Thriller storico
Newton Compton
30 settembre 2021
cartaceo, ebook
384
Firenze, 1503.
Niccolò Machiavelli è costretto a partire dopo aver ricevuto un'inquietante lettera da Roma: qualcuno vuole ucciderlo, e si firma col nome di un diavolo, Belfagor. Il Secondo Cancelliere della Repubblica e Segretario dei Dieci dovrà lasciare sua moglie Marietta, malgrado lei stia per partorire.
Ma la missione che lo attende è della massima importanza: ne va della sua stessa vita. Roma. Mentre fervono i preparativi per il Conclave, la città del papa, in preda all'anarchia, è funestata da una serie di morti inspiegabili. A quanto pare legate alla lettera ricevuta da Machiavelli.
Chi lo odia a tal punto da volerlo morto? Chi si cela dietro il nome di Belfagor? Ma soprattutto: i Borgia hanno qualcosa a che fare con gli eventi terribili che stanno terrorizzando Roma?
Scoprirlo non sarà facile, in una città in cui i pericoli si nascondono ovunque: nei vicoli stretti e bui, nei sontuosi palazzi dei cardinali, nelle camere delle cortigiane, nelle taverne, nei monasteri…
Machiavelli sarà chiamato ad affrontare i fantasmi del suo passato e a risolvere un diabolico enigma. E dovrà usare tutta la sua intelligenza, se vorrà capire come uscirne vivo.
“L’inganno Machiavelli” è un thriller storico con un investigatore particolare, Niccolò Machiavelli.
Niccolò di Bernardo dei Machiavelli, noto semplicemente come Niccolò Machiavelli (Firenze, 1469 – Firenze, 1527), è stato uno storico, filosofo, scrittore, drammaturgo, politico e diplomatico italiano, secondo cancelliere della Repubblica Fiorentina dal 1498 al 1512.
Considerato, come Leonardo da Vinci, un uomo universale, nonché figura controversa nella Firenze dei Medici, è noto come il fondatore della scienza politica moderna, i cui principi base emergono dalla sua opera più famosa, “Il Principe”; qui, tra l’altro, è esposto il concetto di ragion di stato, nonché è presente la concezione ciclica della storia.
Questa definizione, secondo molti, descrive in maniera compiuta sia l’uomo sia il letterato più del termine machiavellico, entrato peraltro nel linguaggio corrente ad indicare un’intelligenza acuta e sottile, ma anche spregiudicata e, proprio per questa connotazione negativa del termine, negli ambiti letterari viene preferito il termine “machiavelliano“. (Fonte Wikipedia).
“Con la notte arrivò la nebbia. Come fumo freddo e inodore, scaturito da un grande incendio invisibile, inondò i vicoli e le piazze. Si poteva quasi udirla frusciare nel buio, quella marea grigia, mentre cresceva e inghiottiva tutto. Volute candide emanavano dal terreno, dall’Arno, dai muri. Non si vedeva oltre una distanza di cinque passi.”
Durante la sua vita partecipò attivamente alle vicende politiche del Cinquecento come capo della Seconda Cancelleria e Segretario dei Dieci della repubblica di Firenze.
In “L’Inganno Machiavelli” lo incontriamo in queste vesti; lo accompagneremo in un viaggio, da Firenze a Roma, realmente accaduto nell’ottobre del 1503, per assistere ai lavori del nuovo conclave.
Delizzos, con sapiente maestria e un’accuratissima ricerca storica, costruisce attorno a questo evento un intricato mistero dove non mancheranno omicidi, rituali occulti e sotterfugi politici, dove i sospettati o presunti tali sono membri di alcune illustri famiglie romane come ad esempio i Borgia.
“Perché il male è dentro di noi”.
Lo aveva detto nell’ultima riunione in Consiglio: «È saggio presumere che gli uomini siano tutti rei, sempre pronti a usare la malignità del loro animo ogni qualvolta ne abbiano l’occasione».
I veri diavoli sono gli uomini.
Il vero inferno è sulla terra” – L’Inganno Machiavelli
La Roma di inizio ‘500 è ben descritta e la minuzia di particolari la rendono ben “visualizzabile”.
Attraverso la lettura di questo romanzo, il lettore riesce a immergersi nell’atmosfera cupa e rumorosa delle strade, dei vicoli e delle piazze piene di sudiciume.
La storia inizia subito con un ritmo incalzante e la lettura è molto scorrevole, nonostante il lessico dell’epoca.
In ogni capitolo incontriamo nuovi personaggi e misteri che infittiscono la trama, rendendo la vicenda molto interessante e che impediscono al lettore di staccarsi dalle pagine.
Machiavelli assiste alla morte del suo assistente, che misteriosamente si accascia a terra mentre cercava di consegnare una lettera destinata al Segretario. La lettera, che sembra simile a una precedente, riporta la firma di Belfagor, un diavolo biblico. Tutto fa pensare, visto la presenza di due corna sulla lettera “o”, a Cesare Borgia in quanto, nello stemma nobiliare, vi è un toro.
“Sareste o no capace di uccidere?»
«Non avrei paura di andare all’inferno, se è quello che intendete. Io penso che un principe debba sapere entrare nel male, quando è necessario. Però dico anche che vivere perennemente nel male è sbagliato, abominevole: ammazzare i concittadini, tradire gli amici. Agire senza fede, senza pietà, senza religione, non può essere definita capacità politica».”
Niccolò, in attesa della nascita del secondo figlio, si troverà costretto a lasciare Firenze e la sua amata Marietta, per recarsi a Roma dove dovrà seguire il nuovo conclave, per conto della Repubblica di Firenze, ma soprattutto dovrà indagare sul misterioso assassino.
A Roma sarà ospite del cardinale Soderini, che lo porrà sotto la protezione di una fidatissima guardia del corpo: Isac Ventura. Un tipo alquanto strano, con una storia complicata alle spalle, ma dopo una iniziale diffidenza Niccolò verrà “conquistato” e Isac diverrà la sua ombra.
Un romanzo intrigante, ricco di colpi di scena e di questioni politiche intricate e poco pulite, tipiche di quegli anni.
Come si evince dalle parole di Delizzos nella postfazione, la ricostruzione del personaggio di Machiaveli è stata lunga e elaborata. L’autore, infatti, ha analizzato le opere ma anche le lettere e gli appunti per comprendere al meglio il Machiavelli-pensiero e per riportarlo all’interno del romanzo senza distorsioni.
Una lettura perfetta se amate i thriller storici. Qui troverete mistero, con assassini nascosti nell’ombra e la possibilità di viaggiare nel tempo per conoscere “dal vivo” personaggi che ancora oggi studiamo sui libri di testo.
“Del resto, l’ho imparato da voi: mi avete sempre detto che qualunque mezzo è lecito se il fine è buono e nobile; e che anche le peggiori azioni possono essere scusate, se commesse con un fine moralmente degno; e che, quando necessario, bisogna sapere entrare nel male».”
I molteplici impegni famigliari (ho due figli stupendi oltre ad un marito e a un cane) mi hanno sottratto per un lungo periodo ad una delle mie più grandi passioni: la lettura (oltre alla pallacanestro -amore questo condiviso con mio marito, allenatore, e mio figlio, arbitro, che ci ha portato a creare una nostra società dove ricopro il ruolo di presidente). Ora complice un infortunio che mi costringe a diradare i miei impegni fuori casa (non posso guidare) sono “finalmente” riuscita a riprendere un libro in mano! Il fato, insieme ad un post di Kiky (co-fondatrice de “La bottega dei libri” che conosco da oltre 20 anni) pubblicato su Facebook han fatto sì che nascesse la mia collaborazione con “La bottega”, collaborazione che quotidianamente mi riempie di soddisfazione.