Esistenziale
Edizioni Convalle
Settembre 2017
Ebook/cartaceo
233
Il tempo perso non torna più
Lascia andare via i rimorsi che fanno male, lascia il passato alle spalle perché tanto non cambia, vivi il presente e non pensare troppo al futuro.
[…] Impara ad accettare la tristezza, è da lì che riemerge la felicità. Impara ad accettare anche i difetti di un amico. Vivi la vita con la consapevolezza che ogni momento non vissuto. È come un ricordo mai nato.
Hiretap Heleinad
Un romanzo da cui emerge una forte malinconia, l’autore Stefano Galardini in “Il tempo di noi” racconta ai suoi lettori le vite dei due protagonisti Luca e Lidia e lo fa con estrema semplicità rendendoli veri.
La loro amicizia viene descritta come quelle amicizie vere che nascono in un momento così, per caso, e durano nonostante le avversità della via; la mancanza di tempo, la lontananza, i pregiudizi del mondo, una bella relazione quella viene descritta.
Le storie di Luca e Lidia sono veritiere e reali, esprimono i dubbi, le paure e i problemi che durante una vita comune possono insorgere, questo estratto mi è particolarmente piaciuto. Il protagonista Luca racconta a Lidia della nascita di sua figlia Maddalena…
Ho promesso a me stesso che avrei sopportato qualsiasi sacrificio, anche un matrimonio imperfetto, perché lei non abbia mai a doverne soffrire. Che avrei fatto di tutto perché lei mai possa capire di essere stata un errore. E ho intenzione di farlo, di mantenere queste promesse. Ora e sempre sono legato a quella bambina come mai io lo sia stato a qualcosa in vita mia. Ho accettato il primo idiotico lavoro che mi sia stato offerto che mi permettesse di mantenermi, ho sposato una donna perché credevo fosse giusto il momento, non la persona. L’ho messa incinta per caso, mentre progettavo di lasciarla per un’altra donna. Ora qualcosa cambierà. Non avrò mai la forza per rivoluzionare la mia vita, per correggere i rimpianti, ma l’avrò perché lei, mia figlia, ne debba avere meno possibile. Perché lei non sia uno dei rimpianti che avrò alla fine, nel mio ultimo giorno, lei dovrà essere il mio successo. E non per me, non per riscattarmi da una vita tutto sommato in cui mi sono lasciato vivere, ma per lei. Perché finalmente ho trovato qualcosa, qualcuno, per cui valga la pena cercare di essere il mio meglio, come dicevi tu.
Sicuramente per i lettori a cui piace questo genere è una lettura consigliata, il romanzo, escluso qualche piccolo refuso, scorre velocemente e alcuni versi sono molto riflessivi, i dubbi sollevati dai protagonisti consentono di riflettere su se stessi; tuttavia non posso dare più di tre stelle perché non mi ha molto entusiasmata questa lettura e mi ha lasciato una sorta di inquietudine per via delle questioni relative al tempo che sfugge e non torna più. (E per fortuna sono giovane?)
Per quanto riguarda la cover ritroviamo sicuramente la semplicità del testo e l’anonimato dei protagonisti nel senso che, se pur l’autore gli dà un nome e li caratterizza perfettamente, chiunque di noi potrebbe essere Lidia o Luca, due ragazzi che un giorno, in un momento qualunque, si incontrano e diventano perfettamente la metà mancante dell’altro, lo specchio che vede nell’altro il proprio riflesso e che forse nemmeno la morte può dividere.
Ha esordito nel mondo editoriale nel 2016 con “Ananke” a cui sono seguiti “Artemisia” e “l’Ultima Notte al mondo”; ha collaborato a varie antologie dal titolo “Io me lo leggo”. I suoi romanzi sono tutti ambientati in Italia tra le alte cime del Piemonte e i paesaggi Pugliesi, vi troverete all’interno i valori in cui crede: la lotta per i sogni, l’amore e l’amicizia. Da più di un anno collabora attivamente con i blog LabottegadeiLibri e lubri.iCrewPlay, scrivendo articoli che ruotano attorno al mondo dei libri.