Autobiografia
Mondadori
1 marzo 2022
Cartaceo, Ebook
144
Questo libro è il racconto di un cammino, quello che Gemma Capra, vedova del commissario Calabresi, ha percorso dal giorno dell’omicidio del marito, cinquant’anni fa.
Una strada tortuosa che, partendo dall’umano desiderio di vendetta di una ragazza di 25 anni con due bambini piccoli e un terzo in arrivo, l’ha condotta, non senza fatica, al crescere i suoi figli lontani da ogni tentazione di rancore e rabbia e all’abbracciare, nel tempo e con sempre più determinazione, l’idea del perdono.
Un racconto che, partendo dalla vita di una giovane coppia che viene sconvolta dalla strage di Piazza Fontana, attraversa mezzo secolo, ricucendo i momenti intimi e privati con le vicende pubbliche della società italiana.
Un’intensa e sincera testimonianza sul senso della giustizia e della memoria. Una storia di amore e pace.
“Si può vivere una vita d’amore anche dopo un dolore lacerante. Si può credere negli esseri umani anche dopo averne conosciuto la meschinità. Si può trovare la forza di cambiare prospettiva, allargare il cuore, sospendere il giudizio. Scrivo questo libro per lasciare una testimonianza di fede e di fiducia. Per raccontare l’esperienza più significativa che mi sia capitata nella vita, quella che le ha dato un senso vero e profondo: perdonare” – La crepa e la luce
In queste parole non c’è un punto interrogativo, ma solo delle affermazioni. Traspare la pace dell’anima della scrittrice e protagonista di questo libro.
Gemma Calabresi Milite, vedova del Commissario di Polizia Luigi Calabresi, accusato da alcuni esponenti dell’opinione pubblica di estrema sinistra di responsabilità nella morte di Giuseppe Pinelli, fu ucciso, nel 1972, in un attentato i cui colpevoli vennero individuati solo dopo molti anni. Insignito, poi, della medaglia d’oro al merito civile.
Nel libro, ripercorre tutta la sua vita, da quando bambina giocava con i suoi fratelli agli anni dell’incontro con il futuro marito, fino al momento doloroso quando gli comunicano l’uccisione.
Ripercorriamo la sofferenza di chi a 25 anni rimane vedova con due bambini e un terzo in arrivo. Lo struggimento per una vita di coppia appena iniziata e già finita, le difficoltà per comunicare quello che era successo a dei figli piccoli che ovviamente non potevano capire.
“Prima di iniziare il mio cammino di fede e perdono, ho preso una decisione fondamentale: avrei cresciuto quei bambini insegnando loro che degli altri bisogna fidarsi, che nella vita è molto più facile incontrare il bene piuttosto che il male, che il rancore e la vendetta sono un veleno che toglie i colori del mondo. Che la rabbia è un sentimento anche legittimo, ma che bisogna aprire i pugni e lasciarla andare, perché ogni giorno vissuto odiando è un giorno in cui non sorge il sole” – La crepa e la luce
Gemma Calabresi ci porta nel suo cammino di dolore, di rabbia, ma sempre con molta dolcezza, un suo modo di essere garbati anche quando parla degli assassini di suo marito. È un percorso difficile, a volte ti porta nei meandri paludosi dell’anima quando la cattiveria delle persone, più o meno amiche, rendono il mondo misero e squallido; un mondo dove Gemma vive, si ricostruisce una vita, ma dove il passato è lì presente con i processi, le assoluzioni, le condanne. Insomma un posto dove sarebbe impossibile perdonare.
“Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”
Gemma, invece, riesce nel suo intento: guardare nel profondo tutti coloro che nel bene e nel male hanno fatto parte della sua vita. E li perdona. Un’analisi attenta del buono e del cattivo che c’è in ognuno di noi perché, secondo la nostra autrice, anche nella persona più malvagia ci dovrebbe essere un lato positivo. E se non lo troviamo nei nostri carnefici forse nelle persone che gli sono accanto, mogli, figli e allora il perdono lo chiediamo per loro perché possano sopportare anche loro, nella pace, questo dolore infinito.
San Francesco d’Assisi disse: “Poiché è un misero peccatore che Ti parla, o Dio misericordioso, egli Ti domanda pietà per i suoi fratelli peccatori; e tutti coloro i quali, pentiti, varcheranno le soglie di questo luogo, abbiano da te o Signore, che vedi i loro tormenti, il perdono delle colpe commesse”.
Ho sempre creduto poco nella pratica del perdono e nella sua attuazione ma, leggendo questo libro, le mie certezze hanno vacillato e voi invece avete mai creduto nel perdono?
Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.