
romanzo storico
HarperCollins
7 ottobre 2021
e-book e cartaceo
384

Regola n. 1 Il veleno non deve essere mai usato contro un’altra donna.
Regola n. 2 Il nome dell’assassina e della sua vittima devono sempre essere registrati nel libro della speziale.
Nascosta nei vicoli della Londra settecentesca, la piccola bottega di una speziale è frequentata da una clientela inusuale. Le donne di tutta la città sussurrano fra di loro il nome della misteriosa Nella, che vende veleni difficili da rintracciare e che possono essere usati contro gli uomini che le opprimono. Le regole sono poche ma ferree: il veleno non deve essere mai usato contro un’altra donna; il nome delle vittime e delle assassine verrà per sempre conservato nei registri della bottega.
Eliza ha solo dodici anni quando entra dalla porta con l’insegna di un orso per richiedere, su ordine della sua padrona, un potente veleno. Da subito capisce che quel mondo magico, fatto di boccette di vetro, erbe odorose e ingredienti oscuri, è fatto per lei. E chiede alla speziale di poter diventare la sua assistente. Ma sarà proprio un errore di Eliza a sconvolgere il delicato equilibrio del piano di Nella e a scatenare terribili conseguenze che avranno eco nei secoli a venire.
Nella Londra di oggi, una ragazza americana appassionata di storia, Caroline Parcewell, trascorre il suo anniversario di nozze in solitudine, fuggendo dai demoni che la perseguitano. Non si aspetta certo di ritrovare, nascosto nelle acque del Tamigi, un indizio che può essere la chiave per spiegare la serie di delitti irrisolti perpetrati due secoli prima. Eppure, le spire del veleno della speziale sono ancora pericolose, e qualcuno potrebbe non sopravvivere…
L’esordio in libreria di Sarah Penner è un vero e proprio caso editoriale, adorato dai librai indipendenti che l’hanno scelto come romanzo dell’anno. Una storia affascinante e straordinaria che appena uscita ha scalato la classifica del New York Times rimanendovi stabile per mesi.
Il segreto della speziale è un debutto magico e sovversivo, che racconta di misteri, veleni e vendette, ma anche di come le donne possano salvarsi a vicenda nonostante le barriere del tempo.
“Sarebbe arrivata all’alba quella donna… Quanti anni aveva? Dove viveva?… Lo ignoravo, così come ignoravo quali malignità abitassero i suoi sogni al calar della notte. Poteva essere una vittima, oppure un carnefice, chissà. Una novella sposa o una vedova vendicativa. Una bambinaia o una cortigiana. Nonostante tutto quello che non sapevo, di una cosa almeno ero certa: quella donna sapeva esattamente chi voleva che morisse”– Il segreto della speziale
“Il segreto della speziale”, di Sarah Penner, è un thriller ambientato nella Londra a cavallo tra il 1700 e il 1800, le cui trame verranno alla luce solamente secoli dopo; a strapparle dall’oblio ci penserà l’interesse di una mancata storica che, per puro caso, si troverà sulle tracce di questo mistero.
Tra le sue righe presente e passato si intrecciano, grazie alla scelta dell’autrice di creare una storia che si sviluppa su due linee temporali distinte, mettendo in evidenza i crucci e le paure, ma anche i punti di forza di ciascuna delle sue protagoniste, rappresentanti nell’insieme la complessità del mondo femminile.
Conosciamole allora queste protagoniste, magari troveremo in loro parte di noi, chissà!
La prima è Nella, una speziale che vive e lavora nella claustrofobica bottega lasciatele in eredità da sua madre. Contrariamente però alla sua genitrice, lei non si occupa solo di preparare unguenti e rimedi per aiutare le donne a liberarsi di dolori e fastidi; il suo enorme talento Nella lo esercita creando veleni.
Gli vengono commissionati da donne disperate, arrabbiate o deluse, che vogliono liberarsi di mariti, padri o figli che le opprimono. Il loro nome viene meticolosamente annotato nel grande libro che la speziale custodisce nel suo negozio; affianco ad esso, nero su bianco, vittima e veleno utilizzato, legati alla loro carnefice da una grafia chiara e concisa che porterebbe a molte condanne a morte se finisse nelle mani sbagliate.
Conosce Eliza, la seconda protagonista, proprio nella sua bottega. Lei ha soli 12 anni ed è già oggetto delle attenzioni perverse del suo padrone di casa, anche se di ciò non è pienamente consapevole. Si reca da Nella per ritirare un veleno commissionato dalla sua signora, alla quale è fortemente legata. Servirà per metter fuori scena una volta per tutte il marito della donna, che dei suoi continui tradimenti non ne vuole più sapere.
Tra Eliza e Nella si crea subito una bella sintonia. In lei la speziale vede la figlia che la crudeltà di un uomo le ha tolto. Vuole però preservare la sua innocenza il più a lungo possibile, per questo cerca di allontanarla. Le sue sofferenze fisiche e psichiche, unite alla grande solitudine in cui si trova a vivere, l’hanno molto provata e hanno oscurato il suo animo: non pensa di potere essere di compagnia a nessuno, tantomeno a una giovane poco più che bimba che ha ancora la luce negli occhi.
Ma Eliza è incantata da quel mondo di intrugli e pozioni. Vorrebbe saperne un po’ di più. Non sa che sarà proprio a causa di questo suo continuo curiosare che la vita sua e della sua nuova amica saranno messe in pericolo.
La terza e ultima protagonista è Caroline. Con lei ci trasferiremo nella Londra di oggi, dove si è recata per “festeggiare” il suo anniversario di nozze in perfetta solitudine. Ha scoperto il tradimento di suo marito poco prima della sua partenza. Ha preso comunque quell’aereo che avrebbe dovuto portare lei e il suo James a vivere giorni indimenticabili. E ora che i suoi sogni si sono rivelati incubi, Londra è diventata l’occasione per ritrovare il suo spazio e prendersi tempo per riflettere.
Il ritrovarsi a tu per tu con se stessa la porta a rivedere i passi della sua vita. Comprende di essersi persa cammin facendo, di aver abbandonato i suoi sogni per una finta stabilità emotiva che in realtà non le ha dato la felicità. Incontra Alf, lo scapolo, per caso e, sempre per caso, si ritrova a frugare tra il fango del Tamigi alla ricerca di segni del passato. Sarà una bottiglietta che spunta tra la melma del fiume a far riemergere la sua anima da storica e a farle riassaporare il gusto dell’indagare, che la porterà a scoprire segreti rimasti sepolti nel tempo, a ritrovare i suoi sogni e il suo bisogno di se.
“Si trattava di un’ampolla… alta circa tredici centimetri; sotto uno strato di fango incrostato se ne intravedeva il vetro celeste traslucido… mi chinai, decisa a rimetterla dove l’avevo trovata, ma la parte più sentimentale e nostalgica di me si rifiutò… Era come se l’universo volesse mettersi in contatto con me…per dirmi che, se solo fossi riuscita a guardare sotto gli strati di terra accumulati nel tempo, mi sarei ricordata dell’entusiasmo che avevo provato per i piccoli dettagli del passato” – Il segreto della speziale
“Il segreto della speziale” è un romanzo ad impronta prettamente femminista, profondamente rimarcata in entrambe le storie che vengono raccontate.
È sempre la forza e il bisogno delle donne di essere artefici del proprio destino che viene messo in primo piano, bisogno che implica l’accettazione di una strada in salita, molte volte irta e dissestata e che preclude agli occhi l’orizzonte. Eppure è quella la via giusta, la sola che può far sognare e palpitare il cuore, l’unica che può definirsi vita e non sopravvivenza.
“Il segreto della speziale” è quindi un romanzo per le donne e delle donne. È l’intrecciarsi dei destini delle tre protagoniste, tanto diverse tra loro, ma non per questo lontane. Sono madri, figlie, mogli che si incrociano per caso e inconsapevolmente si tengono quella mano che impedisce a ciascuna di cadere. Questa sorta di sorellanza a distanza mi è piaciuta molto. È luogo comune pensare che tra le appartenenti al gentil sesso esista sempre una sorta di invidia nascosta che non permetta di intessere veri e propri legami solidali. Questo invece pare non verificarsi tra gli uomini, che in fatto di amicizia sembrano essere più diretti e sinceri. Secondo voi è veramente così? E perché?
Tra le protagoniste di “Il segreto della speziale”, invece, l’invidia tra donne non è neanche presa in considerazione, né per quanto riguardo i personaggi principali né per quelli che appaiono solo di striscio. Solo in un caso, quando una ricca nobildonna chiede le venga preparata una pozione per uccidere la sua rivale in amore, questa emozione appare tra le righe, ma viene subito esorcizzata dal netto rifiuto della speziale di darle ciò che vuole, buttando tra le fiamme la polvere che le era costata fatica e sudore.
Come andrà a finire è giusto che lo scopriate voi. Per farlo non vi resta che leggere questo libro, che potrebbe senza dubbio essere un bel regalo di Natale.
Non mettetelo, però, nelle mani di chi ama pasticciare con erbe e polveri varie, potrebbe essere pericoloso. L’autrice infatti, ha voluto prima di salutarci, regalarci pagine minuziose dove spiega come preparare e usare pozioni fatali.
Tenetele lontane da menti curiose… non si sa mai.
Buone feste a tutti voi!
Sahira

Sono emozione e di essa mi nutro
trovando scialbo ciò che non colora,
Sono emozione che con la penna divora
il bianco candido di un libro vissuto…