Narrativa
NN Editore
10 settembre 2020
cartaceo, ebook
324
Come molte famiglie americane, gli Starling vivono ai quattro lati del paese, ma d'estate si ritrovano nell'amata casa sul lago, in North Carolina. I genitori, Lisa e Richard, stanno per andare in pensione dopo una lunga carriera alla Cornell University, e vogliono vendere la casa per pensare al loro futuro.
Questa decisione spiazza i due figli, Michael, commesso in un negozio, e Thad, aspirante poeta. Insieme alla moglie Diane e al fidanzato Jake, i due fratelli raggiungono i genitori per l'ultimo weekend nel luogo del cuore della loro infanzia. Ma quando un bambino annega davanti agli occhi di Michael, che tenta con tutte le forze di salvarlo, ogni personaggio si trova costretto a esplorare l'abisso delle proprie paure e debolezze. In soli tre giorni, segreti, dipendenze, infedeltà e rancori erompono e stravolgono gli equilibri degli Starling.
Dopo "Il paradiso degli animali", David James Poissant torna con un romanzo sull'America di oggi, e con uno sguardo lucido e compassionevole osserva una famiglia capace di ferire ma anche di perdonare senza riserve.
"La casa sul lago" non racconta l'amore come una materia cristallizzata e immutabile, ma come un sentimento che si trasforma nel tempo, impetuoso e imprevedibile, a cui affidarsi senza opporre resistenza.
“Ma è così che funzionano le famiglie: l’insignificante elevato a imperativo. Metti tre coppie sotto lo stesso tetto per una settimana e tutto diventa un codice per indicare qualcos’altro”
La casa sul lago, che dà il titolo al romanzo di David James Poissant, è stato il rifugio estivo della famiglia Starling per molti anni. Richard e Lisa, entrambi con una rispettabile carriera accademica alle spalle, sono i proprietari di un terreno sulle rive del Lago Christopher nel North Carolina dove hanno edificato una abitazione; una sorta di casa mobile riconvertita, in cui hanno trascorso le vacanze per molti anni.
La vicenda inizia quando i sei protagonisti, i coniugi Starling e i figli Michael con la moglie Diane, conosciuta quando erano ragazzi proprio sulle rive del lago, e Thad con il suo compagno Jake, si ritrovano per trascorrere un ultimo weekend sulle rive del lago prima della vendita di quella che loro chiamano “la capanna nei boschi”; una decisione drastica che Richard e Lisa hanno preso senza sentire però il parere dei figli.
La casa mobile, per gli Starling, è chiaramente uno scrigno di ricordi, di momenti famigliari vissuti sin da quando Michael e Thad erano bambini e, benché negli anni sia stata una fonte di spese e di preoccupazioni –soprattutto quando nei dintorni erano comparsi i primi sintomi di un nuovo sviluppo edilizio – ha sempre assunto un valore di ripartenza per i coniugi Starling.
Dopo che la morte della primogenita ad un solo mese di vita, Richard e Lisa si erano allontanati, persi ognuno nel proprio dolore; ma nonostante tutto avevano pattuito di continuare a vivere insieme a partire dall’acquisto di quella semplice dimora, cosicché dopo l’arrivo di Michael e di Thad, la famiglia era in un certo senso rinata.
In una giornata di sole e di nuvole, mentre gli Starling si stanno godendo un’ultima gita in barca, sotto ai loro occhi un bambino viene risucchiato dalle acque del lago, nonostante i tentativi di Michael di riportarlo in superficie. Una tragedia che nella storia funziona da catalizzatore. Come un sasso lanciato in acque lisce e immote increspa la superficie così la morte del piccolo provoca in ognuno dei sei personaggi un sommovimento dell’animo che porta alla luce i problemi di ognuno di loro.
Se la casa nel loro passato, infatti, è stato un punto di ripartenza e un centro di gravità per le loro vite, ora sembra non esserlo più. La trascuratezza delle suppellettili e la necessità di impellenti lavori di manutenzione rispecchiano la situazione interiore dei vari componenti della famiglia. Ognuno porta nel proprio intimo le macerie della propria identità, un fardello che, a mano a mano che il racconto prosegue, prende forma e sale in superficie, grazie al sapiente intrecciarsi dei vari punti di vista dei protagonisti impegnati, materialmente, a svuotare la casa da tutte le loro cose e, metaforicamente, dal loro passato.
Michael è alle prese con una precaria situazione lavorativa e finanziaria, che lo hanno portato inesorabilmente sulla strada dell’alcolismo, mentre sua moglie Diane, incinta di un paio di mesi, è lacerata dalla presa di coscienza di una gravidanza non voluta dal marito. Thad, un poeta che scrive senza pubblicare molto, è alle prese invece con la sua depressione, l’abuso di droga e soprattutto con l’incapacità di dare un senso al rapporto con il suo compagno Jake, un giovane artista dal passato traumatico, che non dipingendo da mesi trascorre il suo tempo su siti porno e in avventure fugaci con altri uomini. Dall’altro lato, c’è poi Lisa che si ritrova ad un altro bivio nella relazione con il marito che l’ha tradita con una collega, costretta a convivere con il peso e il dolore mai sopiti della scomparsa della figlia, di cui Michael e Thad sono sempre rimasti all’oscuro. Richard, da parte sua, invece cerca di capire il suo ruolo di padre e marito, nell’incapacità di una vera comunicazione empatica con la moglie e i figli.
La morte del bambino nelle acque profonde del lago e le ricerche del suo corpo, dunque, fanno da partitura alla ricerca interiore che ognuno dei protagonisti sta facendo per venire a patti con la propria vita. La vendita della casa rappresenta il punto di rottura di meccanismi sopiti nelle dinamiche della famiglia Starling, un momento cruciale per uscire da una empasse che è allo stesso tempo tragedia e incomprensione.
La casa sul lago è, per tutti questi motivi, un romanzo molto fine, che evidenzia nell’animo dei protagonisti i vincoli e i legami di una famiglia americana dove
Tutto rimane taciuto: nessuna offesa, nessun bisogno di dire la verità. Meglio fingere, fare pace, andare avanti.
È infatti questa istituzione, un vero e proprio consorzio di anime, il vero personaggio principale, mentre su tutto domina una natura rigogliosa che, con le sue forme e i suoi colori, sembra voler comunicare una sensazione di pace, quando all’interno della casa sul lago si consuma la solitudine dei protagonisti e la loro incapacità di sentirsi veramente uniti.