romanzo
Mondadori
marzo 2021
cartaceo, ebook
412
Rosa Dumarais ha conquistato il mondo della moda con la sua classe e il suo intuito infallibile. Costretta a scappare a soli sedici anni dalla casa paterna, si ritrova sola a Parigi in cerca di fortuna. E' solo grazie al suo coraggio e alla sua determinazione che raggiunge la vetta prima a Rio de Janeiro e poi a New York. Ma ogni scelta ha un prezzo e in questa serata, in cui Rosa fatica a trovare l'abito giusto, la vita sembra presentarle il conto della sua infinita corsa verso il successo.
La sarta di Parigi è un romanzo avvincente che racconta l'entusiasmante vita di una donna coraggiosa e affascinante in uno dei secoli più straordinari della storia.
“Basta con la nostalgia, la verità è che non c’è pace né bellezza senza di lei, solo tristezza e malinconia che non se ne andranno mai” – La sarta di Parigi
Ricordo la mattina in cui ho comprato “La sarta di Parigi”. Ero in una grossa libreria del centro della mia città e stavo scegliendo alcuni titoli per utilizzare un buono che avevo a disposizione. Mia mamma è una sarta e ho sempre ammirato la capacità di creare un abito da un tessuto grezzo, o un maglione da un filo intrecciato su due ferri che danzano a ritmo di un leggero tac tac. Così incuriosita, ho comprato il libro e sono uscita dal negozio contenta di aggiornare i miei scaffali con nuovi racconti.
Ho letto “La sarta di Parigi” in soli tre giorni. L’elegante storia di Rosa mi ha completamente rapita, senza lasciarmi altra possibilità che raggiungere la pagina finale. Ciò che più ho trovato affascinante del suo personaggio è l’essere un’antieroina moderna. Già. Rosa è un personaggio che per certi versi ammiri, per altri biasimi, ma che ti mette costantemente in discussione tra un “io non ce l’avrei fatta” e un “io proprio non la sopporto”.
Rosa è un personaggio di carne e di ossa, nella sua finezza e grazia; partendo da semplici oggetti destinati alla cura del proprio corpo, intesse il racconto della sua vita ad un personaggio che rimane anonimo fino alla fine e a cui si rivolge solamente con l’appellativo di “ma chère”. Le pagine corrono sotto le dita del lettore in cerca di informazioni sulla sua interlocutrice e, intanto, si snocciola una vita ricca di avventure strabilianti e grandi dolori, che come facce della stessa medaglia decretano successi e sconfitte della sua carriera.
L’autrice, Georgia Kaufmann, ci trasporta in una lettura meravigliosa, sofisticata ed elegante. La sua scrittura delicata non ci nega gli episodi più duri. Nella nostra mente tutto il racconto prende vita e ogni personaggio ci accompagna in tutta la sua complessità ed emotività. Un romanzo brillante che consiglio vivamente di leggere.
Un giorno lessi da qualche parte una frase attribuita a Erri de Luca che dice più o meno cosi:
“Questo è quello che io cerco nei libri quando li apro, il pezzetto che è stato scritto per me, che mi spiega qualcosa di me. Qualcosa che possedevo già sotto la pelle, ma che non sapevo dire”.
Questo è il motivo per cui la mia casa è piena di libri: perché solo leggendo posso conoscere me stessa in fondo. È solo attraverso la lettura, l’immedesimazione e la fantasia che riusciamo a ricostruire un’immagine nella nostra mente; ed in questa pratica decidere chi siamo, cosa siamo e da che parte stiamo.
Per tale ragione definisco Rosa un’antieroina. Rosa fa delle scelte. Come ogni volta che si prende una decisione: qualcosa si ottiene e qualcosa inevitabilmente si perde. Quando scegliamo un prodotto al supermercato automaticamente abbiamo deciso di non acquistarne altri per ragioni tutte nostre, superficiali o profonde che siano. E quando scegliamo di diventare madri è assoluto che stiamo rinunciando a qualcosa. Ecco, Rosa ci mette davanti a questo, ciò che si perde per ottenere quello che si desidera. Ed è logico che ci faccia arrabbiare, a nessuno fa piacere la cruda verità.
Tuttavia, la vita di Rosa non sarebbe stata cosi travolgente e allora ben venga il rischio. Ben venga mollare tutto e re-iniziare, anche se ci costa qualche sofferenza in futuro. Quei pochi istanti di pura felicità che l’aver intrapreso un percorso, aver deciso per noi stessi, ci offrono varranno abbastanza per superare lo sconforto che potrà prenderci se ci sentiremo insicuri.
Per concludere, ogni essere umano è unico nel suo genere; ogni scelta, ogni vita vale la pena di essere vissuta a pieno in tutta la sua profondità ed interezza.
In ognuna di noi vive una Rosa Dumarais.
Accogliamo questa ricchezza e facciamo della nostra vita un’avventura infinita. Ci siete?