fantasy
Mondadori
2023
cartaceo, ebook
540
Arya Rosenwald è una delle tante giovani donne che popolano il regno di Hélios. Ha una passione, però, che la distingue e la divora, tenendola sveglia la notte: le parole. Perdersi tra le pagine consumate dei volumi che affastella nella sua stanza le permette di viaggiare con la fantasia e immaginare di essere una delle protagoniste dei romanzi che tanto ama.
Di assaporare emozioni ed esperienze che difficilmente potrebbe sperimentare nella vita di tutti i giorni, legata com’è al suo piccolo mondo rassicurante fatto di lezioni col precettore, l’aiuto alla madre pasticcera, i giochi con i fratelli, gli sguardi bonari del padre, gli incontri segreti con il principe Aïdan, suo grande amico.
Quando però una minaccia invisibile, subdola e spaventosa si allunga sul regno di Hélios mettendo in pericolo quanto ha di più caro al mondo, qualcosa in lei cambia. Arya scopre che un grande destino la attende.
Un destino che, ancora una volta, ha a che fare con le Parole, e con la magia racchiusa in esse. Parole che aspettano di essere chiamate dalla persona giusta per poter dare una nuova speranza al mondo intero.
Quando ho scelto di leggere “La custode di parole” di Alric e Jennifer Twice, edito Mondadori, la prima cosa che mi ha colpito è stata la bellissima copertina. Un blu intenso, circondato da disegni dal profondo significato.
È un libro che ti entra nell’anima e racconta di una grande verità: le parole possono ferire più della spada. Ogni giorno, nel quotidiano, sia quando parliamo che quando scriviamo, utilizziamo delle parole per esprimere un concetto o semplicemente un nostro pensiero.
Ma raramente stiamo attenti alle parole che usiamo. Alcune volte non ci rendiamo conto che queste parole potrebbero ferire moltissimo la persona a cui le stiamo dicendo. Nell’era di internet e dei social, poi, alle parole non si dà più significato o senso.
Ecco perché mi sento di consigliare “La custode di parole”: soprattutto per spingere i lettori a fare più attenzione a ciò che si dice. Le parole uccidono, deludono e fanno soffrire più di un atto fisico.
Arya, la protagonista del romanzo, nonostante il suo lavoro di aiuto pasticciera, si rende ben presto conto di non appartenere al luogo in cui è nata e cresciuta. Nel suo mondo ci sono stati sempre e solo i libri, sua unica gioia e fonte di vita.
Il suo regno era un tempo impregnato di magia, ma dopo il Trattato si è deciso di limitarne l’uso. Per lungo tempo si è avuta la pace e ci si è illusi che ciò sarebbe durato per sempre. Immutato.
Ma il destino del regno e il destino di Arya cambiano. Inspiegabilmente, la magia viene liberata e il paese cade in un tumulto senza precedenti.
«Non ho mai visto nessuno amare le parole come te. E quando dico “amare”‘ parlo di vero amore. Tu parli ai libri. Ma è ora che tu scopra il mondo fuori dalle pagine, che lo guardi con i tuoi occhi. Parti all’avventura. Il mondo ti aspetta a braccia aperte. Ma per questo dovrai spiccare il volo, assumerti dei rischi. Staccati da ciò che ti trattiene. Trova la tua strada, non solo quella che vogliono scrivere per te» – La custode di parole
Il personaggio di Arya è ben scritto e man mano che ci addentriamo nella storia scopriamo molte cose su di lei, sul suo carattere, altruista e gentile. Lei dovrà diventare la nuova Custode di Parole.
In lei vi è anche una grande forza di volontà: vuole trovare l’unico amico che abbia mai avuto, il principe Aidan.
Ad accompagnare questa sua avventura alla ricerca dei suoi Mantra, troviamo un ladro, Killian. Si nota subito la sua aurea misteriosa, nonostante sia un tipetto pieno di risorse. Diversi personaggi aiuteranno la protagonista ad acquisire il suo Mantra.
Nonostante il libro è corposo, ci si immerge facilmente nella storia. L’autrice enfatizza molto le parole-chiave, come ad esempio Coraggio, e le usa con intento formativo.
Cosa pensate voi dell’uso delle parole?
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐