
narrativa storica
Literary Romance
23 marzo 2021
cartaceo, ebook
193

Mentre i Goti tentano di impossessarsi del corridoio bizantino, in modo da separare Ravenna dalle coste tirreniche, solo le donne sono rimaste a difendere la città assediata.
Gli uomini validi sono partiti per la guerra… Intanto, un drappello di sei soldati bizantini, sfuggiti alla presa di Spoleto, entra in Perusia. Il loro capitano, Demetrio, è latore di terribili notizie…
Lo scontro con la figlia del console, Flavia, è immediato. Ma tutto cambia quando lui la salva da un tentativo di stupro.
Demetrio, è latore di terribili notizie
Con questa enigmatica frase inizio il romanzo che ci narra una storia molto importante, ossia di come vivevano e sopravvivevano gli uomini, le donne e i bambini ai tempi delle invasioni barbariche.
Certamente non era un periodo facile per loro, anzi. Gli uomini partivano tutti per la guerra, non c’era cibo, né acqua a sufficienza per tutti; i pericoli erano dietro l’angolo e gli invasori alle porte. Chi rimaneva in città, se non i vecchi e le donne? Questo periodo era segnato dalla guerra, dalle invasioni, dalle rivolte e dalla fame soprattutto.
Ebbene, proprio queste donne, dedite soltanto al focolare della casa, alla cura del marito e dei figli, hanno dovuto trovare la forza dentro i loro cuori per sopravvivere e riuscire ad organizzare una sorta di difesa della città.
Siamo in un’epoca in cui l’impero Romano ha perso il suo immenso potere e, al suo posto, subentra un popolo peggiore, quale quello dei Goti, spietati, conquistatori e con un immenso esercito, tale da conquistare quasi tutto il territorio. Restano soltanto delle città fantasma, vuote, fatte di povera gente allo stremo delle forze che è stanca di lottare ma, al contempo, ha paura di cedere.
Queste fiere donne sono ben consapevoli che una minaccia si annida all’orizzonte e soltanto loro possono impedire che avvenga una strage. Ma ecco che una speranza, almeno all’inizio, si affaccia al tramonto: una guarnigione, composta di pochi uomini, con a capo il legionario Demetrio, arriva in città.
Una di queste coraggiose donne è Flavia. Forte, combattente, caparbia e guerriera, per necessità. Quando si presenta a lei il guerriero, addestrato all’insegna dell’onore, della giustizia e del dovere, non nasconde le sue remore. Infatti, Demetrio ha una missione e, ahinoi, in questa non rientra il soccorso al popolo! Quello che, però, lui non sa è che il suo obiettivo sarà molto arduo da raggiungere. E sarà anche propizio per il suo cuore, ormai arido, chiuso e reduce da dolori del passato.
L’autrice ci regala uno spaccato della vita quotidiana di un tempo passato, molto diverso dal nostro, dove Roma non esiste più e la speranza di riconquista sta nelle mani di Bisanzio e del suo imperatore.
Difficili decisioni attendono Demetrio e Flavia.
Ma quella che ci viene narrata dall’autrice non è soltanto una storia d’amore tra i due protagonisti, che hanno sofferto, pur se in maniera diversa; al centro del racconto ci sono il malessere, la povertà, l’assenza di qualsiasi bene di prima necessità, la guerra, la paura degli uomini di quel tempo.
Tutto questo e molto altro erano le città dell’Italia antica. Guerre, lotte di conquista, amore, speranza. Tutto questo lo ritroverete ne La donna del Greco.
Lo stile dell’autrice poi è molto fluido, semplice, lineare: la storia si legge facilmente, nonostante sia ambientata in un tempo tanto lontano e ai molti sconosciuto, nonostante la grande traccia archeologica e documentaria che ci è giunta fino ad oggi.
Ben scritto e ben fatto, sia per quanto riguarda la forma che il testo che la storia. Sicuramente come genere di narrativa storica avrà un grande successo e, si spera, un seguito.
Voi, cari lettori, cosa pensate dei libri ambientati in Roma antica?
L’autrice
Macrina Mirti, pseudonimo di Maria Cristina Grella, ha pubblicato numerose storie su varie riviste e blog letterari e il suo racconto, Una famiglia felice, è stato tra i cinque segnalati al concorso indetto dalla Romance Magazine nel 2013. È stata anche finalista al Mystfest di Cattolica 2018.