utilizzo delle fonti pervenuteci, analiticamente indicate nelle appendici bibliografiche per dare modo a chi vuole approfondire il tema, di poterlo fare anche autonomamente.
Una guida sui generis che mi sento di consigliare.
A voi affascina di più il mito o la storia?