giallo storico
Cairo
17 maggio 2018
cartaceo, ebook
218
Il cadavere di Gilberto Pellegrini, custode del Museo della Cattedrale di Lucca, viene trovato al centro della piazza in una strana posizione, con il collo spezzato.
Una posizione in cui l'esperta di simbologia Michelle Valmont riconosce immediatamente l'iconografia del Matto, uno degli Arcani Maggiori dei tarocchi. Inizia così la ricerca della mente criminale che sta dietro la morte così violenta di un uomo comune.
Un'indagine che porta gli investigatori sulle tracce dei segreti custoditi nelle mappe della Via Francigena, la via della fede percorsa nel Medioevo dai pellegrini che dal Nord Europa si mettevano in cammino verso Roma, luogo principe della cristianità.
Tanti i personaggi coinvolti: un archeologo di fama mondiale e un altro meno famoso che spera di imbattersi nel reperto che farà la sua fortuna accademica, un'eccentrica antropologa francese, uno scaltro commissario di provincia, un'affascinante avvocato, un luminare della chirurgia e un'enigmatica eminenza grigia che vigila su tutti osservando con distacco il mutare degli eventi.
Il primo capitolo della trilogia.
Un libro complesso nella sua trama, dove si incrociano due vicende che poi confluiscono in un unico finale. Tanti personaggi, non si può individuare uno o due di questi come principali, in quanto hanno tutti un peso notevole all’interno della storia. I vari personaggi, tutti elementi di spicco nella loro attività lavorativa, confluiscono per vie differenti davanti ad un tavolo dove si cerca di dare un significato ad una pergamena ritrovata in uno scavo in Toscana. Nel frattempo, il custode della cattedrale di Lucca, uomo senza arte né parte, viene ritrovato cadavere: la morte non è chiara agli occhi delle forze dell’ordine e di Michelle Valmont, esperta di simbologia e storia medievale.
Ci troviamo su un tratto della Via Francigena, di cui l’autrice spiega il significato alla fine del romanzo, dove si dice siano passati fedeli in ogni epoca; una via tutt’oggi battuta da credenti e non solo, che intraprendono un viaggio tra le bellezze del nostro Paese.
Poliziotti, antropologi, medici, avvocati, chirurghi e altri personaggi si trovano a dover capire cosa è successo a Lucca e perché tanto fragore per la mappa ritrovata, che si scoprirà non essere l’unica.
“Questo lembo di Toscana, distante dalle consuete mete turistiche versiliesi, custodisce autentici tesori che la maggior parte di voi neanche si immagina!…”
Tra i tanti personaggi, mi soffermerei sul commissario Biagini. Unico inizialmente a non sapere nulla del ritrovamento, ma che si trova poi invischiato in una situazione pericolosa che ha portato a due omicidi. Biagini è in qualche modo in contrapposizione agli altri personaggi, facenti tutti parte di una cerchia di persone ristretta, chi per lavoro chi per amicizie (disinteressate?). L’autrice fa risaltare la semplicità di quest’uomo, che non capisce fino in fondo il valore di ciò che è stato ritrovato, rispetto all’antropologa piuttosto che l’avvocato.
Tutti i personaggi sono descritti molto bene; vorrei sottolineare come sono ben delineati soprattutto dal punto di vista caratteriale, il che dà uno valore in più alla storia.
I luoghi descritti da Elena Torre
Principalmente le vicende si svolgono in Toscana, a Viareggio e Lucca in particolar modo. Le descrizioni degli ambienti sono precise sia che si tratti di luoghi esterni, il sito archeologico o la piazza di Lucca, sia che si tratti di ambienti interni, l’ufficio di Rebecca de Roberto o una camera di un lussuoso albergo. I particolari introdotti servono ad attirare l’attenzione del lettore.
Altro luogo in cui si svolge buona parte di “
è Ginevra. In questo caso la vicenda principale avviene nella villa della dottoressa Glenn, anche qui c’è qualcosa di nascosto. Il lusso e l’eccesso sono rimarcati da Elena Torre:“Si mosse senza fretta indugiando fin dall’ingresso su ogni particolare. Il pavimento di marmo policromo si rivelava in preziosi intarsi e i pochi arredi si stagliavano sulle pareti bianche. I lampadari di cristallo Swarovski, colpiti dai raggi mattutini, rifrangevano screziati scintillii su tutte le superfici. Non aveva dubbi, quella poteva essere solo la casa di Eleonore Glenn”.
Altro ambiente, nel quale ci troviamo all’inizio e verso la fine del romanzo è una clinica privata a Ginevra, anche in questo caso le descrizioni sono necessari per farci intuire il tipo di ambiente in cui ci troviamo.
La scrittura di Elena Torre è precisa, fluida e senza troppi giri di parole. Gli elementi del libro sono veramente tanti e aver messo tutto in luce con chiarezza non deve essere stato per nulla semplice.
Brava all’autrice a cui non do cinque stelle solo perché… attendo di leggere anche gli altri romanzi legati a questo.
4 stelle ⭐⭐⭐⭐☆
Leggo per diletto qualsiasi genere; è sempre stata una mia grande passione. Di una lettura mi colpisce sia una bella trama che una scrittura ricercata. Un romanzo rosa, un romanzo storico, della narrativa contemporanea non importa basta che non sia… fantasy!