
thriller, noir
Libri Dell'Arco
12 maggio 2023
Cartaceo, ebook
352

Si dice che un lutto debba superare varie fasi per essere elaborato. Ma, quando una notte d’inverno Natasha trova il cadavere del fidanzato abbandonato ai limiti di un bosco, il suo cuore rimane incastrato nella prima: quella del rifiuto, della negazione. Davide non è morto davvero. E quale miglior modo per conservare il ricordo, e preservare la salma, se non occultarla in una vecchia malga abbandonata?
Da quel giorno, tra rituali, bizzarri doni e macabre fotografie, per Natasha inizierà una vera e propria ossessione, accompagnata da una sete di vendetta insaziabile. Un sentimento che la porterà indietro, in un passato fatto di crimini e violenza. Forse lo stesso che si è accanito su Davide, come lei, ex membro di una sanguinosa setta. Ma la salma, in quella malga, non è al sicuro.
A scoprire quel segreto sarà Bianca, una giovane studentessa che quel luogo lo conosce già: durante la notte dell’omicidio, infatti, lei era lì. Momenti traumatici, che le hanno tolto il sonno e la serenità, riempendo le sue notti di incubi e i suoi giorni di angoscia… fino alla scoperta di un male dalle origini molto più profonde.
Vi siete mai chiesti, nei momenti importanti della vita, quale sia la scelta giusta? E poi, ci sarà davvero una scelta giusta? Questa è la premessa di “Il vertice della piramide” di Alexa Tagliaventi, edito Libri Dell’Arco.
La vicenda si svolge dal dicembre 2018 al novembre 2019. Nel Prologo, invece, l’autrice narra un episodio accaduto ad uno dei protagonisti in un’afosa giornata di fine luglio del 2006.
Un adolescente è stato legato dai suoi amici ai binari della ferrovia.
“Non c’erano regole in quel folle gioco ad eccezione di una: solo quando il treno sarebbe sopraggiunto in lontananza, si sarebbe potuto muovere, o avrebbe perso” – Il vertice della piramide
Viene affrontato il tema delicato e, purtroppo, attuale delle challenge, troppo spesso pericolose, in voga tra i ragazzi.
“Si dice che la più grande paura dell’uomo non sia morire, ma il non aver vissuto abbastanza.”
Il ragazzo aveva paura solo di provare dolore perché la sua breve esistenza era stata miserabile, senza ambizioni né progetti.
Dalle prime pagine si intuiscono l’intensità del ritmo del romanzo e la complessità degli argomenti, affrontati con grazia e con l’uso di un linguaggio adatto anche ai più giovani.
È lo stile di Alexa Tagliaventi, che tiene alta l’attenzione e non consente al lettore di staccarsi dalla vicenda narrata.
I protagonisti sono due gruppi di ragazzi molto diversi che, inizialmente, non si conoscono. Nei quaranta capitoli che formano il romanzo, si alternano gli episodi, presentandoci i vari personaggi.
Il 21 dicembre 2018, Bianca Veneto festeggia il suo diciottesimo compleanno. Lei è una ragazza posata, studiosa e religiosa. La sua amica Romina ha un carattere più esuberante del suo e poi c’è Gianmarco.
“Quel compagno dai lineamenti dolci e dai buffi occhiali spessi, per il quale, sin dal primo giorno dell’anno scolastico, aveva avuto una cotta”
L’altro gruppo di ragazzi è formato da “cinque soggetti decisamente fuori dal comune”, che condividono una casa di montagna. Luca ha la passione dei fantasy e dei videogiochi. Tasha ed Ivan sono un po’ più retrò. Sono appassionati di dischi in vinile, poster, magliette di rock band. Sara, invece, ama i “cristalli colorati, candele, ciondoli, bottigliette con strani intrugli, e vasetti contenenti fiori essiccati, erbe e bacche”.
Questi ragazzi rappresentano bene i vari aspetti del libro: è un thriller noir con un tocco di fantasy, di magia e una sferzata di rock. Infatti, loro sono i componenti della band Yesert, che suona gothic, simphonic black e folk metal.
E poi c’è Davide che misteriosamente scompare dalle loro vite.
Le vicende si svolgono tra Bolzano e Ortisei, in Alta Val Gardena, e la natura di quei luoghi diventa un’altra protagonista del racconto. Le descrizioni dell’autrice sono così vivide e accurate da immergerci nella natura della Valle.
“Era il profumo delle foglie marce e della terra. Era il gelo che penetrava fin dentro alle ossa in una piacevole tortura che le ricordava quanto la natura sapesse essere, oltre a una madre dolce e apprensiva, anche una maestra severa e intransigente” – Il vertice della piramide
Il consiglio di Alexa è quello di passeggiare, possibilmente in mezzo ai boschi, ascoltare il canto degli uccelli, riempirsi le narici del profumo dell’erba fresca, toccare il tronco di un albero. Tutto questo avrà un effetto benefico sui pensieri negativi alleviando le tensioni.
In una malga sperduta e abbandonata ,avviene l’incontro tra questi due gruppi di ragazzi eterogenei.
L’autrice sa creare bene un’atmosfera gotica di suspense con una punta di horror.
“Si piegò in avanti spalancando la bocca in un verso strozzato. Una marea di vermi neri iniziò a fuoriuscire in una cascata viscida, acida e maleodorante.”
In “Il vertice della piramide” viene affrontata la tematica della paura che fa aumentare i battiti cardiaci e rallentare il respiro. Tutto diventa concitato ed incerto. Quella paura che sembra far esplodere il cuore e che ti induce a scappare facendoti dimenticare ogni precauzione.
Proprio in quella malga accade qualcosa di inspiegabile: un omicidio insensato. Per la Valle si alza un solo grido, soffocato e disperato, “Torna indietro! Non mi lasciare!”.
Quanto è difficile accettare la morte, soprattutto quella inaspettata e repentina?
“La cosa peggiore è che tu ti stai consumando, te ne stai andando. E non solo fisicamente. Te ne stai andando anche dai miei ricordi. La tua voce, il tuo profumo, la tua risata, il sapore del tuo sangue. Si sta affievolendo tutto” – Il vertice della piramide
I componenti della band condividono un passato difficile e doloroso. Tasha, la violinista, aveva perso la sua famiglia a sei anni, in seguito ad un incendio. Era diventata una ragazza disagiata e problematica, che iniziò a frequentare altri due “strani”: Davide ed Ivan. Davide era il chitarrista, talentuoso e carismatico. La sua infanzia fu caratterizzata dalle percosse subite da un padre alcolizzato e drogato. Anche per lui era difficile stare lontano dalla magica polvere bianca. Al contrario, la famiglia di Ivan era unita e amorevole, ma economicamente disagiata. Il ragazzo veniva giudicato costantemente per il suo aspetto fisico: “capelli chilometrici, quella riga sfumata di nero sotto gli occhi, e quel piercing alla narice sinistra”.
Mi è piaciuta la contrapposizione tra il mondo di Bianca, fatto di studio, di rispetto nei confronti dei genitori e di religione. E quello di Tasha, dedita al peccato, al male, al simbolismo e al sangue purificatore.
Due mondi che, apparentemente, non hanno nulla in comune, ma che si incrociano per arrivare a scoprire la verità.
Troviamo spesso Bianca a colloquio con Don Sebastiano; per lei il parroco è un confidente e un valido appoggio morale. Attraverso il curato, l’autrice consiglia ai giovani di non temere di confidarsi con i genitori, soprattutto su questioni importanti o potenzialmente pericolose, perché loro sanno sempre qual è la decisione giusta da prendere.
Ogni capitolo riporta un sottotitolo che spiega, in maniera sintetica, l’argomento trattato nelle pagine successive.
La scrittura di Alexa Tagliaventi è snella, veloce, coinvolgente. Sa tenere alta la concentrazione e con eleganza riesce a raccontare scene terribili e raccapriccianti.
Le parti in corsivo ci riportano nel passato dei protagonisti oppure nei sogni inquietanti di Bianca.
Ho apprezzato lo stratagemma utilizzato per rivelare alla fine quello che era realmente accaduto.
Infine, l’autrice consiglia di prestare attenzione ai messaggi subliminali, quelli che si captano solo a livello inconscio ma che riescono comunque a condizionarci fortemente.
Chi lancia questi messaggi che spingono a plagiare le menti?
“Coloro che sono al vertice della piramide.”

Mi chiamo Alessia. Sono un’insegnante di matematica e inglese. Vivo in provincia di Pavia. Adoro leggere (soprattutto gialli), fare yoga e cucinare.