
Horror
La Torre dei Venti
8 giugno 2020
Cartaceo
160

Parigi, 1982.
In una città cupa e funerea, stretta nella morsa del gelo invernale, si aggira un'entità nota come il Devastatore. È un essere colmo di malvagità assoluta, che per decenni è rimasto nell'ombra, ma ora è pronto a scatenarsi e a colpire chiunque tenterà di opporsi a lui.
L'alterazione della realtà e gli elementi sovrannaturali che alimentano, fino all'ossessione, le paure più recondite dell'essere umano, sono gli ingredienti principali di un romanzo neogotico pensato come un intrigante enigma che deve essere risolto passo dopo passo, mettendo in ordine tutti i tasselli prima che sia troppo tardi: una corsa tra le vittime e il predatore, la cui posta è la vita.
“La memoria delle ceneri” di Simone Valtorta e Daniela Franceschi, Edizione La Torre dei Venti, è un mix tra thriller, horror e un romanzo gotico, scritto da Simone Valtorta e Daniela Franceschi.
È un romanzo particolare, forse non molto nelle mie corde.
La trama è cupa, ricca di mistero e inizialmente poco comprensibile, a mio parere. Lo stile è fluido. Le descrizioni sono molto dettagliate e l’atmosfera nella quale si viene catapultati è densa di tensione. Alcune scene sono da brividi e, per una che non ama il genere horror, sono abbastanza macabre.
“Sente in ogni persona l’odio e la sofferenza e se ne nutre per poter vivere ancora. Si mostra amico di chi soffre per poi compiere atti sanguinari; sta vicino a persone disperate che fanno cose disperate per poterne approfittare; lui gioca con loro, altre anime da dilaniare.”
I colpi di scena sono diversi e incuriosiscono il lettore. Alcuni capitoli sono ambientati in un passato molto doloroso per l’intera umanità, altri invece sono collocati in un’epoca più recente, ossia negli anni ‘80.
I protagonisti sono ben descritti e le loro ansie, le loro paure vengono chiaramente espresse, arrivando a coinvolgere il lettore.
Il racconto inizia nel 1982, quando a Parigi viene organizzata una serata per festeggiare il decennale di una famosa azienda dolciaria.
“Aveva tessuto la tela come un ragno paziente, pronto a ghermire la preda che vi sarebbe incappata dentro. Ecco, era il momento; silenzioso, si lasciò scivolare verso il portone illuminato, verso la sala cui provenivano allegre risate e un tintinnare di bicchieri. Pregustando già il mutarsi della gioia in lutto” – La memoria delle ceneri
La Direttrice, in questa occasione, decide di omaggiare alcuni suoi dipendenti più fedeli, tra cui sua figlia Laure, di un anello con un rubino rosso sangue.
Durante la serata, la morte inaspettata di uno dei dipendenti dell’azienda scatenerà un concatenarsi di eventi soprannaturali e di morti poco chiare in un’atmosfera cupa, da brividi, che più di una volta mi ha fatto pensare di abbandonare la lettura. Ma poi la curiosità mi ha spinto a continuare.
“La memoria delle ceneri” è il libro perfetto per chi ama sentire i brividi sulla pelle, vivere le atmosfere cupe del terrore.
Un consiglio: non leggetelo prima di dormire!
“Lei lo guardò perdersi tra i visitatori, mentre l’aria fredda che l’attanagliava cominciava a svanire. Fu allora che comprese che ciò che Laure e la sua famiglia e lei stessa avevano vissuto faceva parte di un disegno imperscrutabile; un disegno del quale aveva capito una cosa sola: quella non era la fine, era soltanto l’inizio!”
Gli autori
Daniela Franceschi è laureata in storia presso l’Università degli Studi di Pisa. Dal 2008 fa parte del CISE, Centro Interdipartimentale Studi Ebraici Michele Luzzati dell’Università degli Studi di Pisa. La memoria delle ceneri è il suo primo romanzo.
Simone Valtorta è nato a Desio, in Brianza, nel 1974. Laureato in Lettere Moderne all’Università Cattolica di Milano. Dal 2004 scrive racconti per l’infanzia e l’adolescenza.

I molteplici impegni famigliari (ho due figli stupendi oltre ad un marito e a un cane) mi hanno sottratto per un lungo periodo ad una delle mie più grandi passioni: la lettura (oltre alla pallacanestro -amore questo condiviso con mio marito, allenatore, e mio figlio, arbitro, che ci ha portato a creare una nostra società dove ricopro il ruolo di presidente). Ora complice un infortunio che mi costringe a diradare i miei impegni fuori casa (non posso guidare) sono “finalmente” riuscita a riprendere un libro in mano! Il fato, insieme ad un post di Kiky (co-fondatrice de “La bottega dei libri” che conosco da oltre 20 anni) pubblicato su Facebook han fatto sì che nascesse la mia collaborazione con “La bottega”, collaborazione che quotidianamente mi riempie di soddisfazione.