
autobiografia
Self-publishing
novembre 2022
cartaceo, ebook
130

Quando avevo nove anni, e tutto un futuro davanti, un errore chirurgico ha rischiato di spegnere per sempre la mia vita. Questo libro racconta la mia lotta e quella della mia famiglia per strapparmi dal buio e tornare a vivere.
Ho dovuto combattere per riprendermi tutto quello che avevo perduto, anche i gesti più semplici.
Ho deciso di raccontare il mio percorso perché là fuori, in questo momento, forse qualcuno sta iniziando una dura lotta per riprendersi la vita. E voglio che sappia che vale la pena di combattere, anche quando la vittoria sembra impossibile.
“Perché sono entrata in quell’ospedale da bambina felice e ne sono uscita in coma, con conseguenze che hanno segnato la mia vita ed il mio futuro?”. “Principessa Guerriera. La mia lotta per tornare dal buio” è un libro difficile da leggere.
Hillary Ruggeri, la sua autrice, la sua giovane autrice, ha preso carta e penna e ha scritto senza remore, forse con dolore, ma di sicuro senza tentennamenti, la sua storia. Per farcela arrivare dritta come un treno, per tirare fuori tutto quello che per anni le era rimasto dentro. Per poter aiutare qualcuno che si trova nella sua stessa situazione.
Questa autobiografia è un dono, un regalo che fa ai lettori per infondere coraggio, forza, amore.
“La mia lotta per tornare al buio” è il suo modo per dire a tutti che la vita può metterci alla prova, che può alzare l’asticella delle difficoltà e stremarci, ma che va sempre vissuta intensamente perché la famiglia e quelle persone che a volte incontri nei luoghi più dolorosi e difficili, possono essere angeli mandati per darti quel po’ di fiducia che serve per andare avanti.
Hillary era una bambina di 9 anni come tante, piena di amici e con un’innata passione per la danza quando ha dovuto affrontare un’operazione per asportare un meningioma del forame magno e un neurinoma dell’acustico destro.
Un intervento che, nella peggiore delle ipotesi, poteva portare alla perdita dell’udito e che, invece, è stato l’inizio di una serie di eventi drammatici che intaccheranno per sempre la vita di questa dolcissima bambina.
Hillary non si sveglia dall’intervento e rimarrà in coma per diversi mesi, senza una vera motivazione, senza essere minimamente preparata a questa eventualità.
Anni dopo, il medico che l’ha operata la accuserà quasi di non aver sopportato l’anestesia, ma lei, una bimba di nove anni, ha solo subito un errore chirurgico drammatico, che purtroppo porterà conseguenza per tutta la vita.
La bambina lascia così la sua spensieratezza e rimane in quel sonno profondo, fatto di sussurri, immobilità, incapacità respiratoria e pianti. In un letto di ospedale giace immobile una figlia, una sorella, una nipote.
Devo ammettere che non è stato facile leggere le pagine in cui raccontava questo terribile momento, mi immedesimavo in ogni persona che amava Hillary; mi immedesimavo in lei e non smettevo neanche un attimo di chiedermi cosa fosse successo per rendere il percorso di questa bimba così difficoltoso.
Cosa era andato storto?
Come poteva una ragazzina essere intrappolata in quel buio senza pace?
Come poteva la sua famiglia affrontare una lotta così impari?
E, fra le pagine, cercavo le risposte a tutte queste domande; seguivo le vicende come se ne fossi parte integrante, facendo il tifo per ogni progresso e pregando che tutto potesse tornare al suo posto.
Perché Hillary era una cucciola indifesa e si era ritrovata a combattere con qualcosa di più grande di lei. Il dolore fisico, la paura e la confusione non dovrebbero intaccare mai una vita così giovane.
Ma non solo.
Speranze per il futuro distrutte da amicizie non recuperate, da solitudine e dalla difficoltà di essere autonoma.
I momenti di solitudine e cattiveria durante gli anni della scuola mi hanno davvero spezzato il cuore. Una ragazzina che altro non voleva che tornare quella di prima usata e trattata in una maniera che difficilmente possiamo immaginare nella nostra quotidianità.
In quei capitoli ho davvero pensato, giuro con rabbia ed una grande tristezza nel cuore, che forse il genere umano non è più recuperabile se neanche i bambini riescono ad essere empatici.
Se allontaniamo, mentiamo, scherniamo una compagna che ha avuto solo la sfortuna di incontrare il medico sbagliato, allora abbiamo perso quella parte di umanità che ci faceva girare a testa alta. Hilary, dopo un tempo che doveva essere sembrato infinito, si sveglia, ma la bambina dolce spensierata si è persa in quel limbo oscuro.
Quasi un anno di ospedale, tracheotomia, disabilità e ogni forma di difficoltà che a quell’età nemmeno si dovrebbero immaginare.
Ma l’amore poi, la forza poi, proprio come ci insegna l’autrice, si trova negli occhi dolci e attenti dei nostri famigliari, che mai ci lasciano soli, che mai mollano; o si allontanano, indietreggiano, si sconfortano.
In quegli abbracci sinceri e in quei sorrisi forti, a volte terrorizzati, ma sempre speranzosi, Hillary ha trovato la forza di farcela. E dentro di lei, lasciando andare la piccola bisognosa dell’approvazione dei suoi coetanei, ha trovato la donna che voleva diventare.
“La mia lotta per tornare al buio” è, come dicevo all’inizio, un libro difficile, ma deve essere letto perché ci si trova dentro davvero tanta speranza.
Non vado oltre e non mi soffermo sulla parte tecnica e strutturale perché questo non è un libro fatto per raggiungere chissà quale vette, ma solo per raccontare una storia di forza e determinazione.
E questa giovane ragazza ne ha da vendere.
Grazie Hillary per averle voluta condividere con noi, sei davvero un esempio per tutti.
Grazie Hillary per esserti messa a nudo, sarai davvero un grande conforto.
“Ho deciso di raccontare il percorso che mi ha portato a diventare chi sono perché là fuori, in questo momento, forse qualcuno sta iniziando una dura lotta per riprendersi la vita…”
A volte bisogna passare per il dolore per vedere quanto è forte l’amore. E spesso, ma, davvero spesso, tutto questo possiamo trovarlo fra le pagine intense di un libro autobiografico.
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐

Appassionata di lettura e scrittura fin da bambina, ho scritto e pubblicato quattro libri. Moglie e mamma, passo le mie giornate ad inventare storie d’amore per emozionare chi le leggerà.