
Delitti in paradiso #3
Giallo
Time Crime
29 luglio 2022
cartaceo, ebook
256

Costretto a rimanere sulla soffocante isola caraibica di Saint-Marie, l'ispettore Richard Poole sogna venti freddi, un tempo piovigginoso e una pinta nel suo pub a Londra. Proprio quando realizza che ormai ne ha abbastanza, un misterioso vagabondo viene trovato morto nel terreno della storica piantagione della famiglia Beaumont.
Subito si pensa a un suicidio, ma il detective Poole non ne è così convinto ed è quindi determinato a provare il contrario: non gli interessa che le uniche impronte sull'arma del delitto appartengano alla vittima o che la stanza fosse chiusa dall'interno.
In poco tempo, infatti, la morte bussa due volte e compare una seconda vittima. La caccia è aperta per risolvere il caso, nonostante i migliori sforzi dell'enigmatica famiglia Beaumont...
“La morte bussa due volte” è il terzo volume della serie “Delitti in Paradiso” di Robert Thorogood, libro gentilmente inviatomi dalla casa editrice Fanucci, per TimeCrime.
Il Detective Richard Poole, nonostante le sue richieste di trasferimento, è costretto a rimanere sull’isola caraibica di Saint-Marie.
Il nostro detective ha una particolare mania: non sopporta di non essere sempre vestito in un determinato modo, ossia completo scuro di lana e scarpe nere laccate: insomma l’outfit perfetto per i Caraibi!
“Richard strinse la mascella. Trovava profondamente irritante il desiderio dei suoi subordinati di fargli indossare abiti più casual. Non riuscivano ad apprezzare quanto fosse già vestito elegantemente? E non avevano la minima idea di quanto fosse difficile mantenere le sue scarpe nere lucidate a specchio quando la maggior parte dell’isola era coperta di aggregati a grana fine o, come si ostinavano a chiamarla gli opuscoli turistici, sabbia?”
Sull’isola, fortunatamente, avvengono pochi delitti e il commissariato molto spesso si trova ad indagare su piccoli misfatti o, peggio ancora, si ritrova senza lavoro.
Ma questa mattina c’è un caso: bisogna individuare ed arrestare un tipo strano che smercia pessimo rhum di contrabbando davanti agli hotel dell’isola.
Un’indagine che fa storcere il naso al nostro detective. Durante la discussione con il capo della polizia, però, si presenta una donna, spaventata. Denuncia di essere vittima di un misterioso pedinatore. Poole coglie l’occasione al volo per accantonare il caso del contrabbandiere e dedicarsi a questo.
La donna è Lucy Beaumont e la sua famiglia è la più ricca dell’isola. Possiedono un’azienda che produce caffè di alta qualità.
“L’ispettore Richard Poole era di cattivo umore. In effetti non era una cosa così insolita. Non è per dire che fosse sempre di cattivo umore, tutt’altro. A volte sobbolliva senza perdere le staffe. E altre volte si sentiva troppo distrutto dal dover gestire la vita per comportarsi da vero e proprio brontolone. Ma oggi non era uno di quei giorni. Oggi era talmente furioso da rischiare di dare in escandescenze” – La morte bussa due volte
Lucy ha due fratelli, Tom, laureato in Agraria all’università di Miami e deciso a risollevare le sorti dell’attività di famiglia, attività che al contrario di quello che pensano gli abitanti di Saint Marie non naviga in buone acque, e Michael, appena diplomatosi, non brillantemente, a Eton.
Durante il sopralluogo alla tenuta Beaumont, Pool e la sua fidata collega Camille trovano il misterioso uomo morto nell’ex essiccatoio del caffè, ora trasformato in doccia di servizio.
Nessuno della famiglia sembra conoscere la vittima e, inoltre, il cadavere viene rinvenuto nel locale, chiuso dall’interno. Sembrerebbe un suicidio, ma il detective Poole è convinto che si tratti di una messa in scena per nascondere un omicidio. Pertanto, convoglierà le indagini in tal senso.
La famiglia Beaumont nasconde molti segreti che, ben presto, grazie all’arguzia e alle indagini minuziose di Poole, verranno rivelati.
Non voglio rovinarvi il piacere della lettura raccontando altro di questo bellissimo romanzo giallo.
I segreti sono numerosi, impensabili e accanto ad essi ci saranno sotterfugi, false verità, che vi condurranno in un turbinio senza fine e, soprattutto, non vi permetteranno di individuare il colpevole.
“Sì, faceva caldo, pensò Richard, e poi si rese conto che questo era in parte dovuto al fatto che si trovava dentro un pesante vestito di lana su una spiaggia tropicale accanto a un fuoco impetuoso in un bidone.
Ma aveva preso la sua decisione.
Era un inglese e avrebbe indossato il suo vestito dove e quando gli pareva”.
Per chi, come me, ha seguito la serie in televisione, sa benissimo che il detective Poole, come faceva anche il più famoso tenente Colombo, ama riunire tutti gli “attori” in una stanza al termine delle indagini.
Quindi, passo dopo passo, analizza l’accaduto, svelando poco alla volta la verità, dando l’impressione che il suo interlocutore di quel momento sia il colpevole, ma, invece, è solo un figurante nel disegno criminale.
Questo “stillicidio” di informazioni genera una forte suspense, e illude il lettore che si trova spiazzato dal fatto di non aver individuato numerosi indizi che, man mano, vengono svelati nel romanzo e che hanno portato il detective a risolvere il caso.
La scrittura è fluida, pacata. La trama è intrigante, viva, nonostante le indagini non siano concitate, ma si adattino alla “lentezza” della vita dell’isola.
I personaggi sono ben caratterizzati ed è facile entrare in empatia con loro. Ovviamente, avendo visto la trasposizione televisiva, durante la lettura, ho immaginato i personaggi come gli attori della serie.
“La morte bussa due volte” è un giallo ben congegnato e non di semplice risoluzione, da gustare con una tisana, o meglio un the, considerando che il nostro Richard Poole è inglese sino al midollo! Buona lettura!

I molteplici impegni famigliari (ho due figli stupendi oltre ad un marito e a un cane) mi hanno sottratto per un lungo periodo ad una delle mie più grandi passioni: la lettura (oltre alla pallacanestro -amore questo condiviso con mio marito, allenatore, e mio figlio, arbitro, che ci ha portato a creare una nostra società dove ricopro il ruolo di presidente). Ora complice un infortunio che mi costringe a diradare i miei impegni fuori casa (non posso guidare) sono “finalmente” riuscita a riprendere un libro in mano! Il fato, insieme ad un post di Kiky (co-fondatrice de “La bottega dei libri” che conosco da oltre 20 anni) pubblicato su Facebook han fatto sì che nascesse la mia collaborazione con “La bottega”, collaborazione che quotidianamente mi riempie di soddisfazione.