
romance
Newton Compton
29 luglio 2021
cartaceo, ebook
384

La vita di Megan non è stata affatto facile, ma ora vuole voltare pagina e realizzare il proprio sogno, anche per il bambino che porta in grembo: decide così di ristrutturare una casa in Virginia appartenuta a un lontano antenato, per riportarla agli antiche splendori. Grazie all'aiuto dei suoi amici è sicura di farcela in tempo per la stagione turistica. E Spring House è ricca di storie affascinanti cha aspettano solo di essere svelate.
Ma la scoperta più sensazionale la attende nella casetta del custode, ai margini della tenuta: in un vecchio e polveroso baule sono gelosamente custodite alcune lettere risalenti al secolo scorso.
E così, lettera dopo lettera, Megan si trova a compiere un emozionante viaggio nel passato che potrebbe rappresentare il nuovo inizio che stava aspettando.
“Le promesse sono come le farfalle. Bellissime. Colorate. Ma vengono schiacciate e spezzate in un attimo”.
Megan è giovane, sola ed aspetta una bambina. Il padre della piccola è Scott, suo ex fidanzato, deceduto in seguito ad un incidente di volo. Megan si getta in quella che è la sua passione più grande: ristrutturare case. Partirà proprio da “Spring House”, tenuta nella quale suo padre trascorreva le vacanze quando era ragazzo. Le vecchie case, si sa, sono piene di misteri. “Spring House” non fa eccezione. Megan troverà delle vecchie lettere che le permetteranno di ricostruire le origini di un’intera famiglia. Facendo luce sul passato, riuscirà a far chiarezza anche sul proprio presente.
Megan è la protagonista di questo romanzo. È giovane, vivace e piena di risorse. È appassionata di antiquariato ed è laureata in architettura. Le piace ridare vita alle vecchie case. Poiché questa è una professione incostante, Megan si guadagna da vivere attraverso un’attività di catering della quale è titolare. Pur essendo in avanzato stato di gravidanza, porta avanti entrambe le professioni con grande energia. È una donna semplice, uno spirito libero, per questo mal tollerava le convenzioni imposte da Scott e da sua madre durante il periodo del fidanzamento. Accettava ogni imposizione per amore di Scott, sentimento venuto meno dopo la scoperta del tradimento di lui.
Diane è un personaggio del passato che conosciamo attraverso il suo rapporto epistolare con la sorella, proprietaria di “Spring House”. Inizialmente ci viene presentata come una dodicenne strappata alla famiglia dopo la morte della madre. Viene affidata ad un’abbiente vedova francese, la quale si rivelerà una truffatrice. Una donna senza scrupoli morali che, a suo tempo, aveva incastrato il suo defunto marito impossessandosi delle sue sostanze. Diana è una ragazzina ingenua e fiduciosa. Ha nostalgia della defunta madre e rabbia verso il padre, il quale, per tornare in mare, aveva smembrato tutta la famiglia.
“La forza motrice della loro famiglia era stata la madre: era lei che proteggeva i figli, mandava avanti la casa e curava il giardino nei lunghi periodi d’assenza del padre”.
La sua unica ambizione è vivere una vita tranquilla e sicura, protetta da tutte quelle insidie alle quali la sua tutrice l’aveva esposta.
La narrazione è semplice ma, nella parte relativa al presente, poco scorrevole. Sfortunatamente, quest’ultima parte occupa la maggior parte della storia. I personaggi sono troppi e sparsi un po’ a caso, come l’origano sulla pizza. Sono poco incisivi nella trama, per non parlare dell’albero genealogico. È davvero caotico. Composto da una miriade di nomi solo di rappresentanza ma senza storia. Ad un certo punto non si capisce più chi è parente di chi.
Pur essendo presente un grafico a inizio libro, è comunque una lettura che confonde. Ho dovuto aiutarmi con carta e penna per prender appunti sulle varie parentele e legami. La narrazione è divisa tra presente e passato, quest’ultimo rappresentato attraverso il racconto epistolare di un’antenata. Direi che è la parte più avvincente, ma tende a soccombere in favore della storia di Megan nel presente. Le vicende della protagonista sono piuttosto stereotipate. La giovane, quasi vedova, incinta, che s’innamora, corrisposta, dall’affascinante amico del mancato sposo. Colei che avrebbe dovuto diventare sua suocera, da ostile e diffidente, diventa nonna affettuosa ed ingombrante. Direi nulla di nuovo.
Troppe, troppe pagine! Una genealogia simile ad un labirinto (quanti nomi!) nel quale mi sono persa alla grande! La parte ambientata nel presente mi è parsa ripetitiva e monotona, oltre che assai scontata. La parte sul passato invece, mi ha incuriosita. Diane ed il marito sono gli unici personaggi che salverei per originalità e credibilità. L’idea di fondo mi aveva stuzzicata: un’antica dimora di campagna piena di segreti, un passato da ricostruire. Peccato prevalgano le parti narranti il presente, i collegamenti con il passato sono piuttosto labili.
Una scrittura non complessa ma lenta. Per usare una delle mie solite metafore, farei un paragone con un abito dal materiale di discreta qualità. Un abito che avrebbe potuto avere una certa classe se non vi fossero stati applicati troppi orpelli, pizzi e falpalà. Anziché risultare un capo raffinato ed elegante, si è rivelato pesante ed eccessivo. Senza uno stile preciso.
Aprite un libro. Vedete uno schema che rappresenta un albero genealogico. Che cosa vi aspettate di leggere? Siete tentate di acquistarlo?