
Raccolta
La Gru
8 ottobre 2024
cartaceo e-book
76

Giustizia, pregiudizio, illusione, identità, dissociazione, hirameki: sei storie al limite del surreale, popolate da personaggi caratterizzati da un "marchio speciale" e da un proprio concetto di etica, che cercano di realizzare il proprio destino confrontandosi con il concetto di normalità, con le regole e con la realtà socioculturale nella quale sono immersi ma a cui sentono di non appartenere. Mauro De Candia indaga sulla natura umana e su quello che rimane nascosto al di là della superficie e delle apparenze, provando a mettere a nudo le esigenze esistenziali dei suoi protagonisti, anime in costante ricerca della propria forma ideale che, come nella tecnica dell'Hirameki, salvano se stessi solo se sanno reinventarsi.
“L’Hirameki è una tecnica orientale che consente di dare spazio alla fantasia, completando delle semplici macchie di colore in modo da dare loro un senso compiuto”
“La follia dell’Hirameki“, ovvero “Lampo d’ispirazione”, di Mauro De Candia ci si lascia ispirare dalle macchie di colore, si può dare qualche colpo di penna e si può dare libero spazio alla fantasia in base a ciò che si percepisce osservando. E’ come se in base a tale principio, l’autore si fosse lasciato guidare dando vita a questi sei racconti.
Dall’Hirameki nascono i protagonisti che prendono forma progressivamente. Le loro caratteristiche li mettono in conflitto con la realtà nella quale vivono, una dimensione che percepiscono estranea e respingente. Sono racconti brevi, i titoli sono le parole chiavi dei loro testi: giustizia, pregiudizio, illusione, identità, dissociazione e Hirameki. I personaggi sono minuziosamente caratterizzati, poiché tutto ruota attorno alla loro personalità e al conseguente rapporto che intrattengono con il contesto nel quale vivono e con il quale devono interagire.
“Che cos’è un’ossessione? Una parola di quelle lucide, tronfie e ridondanti. Una di quelle parole orfane di oggetto che ben si abbina ad altri termini (follia, estremismo, malattia mentale, disagio sociale, turbe psichiche)”
Susanna da bambina fantasiosa diventa un’adulta al servizio della giustizia. Il significato che lei dava a tale termine nell’infanzia, è rimasto inalterato con gli anni. Antò, un ragazzo sfortunato abbandonato a se stesso. Solo, senza amore, trascurato nell’aspetto e quindi scansato da tutti, emarginato socialmente da quei ben pensanti che poi si macchiavano di colpe terribili. Ipocrisia e ignoranza che hanno fatto di lui una vittima. Lucio, un uomo dei nostri tempi che si convince di controllare tutto ciò che lo circonda attraverso comportamenti derivanti dallo studio di filosofie orientali. Czeslaw, con una vera ossessione per i volatili dei quali raccoglieva e collezionava le penne. E’ alla ricerca di un punto fermo che pensa di aver trovato in una donna, ma la relazione finisce. Karen, una ragazza scomparsa che era riuscita a nascondere la sua vera natura con una certa astuzia. Alessandro il cui passato è costellato di conti in sospeso che decidere di chiudere durante l’attività onirica.
“Altre volte, invece si finisce per covare dentro un nido di spettri che non dovrebbero mai maturare e neanche rompere drammaticamente il loro guscio di fantasma” da “La follia dell’Hirameki”
Ogni racconto ha una trama significativa e assai singolare. Alcune di esse sono sconcertanti e hanno un finale sorprendente. Alcune provocano indignazione e tristezza, temo non si discostino poi molto dalla realtà. Una mi ha persino divertita e, se delle illusioni fanno male, altre si possono raccontare con ironia. La storia di Karen invece mi ha fatta rabbrividire tanto è agghiacciante.
Il ritmo di lettura è rapido, il linguaggio assai elegante e curato nei minimi dettagli, in particolar modo nel narrare la complessa psiche dei protagonisti. Essi sono talmente ben raccontati da suscitare la nostra curiosità in merito al loro destino. Direi che la suspense non manca! Ci induce a riflettere sul significato delle parole e sull’uso della fantasia.
“Io contengo figure oscure che vanno continuamente avvicinate e illuminate perché possano evitare di perdersi, affinché possano riuscire a tornare a vivere”
Conoscevate il termine Hirameki?