
Narrativa contemporanea
SEM
2022
Cartaceo
280

Mary Beatrice Bradford è costretta dalla famiglia ad andare al collegio femminile di Bath. Qui incontra Pauline che, però, nasconde un segreto: si traveste da maschio per poter amare la giovane Victoria Quinn.
L'epilogo drammatico porterà a galla tutte le problematiche adolescenziali sulla sessualità delle ragazze in quel periodo storico.
“In fondo in fondo, sapevo che il collegio femminile di Bath non era una scuola, ma una macchina del tempo che ti intrappolava per sempre. Il mondo esterno continuava a cambiare, lì dentro invece non mutava mai niente. Ecco perché le sorveglianti e le insegnanti apparivano uguali a come erano negli annuari di vent’anni prima. E perché le ragazze come me non avevano una speranza al mondo di tornare a casa tutte intere” – L’altra metà dell’amore
Mary Beatrice Bradford è stata spedita al collegio femminile di Bath dalla matrigna Sal e dal padre assente. Il suo soprannome è Mouse perché le orecchie a sventola la fanno assomigliare a un topolino. Ma Mary ha anche qualcos’altro che la rende diversa dalle altre ragazze: la cifosi le ha causato una piccola gobba sulla spalla sinistra che lei chiama Alice (come la madre defunta) e un andamento zoppicante che la rende ancora più timida e riservata.
Al collegio, Mouse incontra dapprima Lewis, l’aiutante tuttofare della scuola e, poi, la sorella Pauline Lee Sykes che è una ragazza difficile poiché ha perso la madre e ne combina di tutti i colori. Pauline, però, nasconde un segreto in quanto non esiste alcun fratello ma è lei che abilmente si traveste da ragazzo per poter amare in libertà la giovane Victoria Quinn.
“Mi inclinò la testa all’indietro e mi infilò la lingua nell’orecchio. La sua bocca puzzava di nicotina. Mi spostai indietro, agitai le braccia, lui allora mi afferrò e mi strinse a sé. Avvicinò la faccia ossuta alla mia e sibilò: – Non hai capito chi sono, Bradford?
Lewis si tolse il berretto, e una grossa treccia nera gli ricadde sulla schiena. Poi si riattaccò l’incisivo e sorrise. Non sapevo cosa dire, e Lewis scoppiò a ridere.” – L’altra metà dell’amore
Mouse entra pian piano a contatto con la sua difficile psicologia e il suo bisogno di affermarsi come ragazzo a tutti gli effetti; e prova anche lei a capire come si sta nei panni di un genere diverso. Eppure l’esigenza di Pauline non è uno scherzo, un divertimento per far ridere. È molto di più, anche se negli anni ’60, in cui è ambientata la storia, la disforia di genere non veniva compresa.
L’epilogo finale è molto drammatico e tratteggia un periodo storico in cui la netta divisione tra donne e uomini causava dei corto circuiti nella vita dei giovani.
Susan Swan, nel suo libro, uscito nel 1993, per la prima volta, ha saputo descrivere in maniera indelebile le problematiche sessuali degli adolescenti che erano presenti anche all’epoca della morte del presidente Kennedy. I dubbi, gli istinti, la voglia di affermarsi come individuo a sé stante, a prescindere dal genere, ci sono sempre stati; anzi, in un collegio repressivo e in un’epoca molto giudicante, erano ancora più presenti di oggi.
Con “L’altra metà dell’amore” si compie un viaggio autentico nella mente e nei bisogni delle ragazze e si possono compiere moltissime riflessioni sul presente, dove sicuramente tematiche come la disforia di genere, il transessualismo e la bisessualità sono molto più accettate e discusse.
“Poi c’è Kong. Lo vedo ancora nei film a tarda notte, e mi chiedo cosa direbbe se sapesse di aver ispirato un fan club composto da due ragazze nei giorni precedenti la morte del presidente Kennedy. E resta Paulie, che è stata mandata in un istituto vicino a Kingston. Il mese scorso si è fatta viva. Mi ha scritto che le cure che le stavano facendo al St.Agnes Hospital procedevano bene, e che la settimana precedente era andata ad un ballo e aveva permesso a un uomo di condurla. La sua lettera non era affatto come lei.” – L’altra metà dell’amore
La storia della piccola Mouse, così affezionata al padre ma mai ricambiata, così sola e che trova nella vicinanza di Pauline un modo per sfidarsi, per andare oltre ai suoi condizionamenti fisici e anche un modo per scoprire se stessa e l’amore, rimarrà molto a lungo nel cuore dei lettori.
Dal libro, nel 2001, venne anche girato un film omonimo di cui consiglio la visione a tutti. La storia, completamente trasformata (il film è ambientato nel presente e finisce in maniera completamente diversa), anche a detta dell’autrice nel prologo, ha saputo rendere le atmosfere e i grandi significati del romanzo, tradendone solo alcuni aspetti ma esaltandone altri come risultato.
Siete riusciti a vedere questo film che, ormai, è un cult adolescenziale oppure preferite leggere prima il romanzo?

Nella vita mi occupo di Digital ma la passione per i libri mi accompagna fin da bambina. Prediligo i romanzi introspettivi che fanno pensare e strappano qualche lacrima ma non leggo mai romanzi d’amore: l’amore deve essere vissuto.