
romanzo contemporaneo
Giunti
5 aprile 2023
cartaceo, ebook
272

Tra la vita e la letteratura c'è un potente movimento circolare, inesauribile, che genera sorprese e scoperte. Ce lo dice Ruth Shaw, la libraia che tutti vorremmo incontrare, con il dono di creare legami tra i libri e le persone meglio di Cupido.
In questo vibrante memoir, Ruth intreccia i ricordi della sua movimentata esistenza, che sembra un film, alle storie dei personaggi che visitano il suo angolo di paradiso e a riflessioni sui suoi libri preferiti.
Prove durissime e dolori a lungo trattenuti hanno punteggiato il suo peregrinare, dove non manca, come nel lieto fine di un romanzo, una bellissima storia d'amore.
Pagina dopo pagina, mentre la Storia scorre sullo sfondo, Ruth ricrea per noi il suo mondo fatto di amicizie inossidabili, amori che dimostrano la sua dolcezza e la sua fame di vita e (tanti) simpatici animali che diventano compagni di strada: tutto indimenticabile, tutto vissuto con straordinaria leggerezza e, quando ci vuole, senso dello humour. I suoi consigli di lettura diventano così consigli per la vita, quella che vorremmo vivere davvero.
“La gioia di regalare il libro perfetto è molto più appagante rispetto a concludere una vendita” – da “La libreria alla fine del mondo” di Ruth Shaw, pubblicato dalla casa editrice Giunti.
Una donna racconta la propria vita avventurosa partendo dal presente, che la vede pensionata e libraia felice. Ha aperto ben tre minuscole e pittoresche librerie, una accanto all’altra, sulle colline di un piccolo e rigoglioso paesino neozelandese. Accoglie ogni genere di visitatore, ha un sorriso e il libro giusto per ognuno. Ma qual è stato il lungo cammino che l’ha portata lì? Attraverso questo memoir, Ruth ce lo racconta.
“Non c’è bisogno di avere una vita avventurosa o piena di drammi per avere una storia”
Ruth ha più di settant’anni, ha raggiunto la propria serenità interiore. È finalmente una donna felice e soddisfatta. Ha fatto della propria antica passione per la lettura un lavoro, pur essendo pensionata. Chi direbbe che la dolce libraia sulla collina è stata una ragazza irrequieta e perennemente in fuga? Da che cosa scappava? Dal timore di soffrire. Aveva subito un stupro durante l’adolescenza, aveva poi perso due figli in modo diverso, ma ugualmente doloroso; aveva rinunciato al terzo con rammarico. Fuggiva dall’idea di diventare una persona diversa da quella che sentiva di essere.
Ruth cambia lavoro in continuazione, viaggia, conosce molta gente, si sposa più volte e divorzia. Tutto questo prima di tornare alle origini. Al suo paese e al suo primo amore, Lance, con il quale trascorrerà gli anni della maturità.
Anche Lance ha viaggiato molto prima di ritrovare colei che non sposò in gioventù a causa di un assurdo puntiglio. Il suo percorso è molto simile a quello di Ruth. Ha cambiato molti lavori, si è sposato, ha adottato un figlio e ha divorziato. È caduto in depressione, senza tuttavia mai smettere di lavorare. Grazie ad ad una fortunata coincidenza, ha ritrovato Ruth e non si sono lasciati più. È un uomo paziente, che supporta ogni suo progetto, è proprio l’entusiasmo a mantenerli attivi e vitali.
“Sono convinta che esista un libro per tutti, e mi sorprende che spesso questo libro perfetto si trovi sugli scaffali della mia Wee Bookshop, che contiene meno di mille titoli” – La libreria alla fine del mondo
La protagonista di questo memoir è proprio l’autrice, che racconta in prima persona la sua vita così movimentata da sembrare il soggetto perfetto per un’opera cinematografica.
“La libreria alla fine del mondo” è suddiviso in capitoli, ognuno dei quali rappresenta una tappa dell’accidentato cammino della signora Shaw. Ogni capitolo è intervallato da testimonianze del presente, esperienze vissute in libreria, attività che l’autrice ha aperto dopo la pensione. L’autrice si avvale di un linguaggio semplice dallo stile fluido, che rende il ritmo di lettura vivace.
La trama non comprende solo sentimenti ed episodi più salienti della sua vita, ma anche spaccati di quotidianità non meno interessanti. Lo scenario cambia di frequente ed è comunque inusuale: Nuova Zelanda, Nuova Guinea, Australia e poi ancora Nuova Zelanda, che è la nazione d’origine dalla Shaw.
Si parte dall’infanzia per arrivare ai giorni nostri, presumibilmente dal 1950 al 2020. È una storia di rinascita, ma anche di ricerca, il cerchio si chiude da dove è partito e ci si chiede se davvero sia il caso di credere nel destino e nel fatto che alcune persone siano veramente destinate a stare insieme e a ritrovarsi anche quando la sorte li ha portati molto lontani l’uno dall’altra.
“E soprattutto guarda con gli occhi scintillanti intorno a te, perché i segreti più grandi sono sempre nascosti nei luoghi improbabili”
Una storia incredibile! Avventure e disavventure in ugual misura! E poi, per finire, tre piccolissime librerie (divise a seconda dell’utenza) in cima ad una collina. Che meraviglia sarebbe incontrare un luogo di questo tipo durante una passeggiata. Una casetta nel bosco con una signora gentile che ti offre un infuso e che sembra sapere qual è il libro che fa per te. Un sogno!
Leggendo la storia di Ruth ho sofferto con lei per le sue perdite e le ingiustizie subite. Nello stesso tempo, non ho potuto far a meno di sorridere quando ho letto alcune vicende in merito a certi clienti singolari dalle insolite esigenze. È comunque un racconto dalle tante sfumature in un paese affascinante come la Nuova Zelanda; il fatto di appartenere alla realtà, lo rende ancor più avvincente e interessante. Se amate le storie vere, i libri e i luoghi di lettura, questo è il romanzo che fa per voi.
“Quando un bambino stringe un libro che vuole veramente, non gli viene semplicemente regalato un libro, ma lo si mette su un cammino di fantasie, storie incredibili, e storie vere che andrà avanti per tutta la vita”
Voi cosa ne pensate?