
saggio
Dissensi
Aprile 2023
cartaceo, ebook
80

"Nel solco dei testi di Paolo Mottana e Giuseppe Campagnoli usciti negli anni scorsi che hanno presentato e approfondito l'educazione diffusa e la città educante, questo volume intende fornire strumenti ancora più precisi e più concreti per realizzare la rivoluzione educativa implicata in questa proposta descolarizzante.
Vi si propone e descrive accuratamente una nuova ripartizione dei cicli d'apprendimento, una radicale mutazione dei luoghi e dei tempi dell'educazione, il nuovo profilo e il nuovo ruolo degli educatori e degli insegnanti e una dettagliata ed esemplificativa spiegazione di come si programmano e si realizzano le attività in questo nuovo contesto.
Nell'intento formidabile di garantire a bambini e ragazzi l'esperienza vissuta che attendono, il piacere di vivere e imparare, la possibilità di tornare a far parte del paesaggio sociale e delle sue relazioni, il diritto di esserci, di partecipare, di crescere accanto a tutti gli altri"
“Non entro nel merito dei cosiddetti nidi. Personalmente credo che, come in alcuni paesi europei accade, dovrebbe essere assicurata a entrambi i genitori o almeno a uno di essi la possibilità di rimanere con il bambino molto piccolo almeno per tre anni…”. Paolo Mottana, Professore di Filosofia dell’Educazione e Pedagogia immaginale presso la Bicocca di Milano, ci propone, in questo piccolo saggio, una visione diversa della scuola.
Una scuola diversa per metodi e spazi. Infatti, il Professore Paolo Mottana, insieme a Giuseppe Campagnoli, saggista e architetto, ha ideato una “una città educante”
“Si deve ripensare radicalmente sia l’ubicazione degli spazi educativi, sia la loro forma sia l’organizzazione dei gruppi di allievi e dei loro educatori“
Ci viene proposto nel libro una ripartizione degli anni scolastici in maniera diversa da quella in uso attualmente. “Due quinquenni e un biennio specifico”, comprendendo, nei primi cinque anni, bambini/e dai sei agli undici anni; nel secondo quinquennio, dagli undici ai sedici anni; e, nel biennio, dai sedici ai diciotto. In modo tale da dividere l’educazione scolastica non in materie d’apprendimento classiche, come la matematica e l’italiano, ma inserirle in un contesto educativo più ampio.
Il professore Mottana sottolinea come sarebbe più facile apprendere determinate materie non come scopo unico degli alunni e alunne, ma come un corollario della loro personalità. In questo modo, ci sarebbe meno dispersione scolastica.
A tal fine, bisogna ripensare agli spazi scolastici e, quindi, all’utilità di avere delle città educanti, dove non ci sono aule e laboratori chiusi.
“Una serie concatenata e flessibile di ambienti per riunioni, per laboratori, per multimedia, per riflettere da soli, in pochi o in tanti per programmare , coordinare, pensare, litigare, scrivere, disegnare, dipingere, cantare.”
Il professore affronta anche un tema, mi azzardo a dire, scottante, cioè quello della valutazione delle alunne e degli alunni.
“… si individua nella sensibilità del mentore e degli educatori, la capacità di vedere dove gli allievi entrano in difficoltà, dove non c’è attrazione… dove c’è bisogno di supporto così come dove la passione così come dove la passione cresce”
“Il sistema dell’educazione diffusa”, anche se parla di come ripensare la scuola, può sembrare un argomento lontano dagli interessi di molti. Secondo me, invece, è un libro interessante da leggere.
Da genitore, mi trovo d’accordo su quello che prospetta il professore Mottana: i bambini hanno bisogno di riscoprire il piacere di apprendere. Sarebbe davvero bello vedere, alla fine dello loro percorso di studi, la voglia di continuare a conoscere e apprendere. Invece, il più delle volte sono indecisi e in ansia perché sentono di non avere le giuste competenze… “Alle volte lontane dai loro reali interessi“.
I concetti vengono espressi in maniera molto comprensiva e le schede sinottiche aiutano a visualizzare meglio i vari argomenti trattati dall’autore.
Consiglio la lettura a tutti e non solo agli adetti ai lavori.
Leggereste un libro sull’educazione scolastica?
Molto interessante, concetto comunicante con “la formazione permanente”, idee evolventi, migliorative da sottoscrivere. Un mondo di bene.