narrativa
edizioni e/o
2023
cartaceo
190
Il personaggio di Nora nasce dalla fascinazione scaturita dal ritratto La piscinina di Emilio Longoni, pittore divisionista che poi verrà bollato come difensore degli anarchici e che Montemurro trasforma in personaggio chiave del romanzo. Una commovente storia di amicizie e di amori si svolge mentre, in una Milano povera e scossa dalle agitazioni popolari, Nora organizzerà il primo sciopero femminile di minorenni, le piscinine, bambine e adolescenti sfruttate nel mondo delle modiste, sarte e opifici tessili.
All’età di cinque anni, nel 1890, Nora viene ritratta da Emilio Longoni. Il quadro che ne esce diverrà poi famoso tanto quanto L’oratore dello sciopero. Si tratta de La piscinina, termine dialettale in voga nella Milano dell’epoca.
Le piscinine, bambine dai cinque ai diciassette anni, compivano i lavori più svariati, come quello di modiste, apprendiste sarte, corriere dei vestiti agli opifici tessili. Erano sfruttate, sottopagate, come quasi tutti gli appartenenti alle categorie dei ceti bassi dell’epoca.
Nora cresce senza amore, in una famiglia operaia. Il padre morrà durante la protesta del pane, davanti ai cannoni di Bava Beccaris. Pochi anni dopo la stessa Nora, ancora adolescente, guiderà il primo sciopero femminile di minorenni, le piscinine, appunto. Vi prendono parte bambine e giovanissime adolescenti. Per dieci lunghi giorni, periodo in cui si distenderà la fabula del romanzo, percorrono le strade di Milano, urlando l’Inno dei lavoratori e vessando le crumire.
Ma la storia di Nora ha un lato decisamente più personale e sentimentale. Le amicizie, le rivalità, i tradimenti, il primo amore, le violenze sulle donne e sulle minori s’innervano dentro una storia di formazione femminile. Lo scenario è una Milano sorprendente: povera, popolare, vitale, arrabbiata, in fermento.
Silvia Montemurro è un’autrice che amo moltissimo e di cui ho letto tutti i libri precedenti. “La piccinina”, pubblicato con Edizioni e/o, è stato un’esplosione di emozioni che mi ha portata anche a versare lacrime per Nora e per tutte le bambine costrette ad una vita triste come lo è stata la sua.
Bambine che non crescono giocando, ma costrette a lavorare duramente per una miseria e per molte ore al giorno.
Nora ha soltanto sei anni e lavora duramente per cercare di aiutare in casa e portare qualche soldo per mangiare. Siamo nel 1890, periodo storico in cui vi è molto divario tra i ricchi e i poveri, specialmente in una città come Milano. Nora è dolce e delicata, nonostante sia cresciuta senza amore da parte della famiglia. Soltanto il padre le dona un barlume di affetto e la sua perdita causerà in Nora un grave dolore.
“Il papà mi ha insegnato che le grandi lotte per i diritti partono sempre dalle rivolte del popolo. Quindi anche noi ci potevamo ribellare”
Nora si sente invisibile e crede di non avere nulla da dare al mondo, anche a causa della sua balbuzie, ma la sua forza di volontà e il suo coraggio la porteranno a dare vita al primo sciopero delle “piccinine”. Uno sciopero che passerà alla storia per la lotta a favore dei diritti umani.
“Mi son la piscinina” recitò senza incepparsi “Mi son la piscinina che gira per Mìlan; girà sira e mattina l’è ‘l solito me trantan, poeu, quand’è l’è sira fada, stufa, stanca, coppada, con ona fam de loff, voli a cà mia in d’on boff”
Le vicende di “La Piccinina” sono ambientate principalmente a Milano. Silvia Montemurro descrive nel dettaglio la situazione politica, sociale ed economica di molte famiglie dell’epoca.
Specifica è anche la descrizione delle modalità con cui le piccinine sfruttate, malmenate alle volte, usate per i piacere una volta divenute adulte, denigrate come nullità, schiavizzate. Crudezze che l’autrice, ogni volta, grazie alla sua penna attenta e delicata, attenua con il suo stile, capace di colpire sempre al cuore.
“La Piccinina” permette al lettore di venire a conoscenza di una realtà che poco si conosce. Grazie al “basta” delle piccinine, in seguito anche i bambini e i ragazzini maschi decisero di scioperare per avere i pieni diritti, in quanto esseri umani.
Come mai, secondo voi, questa storia è rimasta a lungo nascosta?
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐