
Giallo
Europa Edizioni
7 agosto 2019
cartaceo, ebook
125

Il commissario Roberto Poli non ha un attimo di tregua neanche di domenica: il suo vice, Aiello, ha provato a chiamarlo più volte, e questo può voler dire solo una cosa, guai all'orizzonte. Il "Killer della sciarpa" infatti ha colpito ancora: nuovo cadavere, il quarto, strangolato con la solita sciarpa bianca e rossa, e una curiosa scritta ritrovata a pochi centimetri dalla vittima: "Umberto Eco aveva ragione".
La passione per la pallacanestro, e in particolare per la squadra di Reggio Emilia, sembra essere l'unico punto di contatto tra le vittime, oltre a una loro presenza attiva sui social media, dove più volte avevano espresso liberamente le proprie opinioni. Questo caso è una vera ossessione per il commissario, che ha tutta l'intenzione di catturare il colpevole prima che commetta il prossimo omicidio.
Per riuscirci, dovrà sciogliere molti nodi, lasciar perdere le false piste e soprattutto comprendere il messaggio di una mente malata e delirante, che vuole ergersi a giustiziere della collettività mettendo in atto una sorta di selezione naturale che ha lo scopo di eliminare i mediocri. Una provocazione di una società in cui la tecnologia dà diritto di parola a chiunque, che lascia un sorriso amaro e invita a riflettere sul futuro che ci attende.
“Roberto Poli si stropicciò gli occhi e, facendo perno sul fianco sinistro, si girò verso il comodino per controllare l’orario. ‘Che du maroun’.
Si lasciò sfuggire un’imprecazione, notando che il display luminoso della radiosveglia segnava le 6:40. Da qualche tempo aveva difficoltà a dormire e a riposare bene, per cui tentò per qualche minuto di rimanere sereno e riprendere sonno. Tentativo vano, perché il cervello del commissario Poli aveva già preso a viaggiare a mille; di riaddormentassi non c’era verso”.
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“La sciarpa” è il secondo romanzo di Tommaso Landini, dopo il suo romanzo di esordio, “Via Togliata 7” (2017), e una raccolta di poesie, “Ora d’aria” (2018).
In questo libro, tutto ruota intorno alla pallacanestro: le vittime, alcuni oggetti sulla scena del crimine, gli indizi e addirittura la suddivisione dei capitoli è stata pensata utilizzando le diverse fasi di una partita di basket.
Il commissario Roberto Poli, il nostro protagonista, non riesce mai a staccare totalmente dal lavoro, dopotutto il suo ruolo prevede la reperibilità anche di domenica. Quello che porta il suo vice a chiamarlo è il ritrovamento di un nuovo cadavere, il quarto. Tutti gli indizi fanno pensare ad una nuova vittima del “killer della sciarpa”, cioè che il malcapitato è stato strangolato con una sciarpa bianca e rossa e accanto al cadavere è stata ritrovata una scritta: “Umberto Eco aveva ragione”. L’unico particolare che sembra caratterizzare le vittime è la loro passione per la squadra di basket di Reggio Emilia, oltre ad una loro presenza assidua sui social, dove più volte avevano espresso, attirando notevoli critiche, le proprie opinioni a riguardo della palla a spicchi.
“Si mosse rapido in direzione dell’ufficio, le mani in tasca il bavero della giacca il più possibile alzato per proteggersi dal freddo. In direzione opposta, alcuni studenti si dirigevano verso la caserma Zucchi, a prendere l’autobus che li avrebbe riportati a casa. Alcuni, come tipico degli adolescenti, si muovevano in gruppo; altri viaggiavano in coppia, con la fidanzatina di turno, ed era tutto uno scambio di baci, di risatine, di smancerie”.
È una corsa contro il tempo per il commissario, che teme possano esserci ulteriori omicidi. Le indagini si svolgono a tutto tondo, cercando di raccogliere le più disparate informazioni sia sui social sia nell’ambito cestistico, senza tralasciare l’interpretazione della misteriosa frase.
La scrittura è semplice, molto fluida e coinvolgente. La trama è interessante, anche se poco dinamica e senza particolari colpi di scena. Sicuramente Landini è un autore che con la sua chiarezza esplicativa può avvicinare alla lettura sia adulti che ragazzi.
I personaggi sono ben descritti e creano subito un legame con il lettore. L’utilizzo del discorso diretto rende la lettura scorrevole e al contempo molto movimentata, senza diventare mai noiosa.
Un romanzo piacevole che consiglio a chi ama il giallo, a chi ama questo bellissimo sport e, ovviamente, a tutti coloro che vogliono leggere, magari sotto l’ombrellone, un libro piacevole e rilassante.
“Vede, questi imbecilli che sui social si permettono di pontificare su qualsiasi cosa, sono un po’ come delle oche: si mettono a starnazzare sempre più forte, finché la voce sommessa della ragione non si sente più. Come diceva Wilde: non bisogna mai discutere con un idiota, perché prima ti trascina al suo livello, poi ti batte con l’esperienza”.
Siete d’accordo con il pensiero di Oscar Wilde? Pensate che effettivamente possa accadere?
L’autore
Tommaso Landini nasce il 5 maggio 1983 a Reggio Emilia. Dopo la maturità classica, consegue la Laurea Magistrale in Nuovi Media e Comunicazione Multimediale. Collabora con la Gazzetta di Reggio dal 2003, ed è iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 2006. Nel corso degli anni ha ottenuto premi e riconoscimenti in diversi concors di poesia. Il suo romanzo d’esordio, Via Togliatti 7, è stato pubblicato nel 2017, mentre la raccolta di poesie Ora d’aria è stata pubblicata nel 2018.

I molteplici impegni famigliari (ho due figli stupendi oltre ad un marito e a un cane) mi hanno sottratto per un lungo periodo ad una delle mie più grandi passioni: la lettura (oltre alla pallacanestro -amore questo condiviso con mio marito, allenatore, e mio figlio, arbitro, che ci ha portato a creare una nostra società dove ricopro il ruolo di presidente). Ora complice un infortunio che mi costringe a diradare i miei impegni fuori casa (non posso guidare) sono “finalmente” riuscita a riprendere un libro in mano! Il fato, insieme ad un post di Kiky (co-fondatrice de “La bottega dei libri” che conosco da oltre 20 anni) pubblicato su Facebook han fatto sì che nascesse la mia collaborazione con “La bottega”, collaborazione che quotidianamente mi riempie di soddisfazione.