
Autobiografia
Astoria
7 marzo 2019
cartaceo, ebook
336

Per una serie di scelte sbagliate, Stephanie Land, diventata madre da poco e costretta a fuggire da un compagno violento, si ritrova in una condizione di povertà assoluta. Mentre lavora duramente per tirare avanti, destreggiandosi tra una serie di sfiancanti lavori domestici, Stephanie scrive.
Scrive le storie che nessuno racconta: quelle di milioni di americani costretti a fare anche due, tre lavori per sopravvivere, a studiare di notte - come lei - con la speranza di un riscatto, a districare quel groviglio di norme e vincoli spesso contradditori da cui dipende l'assistenza governativa.
Perché in America, essere poveri equivale a essere colpevoli, Ma Stephanie è caparbia, non accetta quella condanna, ed è convinta che, attraverso la scrittura, potrà aprire un varco verso il futuro non solo per sé, ma anche per la figlia. E alla fine ci riesce.
“Anni prima, quando pensavo al futuro, la povertà sembrava inconcepibile, così lontana dalla mia realtà. Mai avrei pensato di finire così”. “Donna delle pulizie” è ciò che Stephanie, autrice di questo romanzo, fa per provvedere a se stessa e alla sua piccola Mia. Ha un grande sogno: laurearsi in scrittura creativa e diventare una scrittrice. Purtroppo è una donna sola, una madre single e, soprattutto, è povera. Questo è il racconto della sua vita tra lavori pesanti e mal pagati, alloggi ammuffiti e un’esasperante burocrazia per ottenere contributi per comprarsi il cibo. Ma Stephanie è resiliente e riuscirà incredibilmente a realizzare il suo obiettivo dopo tanto penare.
“Avevo fame di persone che si accorgessero di me, che si mettessero a conversare con me, che mi accettassero”
Stephanie proviene da una famiglia umile, che non tarderà molto a fratturarsi. La madre se ne va in Francia con un uomo più giovane di lei, un individuo superficiale e strafottente. Lei stessa è una donna egoista e immatura, alla quale non importa molto della propria figlia. Il padre di Stephanie si risposa con Charlotte, una donna gentile e per bene. Sono entrambi legati a lei e la aiutano come possono, ma hanno a malapena di che provvedere a se stessi.
Stephanie inizia a lavorare presto, inizialmente come cameriera in una caffetteria. Un’occupazione provvisoria, in vista di poter fare quello che desidera: la scrittrice. Ha sempre amato scrivere, quindi il suo progetto è quello di risparmiare per potersi pagare l’iscrizione alla facoltà di scrittura creativa. È una ragazza determinata e ottimista. È giovane, spensierata e ha fiducia nel futuro.
Poi incontra Jamie. La colpisce perché intento ad ascoltare una canzone che anche lei ama, con un Mp3. Le sembra carino, pensa che le potrebbe anche piacere. Quando iniziano ad uscire insieme, scopre che hanno una cosa in comune: il desiderio di lasciare la città e accantonare denaro per poterlo fare. Lei per l’Università e lui per il viaggio della sua vita lungo la costa del Pacifico, in bicicletta. Sono giovani, vivono alla giornata e insieme si divertono. Lui è simpatico e di piacevole compagnia.
“La nostra storia era destinata a finire; ciascuno di noi aiutava l’altro ad arrivare al proprio scopo: andarsene dalla città” – Donna delle pulizie
Questo fino a che lei non rimane incinta. La loro prospettiva di vita cambia con l’arrivo di Mia, con essa muta anche l’atteggiamento di Jamie. Diventa irascibile, violento e la incolpa di qualsiasi loro problema. E lei si trasforma in una ragazza spaventata e ansiosa. Trova la forza di resistere per la sua bambina, farebbe qualsiasi sacrificio per lei.
Anche dopo la separazione, la situazione rimane critica. Stephanie si sente in colpa per non esser riuscita a dare una famiglia unita a Mia, per non dedicarle abbastanza tempo a causa del lavoro che la sfianca. Prova frustrazione nel vedere il suo sogno allontanarsi, nonostante studi ogni notte con costanza. Non vuole arrendersi.
La seconda storia della sua vita si rivela altrettanto fallimentare, come la prima. Conosce Tarvis tramite un sito on line per cuori solitari. È un giovane contadino, dedito unicamente al lavoro nella fattoria di famiglia. È un uomo semplice, grezzo e privo di ambizioni. Stephanie non è innamorata di lui, ma vede nella loro relazione un’opportunità di stabilità e una famiglia per Mia. L’uomo e la bambina si affezionano reciprocamente, ma Stephanie si sente trattata più come una dipendente che come una compagna. Tarvis mostra poca considerazione nei suoi riguardi e tra i due non c’è alcuna affinità.
“Odorava di cavalli e di fieno, grasso e segatura. Odorava di lavoro, che nella mia mente si traduceva in stabilità“
“Donna delle pulizie” è il memoir dell’autrice che racconta la sua grande difficoltà nell’affermarsi realizzando il proprio sogno. Una laurea in scrittura creativa per diventare una scrittrice di successo, garantendo un futuro tranquillo a sua figlia.
La sua esperienza vuole rappresentare un abbattimento di tutti i pregiudizi su chi si trova in una situazione di povertà. Un incoraggiamento per tutti coloro che desiderano migliorare la propria condizione. Un elogio alla resilienza delle madri single.
La narrazione è impostata come una sorta di diario personale della quotidianità di una madre sola e povera. È scritto in prima persona attraverso un linguaggio chiaro, lineare ed essenziale. Lo stile è assai simile a quello giornalistico poiché si attiene ai fatti, descrivendo la realtà per quella che effettivamente è, senza cercare di mitigarla o esasperarla. Si tratta di un racconto onesto, in quanto l’autrice non cerca alibi per giustificare alcune sue scelte, si limita a motivarle con schietta sincerità. Non vuole esser compatita, non cerca l’approvazione del lettore. Mostra molta dignità anche in questo. Non usa toni melodrammatici, sebbene, leggendo tra le righe, si scorge tutto il suo avvilimento.
“Era come se, per quanto io dimostrassi che non era così, povero fosse sempre associato con sporco” – Donna delle pulizie
Il ritmo è rapido perché si tratta di una storia coinvolgente. Si sviluppa nell’arco temporale di circa un decennio, presumibilmente intorno ai primi del 2000, negli Stati Uniti. Un paese progredito, dove, però, esistono persone che necessitano di sussidi per mangiare, nonostante abbiano un lavoro (miseramente pagato) e un tetto sulla testa (malsano e precario). L’autrice ci apre lo sguardo sulla povertà, offrendoci una visione diversa dal comune stereotipo. Esistono poveri che si trovano in condizioni di indigenza pur lavorando, che amano leggere libri presi in prestito, che curano l’igiene della propria persona nonostante indossino capi acquistati la mercatino dell’usato. Persone che svolgono mansioni pesanti e talvolta degradanti, che non si fermano mai perché quando dovrebbero riposare, si dedicano allo studio per cambiare la propria condizione.
I toni della narrazione vengono a tratti alleggeriti grazie alle descrizioni degli ospiti delle case che la protagonista si ritrovava a pulire. Racconta aneddoti incredibili con un pizzico di ironia, narrando di persone benestanti con personalità al limite del patologico.
“Questa era la mia vita che nessuno conosceva, mentre lustravo quella degli altri, perché apparisse perfetta”
Amate le storie vere di gente apparentemente comune che si rivela straordinaria?
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐