La confraternita dei Leoni
Regency
Self-publishing
20 gennaio 2023
cartaceo, ebook
Il destino però ha in serbo sorprese e colpi bassi. Quando Sean eredita dal padre il titolo di Marchese di Galway, ecco che il sangue e la terra d'Irlanda tornano a pretenderlo. E a chiamarlo a sé è anche Aoife, pronta a ogni sacrificio per rivendicare i diritti dei cattolici irlandesi, perfino a rinunciare all'amore. Perfino a rinnegare Sean.
Un uomo in cerca del suo posto nel mondo, una donna che lotta per i diritti del suo popolo, un amore violento e intenso come il verde d'Irlanda.
"Si scrutavano l’anima passando dalle profondità degli occhi, verde Irlanda dentro azzurro tempesta."
Ebbene sì, tra le autrici della collection “La Confraternita dei Leoni”, non poteva mancare Pitti Duchamp. Dopo aver letto della leonessa Ana, così ben raccontata in “Inganno d’onore” da Linda Bertasi, restiamo in famiglia e ci accingiamo a capire cosa combina Sean O’Connor in “Il ribelle d’Irlanda”.
Sean O’Connor, Conte di Clare, ha una forte personalità e si distingue dagli altri compagni della Confraternita per il suo essere un po’ inglese ma troppo irlandese, un po’ nobile ma troppo uomo di mondo, un po’ chiuso nelle idee inculcate dal padre e un po’ aperto alle novità. Sicuramente un uomo affascinante per come ha vissuto, nel bene e nel male, e per come si presenta in società. Sempre con i capelli un po’ in disordine, i completi sartoriali che stonano con la camminata sicura e il fisico possente.
Sean è il personaggio che più si evolve durante il romanzo, sia dal punto di vista sentimentale che del rapporto col suo popolo e la sua terra. Obbligato dal padre a entrare a far parte della nobiltà londinese, non riuscirà a trovare il suo posto nel mondo finché non si renderà conto di essere sempre e comunque irlandese. L’amore per Aoife e per i suoi ideali lo costringerà a guardarsi dentro e venire a patti col suo cuore.
“Il ribelle d’Irlanda” ha una protagonista femminile di grande spessore. Si tratta di Aoife, divenuta Lady Naistry grazie a un matrimonio sfortunato che la renderà vedova in poco tempo. Per descriverla basterebbero poche parole di Sean:
“«Siete cattolica, siete una donna che si occupa di politica, una selvaggia che suona il violino e beve birra» la derise Sean”.
Aoife è una donna forte e coraggiosa che in un mondo governato dagli uomini ha il coraggio di esporre la propria opinione di cattolica. È certa che un rappresentante dei cattolici irlandesi alla camera dei Lord sia l’unico modo per aiutare il suo popolo e per questo si sposerà una prima volta e accetterà successivamente, anche se per poco, la richiesta di matrimonio del Duca di Shrewsbury.
Molto ben descritti gli incontri tra Aoife e Sean O’Connor; sia quando si trovano soli all’interno della stanza del castello ereditato da Sean sia quando tra la gente lui deve prendere le difese della lady per salvarla da situazioni difficili.
“Erano soli, adesso, Sean le girò attorno come a valutare quale fosse il punto più vulnerabile da aggredire. La stanza era profumata di acqua pulita ed erbe aromatiche: la vasca fumava con volute di vapore che scaldavano l’ambiente. Sul tavolo un vassoio con pane di segale, burro, patate bollite insaporite alle erbe. Aoife era stanca di essere rifiutata da Sean e quel letto, coperto da coltri che parevano morbide, era invitante come un dolce al termine di un lungo digiuno”.
Altri personaggi de Il ribelle d’Irlanda
Tanti sono i personaggi che si intrecciano in questo romanzo. Oltre ad alcuni uomini appartenenti alla Confraternita, troviamo Daniel O’Connell. Avvocato amico di Aoife, si schiera dalla parte del popolo irlandese e dei cattolici, portando avanti idee “rivoluzionarie”; sarà ascoltando lui, sempre affiancato dalla bella e determinata Aoife, che Sean troverà la propria strada.
Isabel, invece, è una giovane creola che Sean porta con sé al rientro dal Messico. Tramite questo personaggio, Pitti Duchamp mette in evidenza stili di vita differenti facendo risaltare le particolarità di Isabel rispetto a Aoife o ad altre donne che si affiancano a Sean.
Dove è ambientato Il ribelle d’Irlanda
Un capitolo iniziale è dedicato agli anni in cui Sean O’Connor vive in Messico. È il 1819 e il Conte si trova in Sud America da circa quattro anni, mandato lì per evitare la galera dopo una scazzottata finita male. Da sottolineare le differenze culturali questi luoghi e quelli in cui Sean è cresciuto; è qui anche lui riesce a vivere come vuole, non come desidera il padre.
Per tutto il resto del romanzo ci troviamo in Irlanda, in particolare tra Galway e la Contea di Clare, e a Londra in alcuni passaggi.
Trasportare il lettore negli spazi in cui si muovono i protagonisti è fondamentale per far apprezzare fino in fondo la lettura. Pitti Duchamp ben descrive saloni delle feste e camere delle residenze così come piazze in cui avvengono i dibattiti e osterie frequentate dal popolo. Rumori, colori, profumi rendono le descrizioni ancor più veritiere.
“Dall’altro capo della strada senza pavimentazione, un gruppo di sbirri si avvicinavano senza esitazione per disperdere il comizio, ma il cielo d’Irlanda, che aveva assistito alle parole infuocate di O’Connell, decise che era il momento di rovesciare tutta la sua collera: un lampo illuminò il grigiore dell’aria, poi un tuono e scesero le prime grosse gocce di uno scroscio di pioggia”.
Questo libro è per chi vuole conoscere un po’ di storia d’Irlanda; passando per le vite di due giovani che spesso si sono trovati ad un bivio, che si sono dovuti perdere per ritrovarsi. Scritto in modo preciso, con il gergo adatto a caratterizzare ogni protagonista, lo si legge con piacere come tutti i romanzi di Pitti Duchamp.
Quando arrivi all’ultima pagina sei soddisfatto.
Leggo per diletto qualsiasi genere; è sempre stata una mia grande passione. Di una lettura mi colpisce sia una bella trama che una scrittura ricercata. Un romanzo rosa, un romanzo storico, della narrativa contemporanea non importa basta che non sia… fantasy!