
romanzo contemporaneo
Giraldi Editore
13 maggio 2024
cartaceo, ebook

Il libro alterna racconti di esperienze vissute dall'autore, e tra la descrizione di una ricetta e l'altra affronta molti temi: la famiglia allargata, l'educazione dei figli, la separazione, la divisione dei ruoli e le responsabilità tra uomo e donna, la genitorialità, la famiglia, il superamento degli stereotipi di genere.
Luogo testimone di fatti ed eventi importanti per ogni persona, la cucina è il luogo dove "litighiamo, mangiamo, facciamo l'amore, ridiamo, sperimentiamo, ci incazziamo, ci separiamo, facciamo la pace, ci confessiamo, cuciniamo, cresciamo, studiamo, lavoriamo, scriviamo. In pratica ho sempre sostenuto che la cucina è il teatro della vita".
Vittorio Vaccaro è conduttore, regista teatrale, attore, ma si presenta a noi come autore di “La cucina è il teatro della vita”, un libro che possiamo considerare un’autobiografia, che tratta le linee della vita dell’autore legata alla cucina oppure un romanzo contemporaneo su spunti della vita di un padre separato, alle prese con i lavori domestici.
Avete capito che il testo, edito Giraldi Editore, a fatica si può incasellare il un genere, così come non si può incasellare la vita dopo una scelta che magari è risultata errata.
Vittorio Vaccaro, che molti di voi conoscono, ama cucinare di tutto, ma soprattutto cucina giapponese, e lo fa perché ritiene che in cucina si nascondano i ricordi più profondi e i sentimenti veri.
Conosciamo parte dalla vita privata dell’autore, da quando stava in un paese dell’entroterra siciliano, Calascibetta, all’arrivo a Milano e fino ai suoi luoghi di oggi. Vaccaro è un padre separato, ha una compagna che ben è entrata nella sua famiglia, portando con sé la figlia. Una famiglia allargata come tante altre. L’autore ci racconta le sue giornate e il rapporto col cibo; prova a dare dei consigli, spesso partendo da errori che lui stesso a fatto. Soprattutto per quanto riguarda il rapporto genitori figli, vissuto da entrambe le parti.
Linguaggio e stile di Vittorio Vaccaro
Il libro è scritto in prima persona, l’autore si riferisce ai lettori con un linguaggio confidenziale, scusandosi per le sue digressioni all’interno dei veri temi trattati. I capitoli sono brevi e ben scritti, il linguaggio è semplice, arriva a qualunque lettore. In ogni capitolo ritroviamo una ricetta del cuore di Vaccaro, che lui stesso racconta mentre sta cucinando o per illustrarci come la mette in opera. Il collegamento cucina-sentimenti è presente sempre.
“Scusate se interrompo questo discorso, la ricetta della zucchina con stracciatella d’uovo, tra poco ve la racconto, quindi non preoccupatevi, non mi sono dimenticato, ma prima finisco il discorso poi la ricettina”
L’ultima parte del testo è intitolata proprio “Ricette” e troviamo le stesse prelibatezze di cui si è parlato nei vari capitoli, ma come un vero e proprio ricettario, con quantità degli ingredienti e tempi di cottura.
Protagonista: la vita
La vita è l’unico vero protagonista. Vittorio Vaccaro ci accompagna dalla sua giovinezza nel bar dei genitori, dove lui e la sorella si addormentavano la sera, appoggiati ai tavolini, fino ad arrivare a oggi e al rapporto con la figlia Giulia e la compagna Luna.
Questo breve libro tocca temi difficili e sempre attuali: la separazione, il superamento degli stereotipi di genere, la genitorialità… e tanto altro. Tutto partendo da esperienze personali, tutto farcito dalla cucina. La cucina come momento di convivialità, ma anche come modo per far sentire importante un ospite o per far ricordare i sapori di casa a chi non ci può tornare spesso. Profumi, odori e sapori che portano indietro l’orologio a tempi che non torneranno più. Ma anche un modo per far mostrare, in questo caso alla figlia, quali erano i rapporti genitori e figli e capire che oggi sono cambiati.
Quindi, “La cucina è il teatro della vita” perché, se aprite il sipario della vostra vita, a ogni atto potrete abbinare un piatto che è quello del ricordo. Pensateci, è attorno a un piatto che parlate, discutete, litigate e fate pace.
4 stelle ⭐⭐⭐⭐✰

Di una lettura mi colpisce sia una bella trama che una scrittura ricercata. Un romanzo rosa, un romanzo storico, della narrativa contemporanea non importa basta che non sia… fantasy!