I Bridgerton
Narrativa
Mondadori
1 settembre 2020
Cartaceo + kindle
324
La Stagione del 1814 sembra essere promettente e ricca di nuovi fidanzamenti. Certo, non per Anthony Bridgerton, erede di un antico viscontado, probabilmente lo scapolo più ambito di Londra, che non ha mai dimostrato alcun interesse per le faccende matrimoniali. E in realtà, perché mai dovrebbe? È il prototipo del libertino, un mascalzone allergico alle etichette dell’alta società e decisamente pericoloso per donne e fanciulle.
Questo, quanto meno, è ciò che tutti pensano. In realtà Anthony non solo ha in animo di sposarsi, ma ha anche già scelto la futura moglie, Edwina Sheffield, una debuttante subito soprannominata “lo Splendore”.
Peccato che la dolce Edwina si rifiuti di accettare proposte senza l’approvazione della sorella maggiore Kate, una donna sicura di sé, o meglio una “zitella ficcanaso” che non ha la minima intenzione di affidare l’angelica sorellina nelle grinfie di un uomo del genere.
Se vuole Edwina, Anthony deve prima riuscire a conquistare la fiducia di Kate.
“Adesso era arrivato il momento di sposarsi. Doveva sistemarsi, avere un figlio. Aveva un titolo da tramandare, dopotutto…era il primogenito Bridgerton…Aveva perciò la responsabilità dinastica di procreare”
Nel romanzo precedente, “Il duca e io”, abbiamo visto come protagonisti Simon e Daphne Bridgerton. Nel “Il visconte che mi amava” invece i fari verranno puntati su Anthony, il fratello maggiore di Daphne, che abbiamo cominciato a conoscere già nel primo libro della serie dei Bridgerton. Anthony, se ben ricordate, era il fratello guastafeste, quello attento a salvaguardare l’onore della famiglia in generale e della sorella in particolare, essendo, a causa della scomparsa precoce del padre, ora lui il responsabile della famiglia.
Questo secondo romanzo comincia proprio presentandoci i pensieri del nostro bel visconte che ormai, raggiunta la soglia dei trent’anni, si sente in dovere di sposarsi.
Non è particolarmente attirato dal matrimonio, lo vede più che altro come un obbligo a cui deve adempiere; deve tramandare il nome dei Bridgerton, e per farlo deve avere dei figli e quindi una moglie. Non vuole innamorarsi. Tra le tante pretendenti che continuamente gli vengono presentate sceglierà senza dubbio una donna che gli sarà indifferente dal punto di vista emotivo. Carina certo, e appartenente all’alta società: un conte non può mica sposare una ragazza qualunque!
La candidata ideale è Edwina Sheffield, da tutti definita ”lo Splendore del 1814” per la sua bellezza nordica che non passa inosservata. Orfana di padre, Edwina vive con la madre e Kate, la sorellastra, con la quale ha un bellissimo rapporto tanto da mettere nelle sue mani la propria felicità. Per conquistare Edwina bisognerà innanzitutto piacere a Kate; solo l’uomo che lei riterrà degno di sua sorella minore potrà sposarla.
Nella lista dei probabili futuri mariti di Edwina Anthony Bridgerton non viene inserito. Kate ha una pessima opinione di lui, lo considera un libertino basandosi sulle chiacchiere che spesso sente sul suo conto. Il primo contatto diretto che i due avranno non farà altro che rafforzare quest’idea. Si conoscono ad uno dei tanti balli frequentati dalla nobiltà londinese. Fra loro è subito guerra, a colpi di battute più o meno dirette che vanno a discapito della ragazza poiché il visconte, intrigato dalla sfida che la giovane gli lancia, si intestardisce ancor più a voler sposare la sorella.
Si susseguono tutta una serie di vicissitudini che fanno si che Anthony e Kate si conoscano meglio e che, nonostante non lo ammettano, a se stessi in primis, si sentano attratti l’uno dall’altra.
E proprio mentre Anthony è ormai convinto dell’idea di convolare a nozze con la più giovane delle Sheffield, ecco che il destino ci mette lo zampino. Spaventato dalla presenza di un’ape che punge Kate, il giovane visconte, che ha visto suo padre morire proprio perché punto da uno di questi insetti, si precipita a succhiare il veleno dal corpo della giovane. Sorpresi in questa situazione imbarazzante i due non hanno scelta: devono sposarsi o Kate sarà rovinata per sempre.
Anthony e Kate, il tipico esempio di un amore nato dalla diffidenza, dal dare per scontata una persona senza neanche conoscerla, per sentito dire.
Dietro la sua aria da attraente scavezzacollo Anthony nasconde un dolore mai rielaborato, quello della perdita del padre. Il suo rinunciare a trovare l’anima gemella si deve ricercare nell’idea che il giovane si era fatto di morire intorno ai quarant’anni, come suo padre prima e suo nonno prima di lui.
L’amore però era il nemico di un uomo che stava per morire. Era l’unica cosa che poteva rendere intollerabili i suoi ultimi anni; avere un assaggio di felicità e sapere che gli sarebbe stata strappata via
E anche Kate conserva in sé un ricordo che le fa molto male, quello della morte di sua madre, avvenuta quando era ancora una bambina. I due ragazzi dovranno aiutarsi a vicenda per riuscire a superare i traumi che hanno lasciato dentro loro segni così profondi.
Come per il primo libro, anche in questo caso l’autrice ci ha voluto regalare un romanzo pieno di risvolti psicologici, dove viene data molta rilevanza ai legami familiari mettendo, ancora una volta, l’importanza della famiglia come base della storia. La scrittura semplice ma non banale aiuta tantissimo il lettore a concentrarsi sul racconto, che scorre fluido, regalandoci qua e là piccoli colpi di scena che aiutano le vicende a svilupparsi in maniera intrigante.
Non so se a voi capita quando leggete un libro, ma io mi sto affezionando ai membri di questa bella e grande famiglia. Una curiosità che non vi ho svelato nella precedente recensione riguarda la scelta dei nomi dei Bridgerton. Vanno in ordine alfabetico. Anthony è il primo, Benedict il secondo, Colin il terzo e via di seguito. Mi ha fatto sorridere questa idea e quindi l’ho voluta condividere con voi. Sono curiosa di conoscere le vicende che riguardano gli altri fratelli dei quali, per ora, non sappiamo più di tanto. Solo Colin ci viene presentato un po’ più da vicino ma non è ancora il suo turno di raccontarsi. Il prossimo libro della serie ha Benedict come protagonista; che storia si porterà dietro? Lo scopriremo nella prossima recensione. Buona lettura a tutti!
Sahira
Sono emozione e di essa mi nutro
trovando scialbo ciò che non colora,
Sono emozione che con la penna divora
il bianco candido di un libro vissuto…