
saggio
infinito edizioni
2025
cartaceo
86

Con una prosa vivace e accattivante, il celebre autore ligure racconta, in un saggio pubblicato nel 1897, il fenomeno sociale della lettera anonima, molto diffuso alla fine del XIX secolo, rimandando con una serie di passaggi anticipatori alla piaga contemporanea dell’odio online. Fenomeno diffuso in ogni parte d’Italia, la lettera anonima colpiva a quel tempo persone di diversa estrazione sociale, come accade oggi con l’instancabile attività degli odiatori da tastiera.
De Amicis paragona a un “monello che non può vedere un muro bianco senza sentire il bisogno d’imbrattarlo” chi non riesce a sopportare la felicità o il successo altrui senza provare tale e tanta invidia da rovinare la sua serenità “sputandovi sopra” il suo “inchiostro venefico”. Aggiungendo che probabilmente, a dispetto della quantità di lettere anonime inserite nelle buche delle lettere di tutta Italia, gli autori di quei testi odiosi sono pochi e rosi da una perfida invidia, oltre che persone considerate spesso… per bene. Altro riferimento, questo, alle esperienze che oggigiorno agitano il Web.
“Le lettere anonime meriterebbero di essere comprese non solo come fenomeni da contrastare, ma anche come occasione di riflessione su come il dialogo e l’interazione umana possano evolversi nel contesto delle tecnologie moderne, in un mondo sempre più interconnesso ma anche più vulnerabile”. (Demy Sessa)
“De Amicis fornisce un contributo di grande attualità relativamente alla comprensione della natura umana e offre molti elementi per riflettere su quanto e come, quella medesima natura, possa essere cambiata a seguito dell’uso di strumenti di comunicazione sempre più rapidi, diretti e aperti”. (Ugo Mancini)
Avete mai letto i libri di De Amicis? Se sì, quale vi è piaciuto di più?
“La lettera anonima”, edito Infinito edizioni, è un saggio scritto da Edmondo De Amicis.
Infinito edizioni ci ripropone un testo splendido e purtroppo attuale, il saggio firmato da De Amicis, celebre scrittore del libro “Cuore”, che io ho amato follemente e che lessi grazie alla mia amica Michela che me lo regalò inaspettatamente per il mio compleanno.
Questo saggio è totalmente diverso da ciò che ho letto in precedenza. È un testo sorprendentemente attuale, in un momento storico in cui la violenza verbale è diventata il sottofondo costante della nostra quotidianità digitale.
All’epoca erano le lettere, ora sono i commenti, i post, i tweet. Ma il meccanismo è lo stesso: offendere senza mostrarsi, ferire restando nascosti, sfogare l’odio sotto il velo dell’anonimato.
De Amicis osserva con lucidità e ironia un fenomeno che nel tardo ‘800 preoccupava tanto quanto oggi preoccupa il cyberbullismo: quello delle lettere anonime, inviate con inchiostro velenoso da mittenti senza volto, capaci di intaccare la reputazione, la serenità, la vita interiore di chi le riceveva.
E proprio qui, a oltre un secolo di distanza, emerge la grandezza anticipatrice di questo testo.
De Amicis ha intuito prima di tanti altri la forza corrosiva delle parole anonime e quanto possano distruggere quando non hanno un volto e una responsabilità.
Se le sue lettere viaggiavano per posta, oggi scorrono sotto forma di commenti sotto un post, recensioni false, messaggi privati o tweet carichi di odio. L’anonimato non ha fatto altro che evolversi, assumendo forme più rapide, virali, incontrollabili.
Ma l’origine resta la stessa: un impulso umano antico, feroce, codardo.
“Rimaniamo maravigliati al sentire quanta malvagità, quanta rabbia, quanta invidia, quant’odio vadano attorno pel mondo chiusi in una piccola busta, tra le pieghe d’un foglio che non porta nome; e più che meravigliati, rimarremmo esterrefatti se risapessimo quante persone coltre e rispettate, che non avremmo mai credute capaci d’un atto simile, ne furono o ne sono capaci”
Scrittura di De Amicis
La prosa di De Amicis è leggera, a tratti umoristica, ma mai superficiale.
Con una sapiente ironia, invita il lettore a non cedere al risentimento, a non dare potere a chi agisce nell’ombra. Lancia un appello all’educazione, alla cultura, alla dignità: l’unico antidoto vero contro l’odio.
È un messaggio tanto semplice quanto rivoluzionario, specie oggi, quando ogni giorno migliaia di persone, soprattutto giovani, sono vittime disarmate di attacchi virtuali spesso devastanti.
Lo scrittore ci ricorda che l’odio, anche quando cambia forma, resta sempre lo stesso: una scelta vile, mai innocente.
Voto: 5 stelle

Anna Calì, classe ’96. Nelle sue vene scorre la lava del Vesuvio e la passione che contraddistingue il popolo napoletano.
Giornalista di professione e con la passione dei libri sin da piccola. Adora annusarli e, quando va nelle librerie, si perde tra gli scaffali ad osservare le copertine.
Grazie a questa passione è riuscita a mettere in campo due sogni nel cassetto: il primo, recensisce i libri che legge, esperienza che fa bene sia al corpo che alla mente. La seconda: è diventata anche scrittrice e ha pubblicato già due romanzi.