Romanzo contemporaneo
Sem
19 settembre 2023
cartaceo, ebook
160
L'11 marzo 1985 Michail Sergeevic Gorbaciov viene eletto segretario generale del partito comunista dell'URSS. Quello non è un giorno qualsiasi per i cittadini sovietici. È l'inizio di una svolta epocale che nessuno sospetta.
Nella distesa siberiana , migliaia di chilometri a est di Mosca, nonna, madre, figlia e nipote vivono in un piccolo edificio comunitario sotto l'intonaco fatiscente di un'epoca passata. Tutti tirano avanti affrontando le incombenze di una quotidianità che sembra immutabile e cristallizzata in un eterno presente.
L'ingegnere della porta accanto cerca di dare ordine alla propria esistenza dividendo tutti i suoi averi in varie scatole; Varvara, da quasi trent'anno, aiuta i bambini a venire al mondo; Maria lavora in un museo e sogna di fare carriera, di viaggiare e do innamorarsi; Janka ama la musica, una musica che sua nonna non comprende, e tiene piccoli concerti nella cucina di casa.
“Non ci sono uomini poco interessanti. Ogni destino, come un pianeta, ha la sua storia” – da “La musica del futuro” di Katerina Poladjan, edito Sem Libri.
Nel 1985, a parecchi chilometri da Mosca, in un palazzo assegnato dal governo ad un gruppo di persone, vivono quattro generazioni di donne. Madre, figlia, nipote e la bambina di quest’ultima. Esse affrontano la loro quotidianità in bilico tra doveri e desideri, mentre il vento del cambiamento inizia a soffiare.
“Potrei scrivere un intero dizionario delle angosce. Angosce che s’intrecciano fino a comporre un senso di spavento generalizzato”
Matvej Alezandrovic è un ingegnere cinquantaquattrenne. Lavora presso un laboratorio di ricerca in campo medico. Porta avanti alcune sperimentazioni con cavie umane su base volontaria. Si tratta di povera gente, bisognosa di soldi, attratta dall’ingente indennità di rischio, peraltro giustificato.
Egli vive in un edificio fatiscente condiviso, assegnato dal governo sovietico. È un uomo solitario, che ha bisogno di dare un ordine alla sua vita. Conserva ogni tangibile segno della propria esistenza in alcune scatole, catalogate secondo un suo personale significato. È riflessivo, tende ad avere pensieri ossessivi sul senso delle proprie scelte. Prova una certa attrazione nei confronti della sua bella vicina di casa: Maria Nikolajeva.
“Nessuna stella, nessun sole aveva il diritto di introdursi così a fondo nelle orbite altrui da giungere alle imprevedibili conseguenze che si esprimevano ora nella tremenda confusione dei suoi pensieri” – La musica del futuro
Maria è una quarantacinquenne ancora molto attraente. È stata felicemente sposata con Boris che, però, tra responsabilità familiari e condivisione della casa con la suocera, si è sentito soffocare. È fuggito nelle foreste siberiane con il pretesto di lavorare come taglialegna e non è più tornato, nemmeno per vedere la figlia. Maria è impiegata in un museo della zona, è una donna bella, che sogna di innamorarsi ancora. Vive con la madre Varvara, la figlia Janka e la nipotina Kroska.
Varvara è vedova da anni, si è ritrovata a vivere in quella casa condivisa, in quanto accusata di essere stata la moglie di un dissidente, quindi non più meritevole del proprio appartamento. Le è stato conseguentemente sequestrato il bilocale di proprietà e si è vista costretta a trasferirsi dalla figlia. È una donna forte e concreta. Lavora come aiuto ostetrica in ospedale, ha molta stima dell’ingegner Alexandrovic, le piacerebbe che la figlia Maria lo prendesse in considerazione quale corteggiatore.
“La nostra giovinezza non è stata un granché. D’altra parte essere giovani è sempre bello. Ci si baciava, si ballava, tutto ci sembrava possibile”
Non riesce a comprendere la mentalità della nipote Janka che si ostina a perdere tempo con quella musica incomprensibile.
Janka è un’operaria che lavora su turni. È una ragazza madre, che ha avuto la piccola Kroska da uno dei suoi due più cari amici. Essi sono Pavel e Andrej, i quali hanno reagito in maniera opposta alla notizia della sua gravidanza.
“A volte Kroska la guardava con due occhi così, sconcertata, come se tra lei e Janka ci fosse un equivoco”
Pavel, l’amico di sempre, colui per il quale ad un certo punto Janka ha iniziato a provare dei sentimenti, si è mostrato felice e pronto a fare da padre alla piccola. Ma Janka non vuole accanto a sé un uomo indeciso sul suo orientamento sessuale, poiché l’ha sorpreso mentre baciava Andrej.
Andrej, invece, è l’amico bello e affascinante. Al pensiero di essere il padre della bambina, ha reagito con veemenza, prima negando e poi proponendo l’interruzione di gravidanza. Janka ha, così, deciso di essere una madre single. Il suo più grande sogno è di diventare una musicista famosa. Per il momento, si accontenta di dare concerti nel suo appartamento, nonostante la disapprovazione della nonna, che reputa la sua musica troppo moderna e astrusa.
“Vorrebbe avere tutto il tempo che occorre per riflettere sul perché della sua esistenza”
“La musica del futuro” è un romanzo dal linguaggio enigmatico, pieno di sottointesi, ma di grande atmosfera. Si ambienta nella ex Unione Sovietica nel 1985, periodo di transizione verso grandi cambiamenti post elezione di Gorbaciov.
In questa nuova era, per contro, l’autrice ci parla di comuni individui in una condizione di staticità stagnante. Persone che, in apparenza, si limitano a sopravvivere. Nel profondo della loro anima, invece, si agita il fuoco del desiderio e della speranza.
I personaggi sono ben caratterizzati, i dialoghi potenti e incisivi, così come gli aspetti introspettivi. Tuttavia, occorre un’attenta riflessione per coglierne il reale significato che non è immediato, questo rallenta il ritmo di lettura. Molto è lasciato all’interpretazione del lettore e, una volta elaborata, vien da chiedersi se sia corretta.
Il contesto storico-ambientale è perfettamente introdotto. L’autrice mostra competenza, conoscenza e grandi abilità descrittive. “La musica del futuro” è un romanzo di grande atmosfera, più che di trama.
La vera protagonista à la Storia che, come il vento, si insinua nelle vite delle persone, portandole verso la propria direzione. Queste, inconsapevoli, si lasciano trascinare, convinte di proseguire verso il cammino da loro scelto.
“Per tutte le altre persone della nostra bella Russia oggi è lunedì – e un giorno di lutto nazionale. Invece lei, egregia, s’immagina nell’atmosfera sacrale della domenica. Interessante“
Il talento narrativo di Katerina Poladjan è indiscusso, così come l’elevata qualità narrativa di questo romanzo. Eppure, non è stato semplice per me interpretarne le intenzioni, tutt’ora ho qualche dubbio di averlo fatto correttamente.
Ho gradito le descrizioni, i dialoghi e l’ambientazione, veramente cupa, ma coerente con la storia. Si tratta di una scrittura di un certo valore narrativo, che però necessita di tempo e mente sgombra affinché la si possa apprezzare.
Se volete leggere un romanzo interessante, scritto in modo accurato e di atmosfera, allora “La musica del futuro” fa per voi. Se però vi servisse qualcosa per viaggiare con la mente in un momento di stress o se siete semplicemente alla ricerca di uno spazio di relax nel caos quotidiano, allora ve lo sconsiglio.
Leggere un romanzo fatto di omissioni è comunque una sfida interessante. Soprattutto se la scrittura eccelle come quella di Katerina Poladjan.
Accettate la sfida? O pensate alla lettura soprattutto come momento di relax?
4 stelle ⭐⭐⭐⭐☆