Narrativa contemporanea
Elliot
2022
Cartaceo
179
Laura trascorre la sua infanzia a villa Bra con la nonna Leo, donna spigolosa amante delle piante molto più che delle persone, e qui cresce in simbiosi con il mare ligure e la vegetazione lussureggiante, lontana da qualsiasi forma di vita sociale.
Spontanea e selvatica, Laura ha uno sguardo esigente e lucido sul mondo degli adulti e il lettore la accompagna nella sua iniziazione alla vita – all’amore, al sesso, al desiderio di autonomia – a partire da questo Eden moderno, luogo di delizie e di illusioni.
Un romanzo potente – in parte autobiografico – in cui scorre l’energia vitale di un’autrice tutta da riscoprire, estranea a ogni retorica, capace di produrre un racconto della realtà creativo e sottilmente polemico, di cui svela gli ingranaggi di bellezza, dolore e nonsenso. Introduzione di Francesca Sensini.
“La ragazza in giardino”, in piccola parte autobiografia dell’autrice Marise Ferro, narra in prima persona della crescita ed educazione di una ragazzina, dai primi anni di vita fino all’adolescenza.
Intorno agli anni ’20, in una splendida villa ligure, vivono Laura, la protagonista e voce narrante, e la nonna Leo.
Laura è una ragazzina in cerca di vita, esperienze e nuovi incontri. Sola e praticamente ignorata dagli adulti, cresce selvatica tra le piante e i libri della biblioteca privata che Daria, giornalista e vicina di casa, le apre e mette a disposizione. Questo le permette di conoscere ed amare la lettura, iniziando proprio con un libro scritto da un’altra ragazza solitaria: “Cime tempestose” di Emily Brönte.
Il suo più grande desiderio è essere visibile agli altri ed essere considerata come persona e figlia.
“L’estate era nel suo pieno fulgore. Il giardino era tutto fiorito di rose, di gerani, di gelsomini, di fucsie. Macchie di colore rutilante lo rendevano festoso sotto il sole temperato dell’aria marina”
L’altra grande protagonista di “La ragazza in giardino” è nonna Leo, una donna forte, dallo spirito libero e indomito. Avara nella ricchezza e anche negli slanci affettuosi. Dura con se stessa e gli altri. Sempre elegante e “dal portamento fiero”. La donna accetta di farsi carico di Laura, affidatale dal figlio e dalla nuora, due esseri che lei considera “superficiali egoisti che hanno generato per errore”.
Nonostante le diversità caratteriali, le due donne hanno una cosa che le lega profondamente: l’amore per lo splendido giardino che circonda la villa e s’affaccia sul mare.
Questo rappresenta l’ambientazione principale della crescita di Laura: il giardino fa da cornice a tutto, con le sue rose profumate, le camelie dai delicati colori, i boschetti di caprifoglio e pini dove potersi rifugiare a leggere, le mimose che si specchiano nelle vasche d’acqua e i canti di rospi innamorati. Amate contesti paesaggistici del genere?
Il giardino rappresenta un luogo di pace e di protezione; un complice silenzioso, che vede Laura crescere e diventare donna ma che, come tutti i paradisi d’infanzia, dovrà essere abbandonato per iniziare una vita “reale” nel mondo degli adulti.
“La mia unica evasione era il giardino di villa Bra. Era un giardino stupendo, quasi fiabesco, rubato all’avarizia di una terra dalla maestosa gentilezza, superba di linee, smagliante di colori, ma tutta di roccia. Sulla roccia nonna Leo era riuscita ad edificare un piccolo paradiso terrestre” – La ragazza del giardino
La narrazione è lenta, ma piacevole.
L’autrice riesce a trasmettere con le parole tutti i profumi e l’esplosione di colori che il giardino regala in ogni stagione: tu sei lì!
Riesci a sentire il caldo immobile del pomeriggio d’estate profumato di aromi, di gelsomino e gerani. Puoi godere della carezza salmastra della brezza marina, mentre guardi il sole sparire nel mare incendiandosi all’orizzonte.
“Cercavamo di cogliere il raggio verde, quello che illumina il tramonto, che illumina la notte. Nonna Leo diceva: “E’ un raggio che porta fortuna. Non dimenticare, anche quando non ci sarò più, di venire a cercarlo fino qui”
L’autrice
Marise Ferro (1905-1991). Scrittrice e traduttrice di grandi artisti come Simeon, Balzac e Proust. Giornalista per quotidiani e riviste. Moglie di Carlo Bo, uno dei più importanti storici e critici della letteratura del 900.
Tra i suoi libri: Disordine (1932) e La sconosciuta (1978).
In tutti i suoi libri, l’autrice tratta di un tema a lei molto caro: la condizione femminile, l’educazione e la formazione delle donne nella vita.