Thriller psicologico
Casa Editrice Nord
27 giugno 2023
cartaceo, ebook
368
Sei in una stanza buia. Sei stata rapita. Ma ti senti più al sicuro che a casa con tuo marito. Adesso. Amélie si sveglia in una stanza buia. Non sa dove sia né come sia arrivata lì. Probabilmente è stata drogata, ipotesi confermata da dolore pulsante alla testa. Prova ad aprire la porta, ma è chiusa a chiave. Si arrende all'evidenza. È stata rapita. Ed è allora che tira un sospiro di sollievo. Perché una cosa è certa: è più al sicuro qui che a casa sua.
Prima. Dopo la morte del padre, Amélie si trasferisce a Londra per cercare un impiego che le permetta di mantenersi e di studiare alla facoltà di legge. Invece trova Ned Hawthorpe. Colto, affascinante e ricchissimo, Ned le fa un'offerta che potrebbe risolvere tutti i suoi problemi economici: diventare sua moglie, ma solo per un mese. Poi divorzieranno e ognuno andrà per la sua strada. E' una proposta insolita, eppure allettante. Amélie accetta. Si renderà conto troppo tardi che quel mese è soltanto l'inizio.
“Voglio che finisca. Non mi importa come, ma voglio che finisca” – da “La reclusa” di B. A. Paris, edito Casa Editrice Nord.
Una giovane ingenua e priva di mezzi, ma con un grande sogno, approda a Londra, sperando di realizzarlo. Lì incontrerà buone amicizie, ma anche colui con il quale stringerà un patto, consegnandogli la propria vita per un mese. In cambio, riceverà la somma di denaro che le serve per poter realizzare le proprie aspirazioni. Da quel momento, inizierà la sua discesa verso l’inferno e nulla sarà più come prima.
“I battiti frenetici del mio cuore mi rimbombano in testa. Domino la paura. Posso batterli in astuzia, è già successo”
Amélie è molto giovane quando rimane orfana. Il padre è morto dopo lunga malattia, mentre la madre dopo aver partorito il suo fratellino. Entrambi deceduti in seguito a complicanze aggravate dalla negligenza del personale medico, cha aveva assistito la donna durante il parto. La scarsità di mezzi aveva impedito a suo padre di procedere con una causa legale.
Una volta cresciuta, la giovane aveva quindi deciso che sarebbe diventata un avvocato e si sarebbe messa al servizio dei più poveri. È una ragazza generosa, di buon cuore, ma piuttosto ingenua e inesperta della vita. È piena di speranze quando si trasferisce a Londra, certa di trovare un lavoro per guadagnare il denaro necessario per studiare. Finisce, invece, per trovarsi nell’indigenza totale.
“Carolyn. Mi rimane Carolyn”
È Carolyne ad accorgersi di lei e a tenderle una mano. La accoglie in casa propria, offrendole un’occupazione come governante, insieme a vitto e alloggio. Diventa per Amélie come una sorella maggiore, un punto di riferimento. È protettiva e attenta alle sue esigenze. Nessuno ha avuto cura di lei in quel modo, facendola sentire al sicuro dopo suo padre. Le presenta le sue amiche, Lina e Justine, due donne belle dalle promettenti carriere presso una nota rivista appartenente a Ned Hawtorphe.
“Il pubblico era affascinato dalla famiglia Hawtorphe e la stampa paragonava spesso padre e figlio. Quest’ultimo non ne usciva mai bene” – La reclusa
Anche Amélie conosce Ned ad una festa e ottiene un lavoro come segretaria presso suoi uffici. Ned è il rampollo di una famiglia molto in vista. Ha un rapporto conflittuale con il padre Jethro, ricco filantropo irreprensibile, che mal tollera le intemperanze del figlio. Ciò che l’uomo teme sono gli scandali che potrebbero influire negativamente sul successo della sua fondazione benefica.
Ned è egocentrico, viziato e propenso ad ottenere tutto ciò che vuole con qualsiasi mezzo. Ha una doppia faccia: al pubblico si mostra come un imprenditore di successo, affabile e sicuro di sé. Nel privato è irascibile e violento. Vede subito nell’ingenua Amélie un mezzo per tirarsi fuori da un grosso guaio e le fa una proposta…
“Così appoggio la testa sul tavolo della cucina e lascio scorrere le lacrime, piangendo fino a svuotarmi”
La trama di “La reclusa” si sviluppa su due piani temporali diversi, separati solo da pochi giorni. Il presente, dove i due protagonisti sono sotto sequestro per opera di uomini misteriosi. Il passato, ossia il racconto del percorso che li ha portati a quel punto.
La narrazione avviene in prima persona attraverso la voce di Amélie. Il linguaggio è semplice e conciso, lo stile incisivo e molto coinvolgente. Introspezione, eventi e dialoghi sono perfettamente in equilibrio. Il ritmo è molto rapido poiché l’atmosfera claustrofobica è carica di tensione e suspense.
La trama ha una partenza eclatante, caratteristica che, anziché smorzarsi nel corso della storia, sembra accendersi per esplodere da un momento all’altro, regalando momenti di grande fermento.
I personaggi sono ben caratterizzati. Nulla in loro è scontato, come potrebbe apparire di primo acchito, infatti assumono aspetti sorprendenti e decisamente inaspettati con il procedere della trama. Il colpo di scena finale non può certo mancare.
“Lei forse riuscirà a chiudere questa faccenda, ma per me sarà impossibile, almeno finché non troverò le risposte di cui ho bisogno”
“La reclusa” è il quarto libro di B. A. Paris che leggo. Devo dire che quest’autrice non mi ha mai delusa, sa bene come tenere un lettore incollato alle pagine dei suoi romanzi. Anche “La reclusa” mi ha avvinta, a tratti indignata, per poi sorprendermi, ma sempre con il fiato sospeso… non per molto però, poiché ho concluso la lettura nell’arco di un paio di giorni. Non avrebbe potuto essere diversamente dal momento che la curiosità era giunta a livelli così elevati da dover esser appagata al più presto. Nel finale ho trovato un soddisfacente colpo di scena, proprio quello che mi auguravo di riscontrare.
Forse la tematica non sarà nuovissima (cosa accade quando si vende l’anima al diavolo), ma la Paris l’ha sviluppata in modo originale e coinvolgente, attraverso una protagonista costretta a crescere in fretta, acquisendo astuzie che non sapeva di avere e che si possono definire in una parola: istinto di sopravvivenza. Per questo motivo, è impossibile non provare simpatia per lei. Quando un protagonista mi piace, difficilmente il romanzo mi delude.
La simpatia che potreste provare per il personaggio principale di un romanzo quanto inficia sul vostro giudizio in merito ad esso?
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐