
Le indagini di Korner e Weber
Thriller
Marsilio
16 gennaio 2024
cartaceo, ebook
348

L'investigatore Jeppe Korner, in congedo e con il cuore spezzato dopo una storia d'amore finita male, si è rifugiato sull'isola di Bornholm, nel mar Baltico, dove ha intenzione di trascorrere l'inverno.
Non lontano da lui ha preso casa anche l'ex docente di letteratura (ora scrittrice) Esther de Laurenti che, al lavoro sulla biografia di un'antropologa dal passato misterioso, cerca di fare i conti con uno schiacciante senso di vuoto seguito alla scomparsa di una persona a cui ha voluto bene.
Non passerà molto tempo prima che entrambi vengano strappati alla solitudine per essere trascinati in un caso che cambierà la loro vita.
In un parco pubblico di Copenaghen, infatti viene trovata la metà del cadavere di un uomo, tagliato in due per il lungo e ficcato in una valigia. Il caso è affiata ad Anette Wernwem spalla di Korner alla sezione Omicidi della capitale danese, e tra tutti i luoghi possibili l'unica pista individuata porta proprio a Bornholm.
Di nuovo una squadra, i due poliziotti e la loro anziana amica si ritrovano involontariamente al centro di una tortuosa inchiesta che li costringerà a riesumare antichi conflitti e indagare insieme i segreti custoditi dalla piccola isola.
“Ciò da cui fuggi te lo porti sempre dietro” – da “Isola” di Katrine Enberg, edito Marsilio.
In un parco mal frequentato di Copenaghen, viene rinvenuto un cadavere di un uomo sfigurato e brutalmente ucciso. L’agente Anette Werner si occupa delle indagini, a partire dall’identità del corpo. Vorrebbe chiedere l’aiuto del collega Jeppe Korner, che, però, si è temporaneamente ritirato sull’isola di Bornholm a causa della fine di una relazione con una collega. Ha bisogno di solitudine per smaltire la delusione, si tiene impegnato lavorando come taglialegna. Lì può godere della compagnia dell’amica Ester, ex insegnante e autrice di romanzi di un certo successo. Jeppe sarà costretto a rientrare in attività quando le indagini condurranno la polizia proprio sull’isola.
“Un poliziotto può allontanarsi dal contesto sociale, ma il contesto sociale continuerà a vederlo come un poliziotto e non come un uomo”
Jeppe Korner è un poliziotto della sezione omicidi di Copenaghen, in temporaneo congedo. La sua relazione con la collega Sara Saidani è fallita e lui deve smaltire la delusione lontano da lei. Si è ritirato sull’isola di Bornhorm, al largo del Baltico, mettendosi a lavorare come taglialegna. È un uomo riservato, non ama parlare della propria vita personale e mostra un certo pudore nel rivelare la sofferenza. Ha una certa tendenza a rimuginare sul passato, lasciandosi prendere dalla nostalgia, per questo sente l’esigenza di tenersi impegnato in attività faticose e frenetiche, come tagliare alberi nel bosco.
“Quando l’esistenza si blocca, non c’è altro da fare che metterla in pausa”
L’isola è il posto ideale per leccarsi le ferite. Un luogo lontano dalla città, dove tutti si conoscono e la natura sorge rigogliosa, anche se, una volta finita la stagione turistica, appare cupa e inquietante. Le giornate si fanno brevi, il bosco opprimente, scuro e pieno di rumori…
Sull’isola vive anche l’anziana amica, Esther de Laurenti, ex docente di letteratura e attuale scrittrice di successo. È molto triste per la morte di un carissimo amico, con il quale divideva l’abitazione, ma si tiene in attività attraverso un nuovo progetto. È una donna troppo intelligente, acuta e intraprendente per abbandonarsi al dolore. Vuole scrivere la biografia di una famosa antropologa, ormai deceduta, Margrethe Dybris.
“Ho anch’io dei desideri e mi sento sola come qualsiasi altro essere umano. Ma sono ancora convinta che il matrimonio (cosiddetto) monogamo non sia la soluzione al problema” – Isola
Margrethe era un’anticonformista, una donna diversa da quelle del suo tempo. Per poter adottare due bambini, aveva sottoscritto un matrimonio puramente formale e sospeso temporaneamente la sua brillante carriera. Si era trasferita sull’isola, certa di offrire un ambiente confortevole e tranquillo ai figli.
Non aveva mai rinunciato alle proprie esigenze di giovane donna, intrattenendo relazioni clandestine meramente fisiche con un paio di coetanei residenti lì. Non le importava nulla della reputazione, ma desiderava mantenere la stima dei suoi figli, Ida e Nikolaj.
“I libri non sono il suo forte, si distrae e si impigrisce, ma è socievole e premuroso come pochi”
Pur apprezzando l’intelligenza e l’autonomia di Ida, aveva un debole per il figlio minore Nikolaj. Un ragazzo bello e vivace, seppur con la tendenza a cacciarsi nei guai. Un giovane dal carattere instabile e tormentato, incapace di portare a termine un progetto, ma con il fascino apparente da leader.
Quando un’indagine assai complessa porta la polizia di Copenaghen proprio sull’isola, Esther e Jeppe vengono inevitabilmente coinvolti. La collega Anette Werner si rivolge proprio a quest’ultimo per risolvere un caso che si presenta assai scabroso. Anette è un’agente molto in gamba, ma è anche una madre che si è dovuta allontanare temporaneamente dalla sua bambina e dal marito, a causa del proprio lavoro. Prova ansia e trepidazione nell’impossibilità di stare con i suoi cari, pur potendo fare affidamento sul compagno, un padre assai responsabile. Nello stesso tempo, desidera risolvere il caso con tutta se stessa. Ama le sfide e ama la sua professione.
“Gli uomini cercano la sofferenza, mentre noi donne ce la portiamo dentro”
“Isola” è un thriller nel senso classico del termine. C’è un luogo lontano dalla città, esteticamente suggestivo durante il giorno, assai inquietante e cupo sul calar delle ombre. Una piccola comunità dove vige l’omertà e dove ognuno sa tutto dell’altro. Un cadavere tagliato con una sega industriale e messo in due valigie, ritrovato in zone diverse della città. Un’indagine che riconduce sulla piccola isola al largo del Baltico. Una squadra di poliziotti già conosciuta al lavoro. Un’adiuvante autrice di romanzi che, senza volere, si trova a scoprire trasversalmente utili aspetti collegati al caso.
“Concluse che tutti hanno l’abitudine di tenere distanti i ricordi per farli brillare sotto una luce acritica e sentirsi autorizzati a disprezzare il presente”
Gli ingredienti ci sono tutti e la suspense è servita!
Il linguaggio narrativo è semplice, lo stile fluido e la lettura scorrevole. Il ritmo è rapido, in quanto si tratta di una vicenda carica di suspense. La trama è sospesa tra presente e passato (non troppo remoto), che si manifesta attraverso la corrispondenza di un’antropologa, trasferitasi sull’isola con i figli, diversi anni prima. Le sue lettere si inseriscono tra un capitolo e l’altro. Sono una sorta di espediente per presentare i personaggi residenti sull’isola, lasciando trapelare qualche velato segreto, senza svelare troppo. Un modo per accendere ulteriormente la nostra curiosità di lettori.
“Isola” è un romanzo appartenente ad una serie poliziesca, che si può tuttavia leggere in modo indipendente. Nel mio caso, si è trattato di una prima lettura e non ho avuto alcuna esigenza di leggere i prequel. Sorge, ovviamente, la curiosità di conoscerne gli esordi, ma si tratta di un desiderio dettato dall’interesse, non da una necessità.
“Quando cala il buio diventiamo strani. Isolani rabbiosi che lasciano salire e strisciare in soggiorno i segreti nascosti in cantina”
I personaggi sono ben caratterizzati, l’ambientazione è descritta con una certa maestria, che reputo indispensabile per la buona riuscita del thriller. Il contesto deve necessariamente possedere una buona dose di elementi angoscianti, in grado di destare inquietudine. Una foresta oscura, una casa piena di rumori di dubbia origine, visioni di ombre nella sera e personaggi omertosi. Ovviamente, al centro, si trovano segreti di famiglia dalle radici lontane e vecchi inspiegabili legami.
Per un attimo, confesso di aver provato un moto di delusione poiché la risoluzione del caso appariva alquanto ovvia. Fortunatamente, non è stato così e si è verificato un cambio di rotta che ho gradito. Mi piace il thriller, anche se la ferocia di determinati aspetti è sempre, a mio avviso, un po’ disturbante. Nella fattispecie, si è trattato solo di un primo momento, quindi ho potuto proseguire la lettura fluidamente apprezzando tutte le altre caratteristiche.
“È come se Bornhorm fosse un universo a parte, non solo svincolato dalla terra ferma ma anche un po’ dimenticato, abbandonato alle sue regole e usanze”
Se amate il thriller tipicamente nordico, è il romanzo per voi. Sarà una lettura rapida, abbastanza avvincente. Il trio dei protagonisti si presenta accattivante e originale. La scrittura è sicuramente buona. I grandi esperti potrebbero giungere alla risoluzione prima del termine (ma, fortunatamente, non troppo anticipatamente).
Amate il thriller nordico e siete più per il classico stile english?
4 stelle ⭐⭐⭐⭐✰