
Giallo storico
Indomitus
7 - dicembre - 2023
Cartaceo - ebook
255

Due morti misteriose a cinquant'anni di distanza alle quali solo il delegato Beretta può trovare una spiegazione
Lugano, 1881. Una banda di ladri penetra nel castello di Trevano e fa razzia di preziosi. Poco dopo Vera von Derwies, figlia del barone proprietario del castello, muore in seguito a una caduta da cavallo. Nei giorni seguenti la tragedia torna ad abbattersi sul castello: vengono trovati senza vita lo stesso barone e il giovane inserviente Nuto.
Cinquant’anni dopo, l’anziana Liside chiama al proprio capezzale il figlioccio Ezechiele Beretta, massima autorità della polizia cittadina, e gli chiede di indagare sulla morte di Vera. A suo dire, i ladri penetrati al castello l’avevano disarcionata con l’intento di ucciderla: ne ha le prove.
Nonostante l’inusuale richiesta e i miseri indizi, il Beretta si interessa al caso, e assistito dall’appuntato Bernasconi, appura che le congetture della Liside sono più plausibili del previsto: qualcosa non quadra neanche nella morte del povero Nuto. L’inchiesta storica si sovrappone a quella su una morte più recente e altrettanto misteriosa. Il Beretta decide di intensificare le indagini prima che la ruggine del tempo divori ogni cosa.
Torna a farci compagnia Dario Galimberti con un nuovo giallo intitolato “La ruggine del tempo”.
Lugano 31 dicembre 1931
Il delegato di polizia Ezechiele Beretta si reca al capezzale di Liside Torricelli, un’anziana vicina di quando era un bambino, chiamato dalla donna che ha una richiesta da fargli. Liside vuole che Ezechiele indaghi sulla morte di Vera von Derwies, figlia del barone von Derwies, una morte avvenuta nel 1881.
“Ti devo informare di un crimine efferato, così che tu possa arrestare il colpevole e imprigionarlo…”
Ezechiele promette di cercare il colpevole anche se nutre poche speranze di riuscire a esaudire l’ultimo desiderio di Liside, in quanto la morte di Vera è avvenuta mezzo secolo prima.
Il 1931 è agli sgoccioli e i luganesi si stanno preparando a festeggiare l’arrivo del 1932, ma il nuovo anno non si apre nel migliore dei modi, infatti Beretta viene chiamato sul luogo di un incidente stradale, una donna è morta dopo aver sfondato un muretto a secco, precipitando nel fiume.
La donna si chiama Emma Bader è una dipendente del Grandhotel Lungolago, a Ezechiele non convincono né il modo in cui si è svolto l’incidente e neanche il fatto che la donna guidasse completamente ubriaca.
Anni dopo, con l’aiuto dell’ appuntato Bernasconi, il delegato si dedica a seguire due indagini; scoprendo che l’anno in cui morì Vera, avvenne anche un suicidio, Nuto Bernardi, inserviente nel castello dei von Derwies, si impiccò. Le due morti sono collegate tra loro?
Intanto le indagini sulla morte di Emma Bader continuano e Beretta avrà di nuovo come suo avversario l’avvocato Laghi, difensore dei personaggi della Lugano bene.
Emma Bader ha scoperto qualcosa e ricattato qualche intoccabile?
Durante le indagini Beretta viene aggredito e picchiato, ma da chi?
Quale delle due indagini ha messo in pericolo la sua vita?
Beretta non si lascia intimidire e prosegue con il suo lavoro ma non avrebbe mai immaginato a quale scoperta lo porterà.
“La ruggine del tempo “ è il terzo romanzo, con il delegato di polizia Beretta come protagonista, di Dario Galimberti che leggo, devo dire che mi è piaciuto più degli altri due.
Sono tutti e tre intriganti e con trame complesse, nel senso che non si arriva a capire i colpevoli fino alla fine. E per me i gialli e i thriller devono avere questa caratteristica.
Allora cosa mi è piaciuto di più de La ruggine del tempo?!
Ho avuto l’impressione che la scrittura fosse più matura, infatti ho trovato i dialoghi molto più strutturati, arguti e ironici. Le descrizioni ben dettagliate, soprattutto degli edifici, e le indagini ben descritte.
I romanzi di Dario Galimberti non seguono un preciso ordine cronologico; ciò non inficia la lettura, anzi è come leggere sempre un primo volume della serie, dove i personaggi non si conoscono e sorprendono sempre. A proposito dei personaggi, quello più antipatico è l’avvocato Laghi, il nemico perenne del Beretta, un po’ come Moriarty per Sherlock Holmes, alcune volte vince altre perde.
Beretta, come ho detto nelle precedenti recensioni, è un personaggio molto bello, proprio dal punto di vista umano; sensibile e sempre pronto a mettersi dalla parte dei più deboli.
In questo romanzo troveremo un personaggio già conosciuto nei precedenti, Sterlina, ma qui scopriremo il modo in cui ha conosciuto Ezechiele.