romanzo
Self-publishing
2021
cartaceo, ebook
147
La giovane e dinamica Isabella sfida le dicerie degli abitanti della sua cittadina e accetta di lavorare come domestica presso Villa Roseto, una splendida quanto malfamata abitazione, a lungo disabitata perché sede di un cruento omicidio e rioccupata solo di recente da un nuovo proprietario: il burbero Lorenzo Mangaro.
All'interno della misteriosa villa e a contatto con il suo enigmatico datore, la vita di Isabella prenderà risvolti inaspettati.
“La vita è bella, proprio come una rosa, ma immancabilmente ha le sue spine e, se non le scorgi con attenzione, puoi pungerti.”
Granatellaè un paesino tranquillo, dove tutti conoscono tutti e, come capita in ogni paesino, non mancano i pettegolezzi. Ed è questo il luogo che farà da sfondo alla nostra storia.
La protagonista principale è Isabella, una giovane ragazza che ha bisogno di lavorare per poter sostenere sia l’affitto che gli studi ed è così che inizierà l’impiego di domestica, presso Villa Mangaro, anche se la sua amica fidata, Nina, le sconsiglierà di andarci, dato che trent’anni prima, in quella villa, ci fu un omicidio e le voci che girano sul proprietario non sono delle migliori. Ma lei sfida tutto e tutti ed inizia a lavorare.
All’inizio, le cose tra Isabella e Lorenzo non vanno bene: lui troppo burbero e chiuso in se stesso, lei perennemente in ritardo. Lorenzo, le mostra la casa dove dovrà sbrigare le faccende domestiche, fatta eccezione di una stanza, dove le viene fatto divieto di entrare, anche solo per darci un’occhiata. Questa stanza si trova su, nell’attico. Cosa mai si nasconderà lì dentro?
Ed è a questo punto che Isabella inizia a porsi delle domande ed inizia a dubitare di lui. I giorni passano e il loro rapporto inizia a farsi più docile; lui le insegna anche a potare le rose, all’interno del suo roseto; le rose, passione più grande di Lorenzo. Più si va avanti con la lettura e più si inizia a notare una “simpatia” tra i due: lui diventa più simpatico e cordiale, a tal punto da proporle di passare il Natale insieme. Purtroppo, i due si ritroveranno costretti a sfidare i pettegolezzi del paese e Lorenzo dovrà dare delle risposte ad Isabella sul suo passato. Così, decidono di partire per la Spagna e di porre fine ai misteri che hanno avvolto per tutti questi anni la vita di Lorenzo… sarà la volta giusta?
Voi riuscireste a fidarvi di una persona che vuole tenere nell’oscurità il suo passato?
Ho letto questo libro perché sono stata incuriosita dal titolo e, devo dire, che ci ho visto giusto!
La trama è ben sviluppata, i personaggi sono ben caratterizzati ed è facile immergersi nella lettura. Mi è piaciuto in maniera particolare l’abbinamento, fatto dall’autrice, tra le parole rose e misteri. Alla fine, ogni mistero è una rosa , dove puoi pungerti e farti male, e la storia procede proprio all’insegna di questo significato simbolico.
I colpi di scena non mancano e il finale è inaspettato. Faccio i complimenti all’autrice, Marina Sarracino, come me appassionata anche di arte, oltre che di libri. Spero vivamente di poter leggere altre sue opere.
L’autrice
Marina Sarracino è nata a Napoli il 9 giugno 1987.
Ritiene che la scrittura sia l’espressione più libera e incondizionata della sua anima, il convertitore in forma tangibile della sua creatività e il portale di accesso a una dimensione magica in cui rifugiarsi.
Lavora come promotrice culturale nel centro storico della sua città e collabora come redattrice per diversi siti web dediti all’informazione turistica e culturale.
Si è laureata in Progettazione e Gestione dei Sistemi Turistici presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II e ha scritto, in qualità di blogger-mapper, i contenuti di travel guide a sfondo emozionale, relative ai territori della Campania e dell’isola di Malta.
A maggio 2017 ha pubblicato il suo romanzo d’esordio intitolato L’arcobaleno negli occhi, con la casa editrice l’Erudita. Nel 2018 il romanzo viene ripubblicato in una nuova edizione con la Darcy Edizioni e con il nuovo titolo Vivere a colori. Ad ottobre 2020 pubblica in self la sua novella horror “il fantasma del vecchio mulino” , ispirato ad una leggenda di Napoli. Adora il mare, il cinema, l’arte e gli unicorni, che hanno dato il nome al suo blog: L’unicorno di carta.
Anna Calì, classe ’96. Nelle sue vene scorre la lava del Vesuvio e la passione che contraddistingue il popolo napoletano.
Giornalista di professione e con la passione dei libri sin da piccola. Adora annusarli e, quando va nelle librerie, si perde tra gli scaffali ad osservare le copertine.
Grazie a questa passione è riuscita a mettere in campo due sogni nel cassetto: il primo, recensisce i libri che legge, esperienza che fa bene sia al corpo che alla mente. La seconda: è diventata anche scrittrice e ha pubblicato già due romanzi.