romanzo storico
self
2019
Ebook/Cartaceo
170
“Una storia del regno di Domiziano…”
Fine del I secolo dopo Cristo. L’imperatore Domiziano, che si fa chiamare con l’appellativo di “dominus et deus”, annuncia la sua visita in una città del nord Italia. Per festeggiare l’evento, ordina che siano preparati in suo onore dei giochi tra gladiatori. Il nobile Gaio Valerio, organizzatore dei giochi, deve soddisfare la volontà dell’imperatore di veder combattere una gladiatrice. La prescelta è Eilis, schiava di origini britanniche che nell’arena si è guadagnata il soprannome di Fenice. Le richieste imperiali però non si fermano qui…
Un racconto del regno di Domiziano…
Mi sono apprestato a leggere questa storia con la curiosità e la voracità letteraria che mi accompagna quando si tratta di romanzi storici. In più, un romanzo storico ambientato nell’antica Roma, non ha fatto altro che aumentare la mia brama di lettura.
La mia “frenesia” è stata ampiamente ripagata da questa storia, opera prima di Vladimiro Maccari, che mi ha tenuto incollato alle pagine in un crescendo di tensione e curiosità per il susseguirsi degli eventi.
La narrazione è avvincente e, anche se il vero succo della storia è l’amore, l’autore è riuscito non solo a non essere melenso, ma addirittura ad amalgamare in modo fluido la vita dura, crudele e violenta dei gladiatori con i sentimenti e le passioni che gli uomini, per fortuna, non abbandonano mai.
Le descrizioni dell’abbigliamento, della vita all’interno del ludus e della vita di città sono molto curate e precise nei dettagli storici.
All’epoca non era inusuale che una donna combattesse nell’arena (numerosi sono i documenti a conferma di ciò), sottoponendosi agli estenuanti allenamenti con gli altri gladiatori, ma la figura e la personalità di Fenice sono state delineate egregiamente, tanto che è impossibile non immedesimarsi con la protagonista femminile del romanzo.
La caratterizzazione dei personaggi, soprattutto quelli principali, è rappresentata in maniera egregia, da Gaio Valerio, aristocratico idealista, a Domiziano, Imperatore arrogante, crudele e infido fino a Eilis/Fenice, donna forte fisicamente e caratterialmente ma che porta ancora ben esposte le cicatrici dell’animo.
Un aspetto che mi è piaciuto e mi ha appassionato tantissimo è che la seconda metà della storia è interamente ambientata all’interno dell’arena, raccontando la giornata di combattimenti.
La descrizione, quasi minuziosa delle armi utilizzate, delle corazze e delle protezioni che indossavano i gladiatori e della crudeltà che venivano messe in campo, ti trascina letteralmente sulla sabbia, intrisa del sangue dei combattenti, del terreno di scontro.
Nella lunga sequenza dello spettacolo gladiatorio, ci si dimentica di respirare a causa della tensione che l’autore riesce a trasmettere con la continua successione dei combattimenti, con le immagini vivide, nella loro crudezza, di quello che succedeva durante i “giochi”.
Unica nota negativa, che devo comunque evidenziare, sono i molti refusi incontrati durante la lettura, che nulla tolgono comunque alla tensione narrativa ma che sarebbe bene rivedere.
Insomma, se il buongiorno si vede dal mattino, probabilmente abbiamo trovato in Vladimiro Maccari il Simon Scarrow italiano.
Libro consigliato sicuramente agli appassionati del genere ma anche a chi ha la curiosità di conoscere, con dovizia storica, come si svolgeva la vita dei nostri antenati latini.
Luca Martorana, siciliano classe ‘73, è un ex giocatore professionista di pallacanestro e grande appassionato di “Heavy Metal”. Appassionato lettore, divora libri fin da bambino. E’ un patito di cinema e serie tv, soprattutto se di fantascienza. Ama esplorare strade sempre nuove in sella alla sua Harley. Nel tempo libero lavora….ma niente di serio.