
Narrativa contemporanea
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settembre 2021
ebook/cartaceo
255

Questo nuovo e avvincente romanzo, ci conduce in Francia.
La reverenda madre Antoinette e le sue consorelle, aspettano con gioia l’arrivo di René Fontaine all'abbazia di Saint René d’Angers. L’abbazia domina le colline del villaggio di Sainte Eulalie nella Francia centrale. Ventun anni prima, era stata proprio Madre Antoinette in una fredda mattina di novembre, a trovare René, abbandonato in fasce, in una cesta, posta sotto una quercia. Oggi René è un bellissimo ragazzo, vive a Parigi ed è uno dei modelli più famosi e richiesti in Francia.
René ha due amorevoli papà; è stato adottato da due rinomati stilisti francesi e nella speranza di scoprire qualcosa in più sulle proprie origini, decide di trascorrere qualche giorno di vacanza nel luogo dove venne ritrovato. Anche se i suoi nuovi genitori gli hanno spesso raccontato del suo arrivo nella loro casa, René vorrebbe approfondire le sue tante curiosità. Adesso René è pronto a scoprire il suo passato e per conoscere la verità vuole iniziare da qui…da dove fu trovato. Le suore dell’abbazia lo aiuteranno a rispondere alle sue curiosità e anche rivelargli un grande segreto ormai celato da troppo tempo.
Durante il suo soggiorno a Sainte Eulalie, René conoscerà alcune persone: Maxime, un giovane artigiano con la passione per le sculture in legno, il crudele e ricco Martin de Rohan componente di una ricca famiglia del posto e alcuni abitanti del luogo.
Tante sorprese lo aspettano, sorprese che travolgeranno le sue ricerche…
“Ma quella mattina ai piedi della quercia trovai qualcosa che la rese ancor più speciale. Mi avvicinai con circospezione, osservando un cesto che sembrava essere stato posato lì con cura”
La quercia dell’orfano
La storia di René ci conduce in un paesino della Dordogna dal nome incantevole: Sainte Eulalie. René rivede questo borgo dopo tanti anni di assenza.
Durante una passeggiata, la natura autunnale lo accoglie con i suoi profumi, i suoi colori e una stradina lo porta fino all’elegante abbazia. Tanti ricordi riaffiorano nella sua mente; rivedere questi luoghi dopo tanti anni e soprattutto riabbracciare madre Antoinette colmano il suo cuore di felicità. Fu proprio lei a trovarlo ventuno anni prima, in fasce, sotto una quercia; una maestosa e possente quercia, dalle forti radici che custodiscono ancora il masso sul quale è incisa la data del suo ritrovamento.
Il suo cammino verso l’abbazia viene improvvisamente interrotto da un rumore. A pochi passi, un lupo lo osserva; nel corso del racconto, questo lupo avrà un ruolo molto importante per il giovane protagonista; proteggendolo, condividerà con lui i momenti più difficili. Nell’intento di allontanarsi, René si perde nel bosco fino a giungere davanti una casa isolata dove conoscerà Maxime, un bellissimo ragazzo suo coetaneo con il quale farà presto amicizia.
René ha un cuore grande e, malgrado l’ambiente lussuoso nel quale vive, ha un animo semplice e puro con nobili sentimenti per il prossimo. L’autore lo definisce “un eroe senza macchia” ed è vero.
“Il lupo delle favole non è così cattivo come sembra” – La quercia dell’orfano
Maxime, dal carattere riservato, ha la passione per le sculture, che manifesta intagliando vari animaletti nel legno. Nel paese, le sue creazioni sono molto richieste e vive da sempre in quel bosco incantato. Benché René e Maxime conducano vite diverse, avvertono da subito una forte intesa, sicuramente dovuta alla loro innata dolcezza e grande umanità.
Con estrema bravura e delicatezza, l’autore descrive la nascita di questo nuovo amore, usando termini gentili, amabili e dissolvendo qualsiasi differenze sociali fra loro.
L’eleganza della scrittura, ormai nota in tutte le opere di questo brillante scrittore, ci accompagna attraverso splendidi paesaggi adornati da meravigliosi colori che incantano gli occhi. Lo stile adottato è molto scorrevole, impreziosito da molti particolari presentati con termini ricercati e dettagliati.
La presentazione dei luoghi è così accurata da proiettare il lettore in ambienti meravigliosi. Anche la bontà d’animo dei suoi personaggi trasmette serenità e senso di empatia.
Come in molti dei suoi romanzi, anche in questo risaltano importanti simbologie.
Un nobile simbolo viene rappresentato dalla quercia, simbolo della vita, della forza tranquilla, simbolo della famiglia e salda protezione. Tutte qualità che ritroviamo nel personaggio di René, sopravvissuto anche all’abbandono appena nato, come la quercia resiste ai momenti più difficili.
Il simbolo del lupo denota fedeltà, devozione per la famiglia, coraggio; egli appare a René nei momenti più impensati… come un angelo custode; fino al giorno in cui il lupo si lascia accarezzare e questo straordinario gesto risveglia in René momenti già vissuti, come se entrambi si conoscessero da sempre.
Oltre ai simbolismi che accrescono il valore delle sue opere, l’autore propone spesso tematiche sociali molto importanti come in questo caso l’adozione all’interno delle coppie omosessuali. Una grande conquista di un percorso d’amore verso il vero senso di famiglia.
L’illustrazione degli interni è presentata in forma eccelsa, tanto da suscitare nel lettore la percezione di calore rilasciato da un camino o da un raggio di sole attraverso i vetri; l’aroma di una cucina o di un piatto preparato. Si riesce anche a scorgere le sfumature di colori negli ambienti dotati di finestre.
I personaggi sono molto ben costruiti e ognuno custodisce in sé quella bontà che fa bene al cuore in un vortice di emozioni… quelle belle.
Il ritmo di “La quercia dell’orfano”, inizialmente moderato, discreto, viene circondato poco a poco da un alone di mistero, rendendo la lettura più coinvolgente; soprattutto durante le ricerche di René riguardo alle proprie origini… dovrà essere forte nell’accettare spiacevoli verità, altrettanto forte dovrà essere Madre Antoinette nel rivelargli un importante segreto.
E tu lettore… ti è mai capitato di mantenere un segreto con chi vuoi bene per non farlo soffrire?
Un racconto splendido, nel quale la bellezza degli occhi fa rima con quella del cuore. Anche in questo romanzo, questo straordinario autore ha saputo regalarci belle emozioni, ricordandoci che famiglia è chi si prende cura di te con amore.
Beatrice Castelli
L’autore di “La quercia dell’orfano”
Lo scrittore Cristiano Pedrini nasce negli anni Settanta. Lavora in una biblioteca della provincia di Bergamo e a causa dei suoi difetti, che lui come ogni altro essere umano ha, si considera un perfetto imperfetto… anche se qualche volta tende un po’ troppo al fatalismo.
Nell’agosto del 2014 ha iniziato l’esaltante e incredibile avventura a cui conduce la scrittura. Qualcosa che lo spinge a ritrovare se stesso, a fare i conti con ciò che si è e a immaginarsi un mondo diverso, forse migliore o forse peggiore, a seconda degli occhi di chi vede e legge ciò che esprimi.
A Cristiano Pedrini piace emozionarsi e ricercare in ciò che osserva il lato migliore delle cose, che sia un libro, un film, o una canzone: una ricerca costante che oggi pare sempre più difficile da raggiungere, in un mondo in cui tutto sembra standardizzato e lascia poco spazio alla nostra umanità.

Béatrice Castelli vive a Torino, cresciuta a Parigi fino all’età di 17 anni, coltiva sin dall’età di otto la passione per la lettura e quella della scrittura.
A dieci anni leggeva Crime et Châtiment di Dostoïevski, preso per caso dalla fornitissima biblioteca di suo padre, senza sapere ancora nulla di questo scrittore.
A 17 anni, con tutta la famiglia si stabilisce in Italia a Torino, dove dovette imparare l’italiano. Lo studio per la letteratura italiana l’appassiona in fretta, come da piccola per quella francese, iniziai così a scrivere pensieri in entrambe le lingue.
Ha frequento l’interpretariato di Torino con il desiderio di tradurre libri per la sua casa editrice preferita: l’Adelphi. Purtroppo incontra sul suo cammino molte difficoltà per arrivarci e così si ritrova a tradurre testi tecnici per nulla entusiasmanti…
L’amore per la scrittura l’accompagna da sempre. Non avendo mai nessuno a chi confidare i suoi pensieri, scrive per se stessa. Ha pubblicato, per due case editrici, poesie d’amore in due diverse raccolte, una per Segnidartos l’altra per Rupe Mutevole Ed. e una favola per bambini sempre per Rupe Mutevole. In alcuni siti letterari ha pubblicato inoltre dei racconti brevi.
In questo momento ha un romanzo già ultimato nel cassetto.