romance
Newton Compton
11 Aprile 2019
Ebook, cartaceo
447
Leon si è appena trasferito in Tasmania, dove lavorerà come ranger nelle meravigliose regioni dei Parchi. Arrivato in una città in cui non conosce nessuno, può fare affidamento solo sul suo carattere socievole ed estroverso per stabilire nuovi legami. La prima persona che conosce è Max, il figlio dei vicini. È un bambino molto timido, ma l'amicizia con Leon sembra da subito giovargli. E Max non è l'unico su cui lui ha questo effetto. Anche per Miki l'incontro con Leon si rivelerà fondamentale: dopo il terribile incendio che ha devastato la fattoria in cui viveva, Miki gestisce il takeaway della città insieme al fratello Kurt. Sottoposta a un'educazione rigida, nascosta al mondo prima dai genitori e poi dal fratello, lentamente Miki trova il coraggio di guardarsi intorno, cercando un contatto con gli altri. Ma non sarà affatto facile. Ci sono scomodi segreti con cui deve fare i conti, e risposte che sembrano impossibili da trovare... Nell'incantata cornice delle antiche foreste di eucalipti, "Il segreto della collezionista di fiori" è una storia che parla di amicizia, della possibilità di voltare pagina e del coraggio di liberarsi da pesanti eredità per cominciare una nuova vita.
Gli uccelli adulti erano liberi e selvaggi, ma quell’aquilotto era come lei, guardava tutto dal suo nido, senza potersi unire al mondo fin quando le sue ali non fossero cresciute del tutto.
Mi trovo un po’ in difficoltà a scrivere questa recensione, in quanto il libro mi ha completamente delusa, fatta eccezione per i capitoli finali.
Partendo già dal titolo, totalmente forviante da quella che è la storia. La protagonista del libro, Miki, è una ragazza di 17 anni, costretta a una vita soffocata da parte del fratello maggiore Kurt.
La ragazza oltre ad amar andare nella foresta con il fratello, non ha nessuna passione per la botanica o i fiori. Lavora nel take-away assieme a lui in una cittadina della Tasmania (Paese che meritava un approfondimento dei suoi luoghi e paesaggi, in quanto alcuni momenti si svolgono proprio nelle foreste).
Man mano che la narrazione procedeva, mi sono chiesta più volte quale fosse il punto della storia.
Nonostante il libro sia scritto senza errori di sintassi, le vicende dei protagonisti hanno pochi punti di interazione, quasi fossero due libri messi assieme ma con pochissimi elementi in comune.
La suddivisione del libro è, infatti, in capitoli alternati con doppia storyline: quella di Miki e quella dell’altro protagonista, Leon.
Neanche di questo personaggio ho compreso molto: un ragazzo giovane che fa il guardiaparco, ha una famiglia complicata a cui è ancora attaccato e….. niente. Non un colpo di scena, un maturare del personaggio.
Mi sono chiesta tante volte alla fine del capitolo “e quindi? cosa succede?” Ma spinta non da un moto di curiosità, quanto proprio di non comprensione.
I titoli dei capitoli sono in linea con il titolo del libro (semi, germogli, crescita, sottobosco) ma non con la vicenda narrata.
I personaggi secondari – invece – sono descritti molto bene, quasi fossero loro i veri protagonisti del libro. Sono persone con spaccati di vita che facilmente possiamo trovare nella nostra quotidianità. Mi riferisco e ad esempio a un bambino vittima di bullismo o alle donne vittime di violenza. Ovviamente i temi sono trattati non nello specifico tranne nella vicenda di Max, il bambino che a causa di un bullo a scuola, si caccerà in situazioni molto spiacevoli.
A colpirmi notevolmente sono stati gli ultimi capitoli del libro, invece, che col loro ritmo incalzante, mi hanno tenuta con il fiato sospeso e mi hanno totalmente coinvolta fin alla fine; un colpo di scena veramente inaspettato.
Probabilmente, dunque, sono io che non ho capito il romanzo, aspettando e sperando sempre in quella svolta della storia che non é mai avvenuta. Insomma proprio non mi ha coinvolto.
Anche l’inizio del libro, che si apre con un evento drammatico, non trova riscontro nel proseguo della storia, non da modo di capire come questo fatto abbia influenzato la vita di Miki e del fratello.
Mi sento di dare 2 stelline: il libro come detto non presenta errori grammaticali o di sintassi; ma ribadisco che per me l’autrice non è riuscita a collegare bene la storia, facendo interagire poco i protagonisti. Un vero peccato perché con l’entusiasmo degli ultimi capitoli, il potenziale lo aveva.
Karen Viggers é nata a Melbourne, Australia, ed è cresciuta nei selvaggi Dandenong Ranges. Ha studiato Scienze veterinarie alla Melbourne University e ha conseguito un dottorato alla Australian National University. Vive a Canberra, dove si dedica alla scrittura e lavora come veterinaria. Con la Newton Compton ha già pubblicato Il colore del mare in tempesta. Per saperne di più: www.karenviggers.com
Appassionata di libri, soprattutto di romanzi rosa e fantasy. Mi piace immergermi in un libro e viaggiare con la fantasia. Per me la lettura è un modo per evadere dalla vita di tutti i giorni e imparare nuove cose.