
romanzo contemporaneo
Nutrimenti
ottobre 2022
cartaceo
432

La guerra di secessione è appena terminata, il Sud ha perso, in Georgia gli schiavi neri sono liberi di affrontare una nuova vita. Senza avere nulla in mano.
I fratelli Prentiss e Landry, nati in schiavitù e liberati dalla proclamazione di emancipazione, girano alla ventura, con la speranza di trovare lavoro: vogliono risparmiare per dirigersi nel Nord e cercare la madre, venduta quando erano ragazzi, ma patiscono i segni indelebili della vita da schiavi nelle piantagioni. Troveranno lavoro e amicizia nella fattoria di George Walker un eccentrico, idealista. Lui e la moglie Isabelle sono in preda al dolore da quando gli è stato detto che il loro unico figlio è morto in guerra.
Dopo un incontro casuale, la coppia accetta di assumere i due fratelli per lavorare i campi. E questo alimenterà l’ostilità di tutto il paese di Old Ox nei loro confronti. Quando poi la vicenda si incrocia con un amore proibito tra due ex soldati confederati, il caos che ne risulterà, compreso un omicidio, scatenerà ripercussioni drammatiche.
Nathan Harris crea un cast di personaggi indimenticabili, raffigurando gli Stati Uniti del Sud nel violento crogiuolo della ricostruzione. In parti uguali bellezza e terrore. Tanto avvincente quanto commovente, La dolcezza dell’acqua è una storia capace di rappresentare l’umanità e l’amore nelle circostanze più difficili e intense.

Il dolore non risparmia chi ne ha già sopportato tanto; striscia lento e crudele, si avvolge alle membra già piegate da anni di lotte; il dolore arriva quando si è più indifesi, quando la luce dell’arcobaleno all’orizzonte abbaglia di speranza, quella creatura bellissima e fragile che era stata così difficile da conquistare. Ci sono poche storie capaci di penetrare tanto profondamente nel cuore e, soprattutto, di scavare a fondo e rimanerci. E “La dolcezza dell’acqua” è una di quelle.
Nathan Harris, a soli ventinove anni, ha saputo conquistare lettori del calibro di Barack Obama e Oprah Winfrey, con una narrazione struggente e bellissima. Un giovane autore dei nostri giorni che scrive della guerra di secessione e lo fa trascinando il lettore in quelle terre, in quei boschi, tra le speranze degli schiavi che vedono all’orizzonte la bellezza e il miraggio della libertà e tra ex schiavisti che vogliono solo continuare a possedere quelle vite.
In queste pagine incontriamo Prentiss e Landry, fratelli, sostegno e conforto l’uno per l’altro che, per la prima volta, possono decidere delle loro vite, lontani dalla crudeltà del padrone. Quella crudeltà che Landry ha vissuto profondamente sulla pelle, vittima sacrificale di un uomo senza scrupoli, piegato, frustato, offeso nel corpo, ma con ancora tanta bellezza nel cuore. Il ragazzo si è rifugiato nel silenzio perché le parole o le grida non lo hanno mai protetto dalla fustigazione. In quei campi di cotone ha vissuto, lavorato, sofferto e, un tempo, anche sognato.
“Saltò nell’acqua come poteva fare solo un bambino, uno che aveva aspettato tutta la vita per compiere quel gesto, e si tuffò di pancia strisciando sul fondo della fontana mentre l’acqua lo ricopriva, lo attraversava, ma poi si metteva a ridere, perché non aveva mai giocato in quel modo, non aveva mai pensato che fosse possibile” – La dolcezza dell’acqua
Quel momento di trasgressione e felicità il piccolo Landry lo pagherà caro, negli anni, scelto come capo espiatorio per ogni mancanza, colpa, vera o presunta, o capriccio del padrone.
“… di essere colpevole di un reato compiuto da un bambino che voleva giocare in un mondo che non gli apparteneva. Se fosse stato così, ogni stilla di divertimento assorbita quella notte nella fontana sarebbe defluita da lui sotto forma di sangue” – La dolcezza dell’acqua
I due fratelli si muovono in un mondo in cambiamento, dopo la fine di una guerra sanguinosa, ma non ancora cambiato. I loro passi si incrociano con quelli di George, capelli bianchi, rughe sul viso e passo incerto. Un uomo che ha appena saputo di aver perso al fronte il suo unico figlio e, quando vede quei ragazzi che hanno quasi la stessa età di Caleb, decide di aiutarli, offrendo loro un lavoro e un rifugio.
George è un uomo buono, tranquillo e perbene. Lui e sua moglie Isabelle vivono un matrimonio fatto di condivisione e serenità, ma il dolore causato dalla perdita sembra allontanarli, con la donna chiusa in se stessa.
Dissodare, piantare e fare rinascere quella terra è, per i tre uomini, riscatto e speranza, fatica e condivisione. Quando Caleb torna a casa, inaspettatamente, sembra che la vita possa finalmente rinascere in quella fattoria. Caleb è debole, fragile, vive un amore segreto e illecito per l’amico di sempre, August, il suo faro, la luce, colui da cui correre a confidare sogni e pensieri.
“In ogni frangente nel quale August gli aveva donato un gesto d’amore, serviva solo da precursore del distacco, della freddezza che sarebbero seguiti, e Caleb restava lì a fingere che il bacio, la carezza non si fossero mai verificati. Ogni cancellatura era come un livido, e ognuna lo addolorava allo stesso modo. Era quello il motivo per cui, quando finalmente avevano consumato quello che provavano, poche settimane prima che August si arruolasse, Caleb aveva deciso di imitare l’amico. Doveva seguire il suo amore.”
Ma i segreti sono coltelli affilati, provocano dolore anche a chi non ha colpe, se non quella di essere nel posto sbagliato.
Quanto vale la vita di un uomo, di un ex schiavo di colore? Quanto vale la libertà se devi pagarla con tutto ciò che hai: l’amore che hai nel cuore, il sogno di un futuro, se vieni calpestato ancora, ancora, ancora. Esiste la giustizia per chi ha un colore della pelle diverso? Come se ci fosse solo una sfumatura giusta, un colore che merita giustizia, libertà, vita!
“La dolcezza dell’acqua” incanta con una scrittura di rara e poetica bellezza. Strazia il cuore tanto, e tante volte nel corso della storia. Vivi, piangi e lotti con Landry e Prentiss, speri con loro e per tutti coloro che hanno lottato e, ancora oggi, lottano per diritti indissolubili per ogni uomo: per una corsa a braccia spalancate in un campo di denti di leone, per una nuotata in acque limpide, per un amore da trovare e vivere, per il diritto di scegliere, sbagliare, sognare.
Nathan Harris ci racconta di schiavitù, del dolore straziante di madri divise dai propri figli, di frustate per uno sguardo, una parola o per nulla. L’autore è stato capace di trasportarci in quei luoghi; ci ha fatto sentire il fluire dell’acqua, il fruscio del vento, la bellezza dei boschi e ci ha fatto percepire sulla pelle il dolore che strazia corpi e anime dei suoi personaggi.
Mi sono commossa moltissimo nello scorgere Landry bambino che guarda a una fontana in cui sguazza il figlio del padrone con brama, con il desiderio di giocare in quell’acqua limpida, e vive una notte, di nascosto, il suo unico momento di libertà.
“ …perché nella sua vita a ogni passo c’è stato un ostacolo, eppure eccolo lì, ancora in piedi un giorno dopo l’altro, pronto per quello che sarebbe successo dopo. Quel brandello di speranza sembrava una forma di salvezza” – La dolcezza dell’acqua
George e Isabelle, Prentiss e Landry, Caleb sono personaggi che lasciano tracce di grande impatto, ognuno con le proprie fragilità, debolezze, speranze, sogni. Grande protagonista è anche la natura, non solo scenario, ma presente e viva. Momenti di grande liricismo, attimi di tenerezza, di condivisione, d’amore in tutte le sue sfumature, lasciano tracce di commozione profonda e perdurano anche dopo aver chiuso l’ultima pagina. Magistrale e magnifico, uno dei romanzi più belli che abbia letto.
“Sua madre era sulla veranda, con l’orlo del vestito raccolto intorno ai piedi. Lui si fissò l’immagine nella memoria e la mise da parte per momenti come quello: quando la paura lo soperchiava e poteva cercare conforto solo in lei” – La dolcezza dell’acqua

Salve, sono Giusy e sono un’appassionata lettrice da quando ero una bambina. Mi piace leggere praticamente di tutto, dai classici, ai romanzi d’amore, ma amo soprattutto la narrativa contemporanea. Adoro i manga giapponesi e scrivo racconti.