
Ciclo dei Guerrieri del Sole #7
Urban fantasy
Self-publishing
10 dicembre 2022
cartaceo, ebook
260

La guerra è finita, la Terra del Vespro è in pace.
Dopo tante sfide e avversità, Cederik può finalmente rinfoderare la spada, sanare le ferite del passato e costruire un nuovo futuro di gioia e prosperità.
Ma il fato sta ancora tessendo i fili del suo destino, e il giovane re scoprirà presto che non tutti i pericoli risiedono sul campo di battaglia.
Nuove prove lo attendono, nuove insidie e nuovi nemici. Prestate la massima attenzione e non abbassate mai la guardia, anche in tempo di pace la minaccia è in agguato!
Dalla magica penna di Barbara Repetto, come in una magnifica favola, in “Il regno del lupo” ci ritroviamo nell’incantevole atmosfera medievale di pace e splendore nel sontuoso castello di Arienam, colmo di gioiosi ricordi dove Cederik e Nemo, sempre più legati da un’amicizia solida e leale, sono in procinto di celebrare i loro rispettivi matrimoni. Bellissimi e austeri nelle loro uniformi reali, accolgono emozionati, le loro leggiadre spose. Ormai sono entrambi Re, fieri dei loro regni, finalmente in una situazione di pace.
Cederik inizia, dunque, con entusiasmo la sua nuova vita accanto alla giovane sposa, anche se in cuor suo predomina l’animo soldatesco; benché la pace della loro terra fosse stata raggiunta, si sentiva sempre un guerriero devoto e temerario del Sacro Ordine. Sicuramente per via del lupo che vigilava continuamente in lui. Con un po’ di malinconia, Cederik si appresta a lasciare Arienam per tornare nel suo regno, accompagnato dalla consorte. In questo volume, ritroviamo un Cederik molto più sicuro di sé, talvolta anche troppo presuntuoso, spietato al punto da sentire nostalgia del giovane e tenero guerriero.
Per un animo ardimentoso come quello del lupo, non è semplice mettere da parte le grandi avventure a cavallo nei boschi per dedicarsi a noiose questioni amministrative del castello; ma Cederik, in quanto re, non poteva sottrarsi a queste mansioni.
“Forse non potevo contrastare le intemperie o spianare le montagne, ma potevo riempire le pance del mio popolo e far sì che tutti stessero al caldo; potevo fare in modo che i focolari restassero sempre accesi, con una pentola a bollire sul fuoco. Era quello il mio dovere di re. Avevo portato al mio popolo la pace, ma la guerra non è l’unico male che affligge il mondo. E morire di fame è anche peggio che perire sul campo di battaglia, io lo sapevo bene. Non vi è alcun onore nello stomaco che si contorce e nelle membra che avvizziscono, nella fine che sopraggiunge lenta e inesorabile. In un passato non troppo lontano, ero stato sia uno schiavo che un prigioniero condannato al patibolo, quindi avevo provato sulla mia pelle molti dei tormenti patiti dalla gente comune” – Il regno del lupo
E quando tutto sembra acquietarsi, ecco che in un vortice straordinario tutto cambia; tutto si ribalta e, grazie all’ammirevole destrezza dell’autrice, ecco che nuovi scenari si spalancano. Situazioni inattese per Cederik in cui amore, rabbia, magia s’intrecciano per meravigliarci. E soprattutto stare in guardia… da chiunque.
“Unii le mie labbra alle sue e ci baciammo con grande ardore e passione, come se da quel bacio dipendesse la nostra esistenza, il nostro stesso respiro. E quel bacio fu una promessa. Una promessa di amore vero. Una promessa di amore eterno“ – Il regno del lupo
La trama è presentata in modo scorrevole, nonché molto forbita. Questo stile conferisce alla narrazione un ulteriore pregio grazie anche alla scelta di vocaboli raffinati che ben si adeguano al periodo storico presentato. Da questo volume traspare una grande ricchezza di contenuti. Partendo dai personaggi che ritroviamo più profondi, più evoluti fino alle minuziose descrizioni dei borghi, delle fortezze, della meravigliosa natura circostante. La vita era forse migliore nel Medioevo?
Tra sontuosi festeggiamenti, buon cibo e giocolieri, tutto il reame è in festa per le nozze dei due Re; l’accurata descrizione degli ambienti medievali e gli elaborati ornamenti incantano gli occhi tale un quadro parlante.
La presentazione paesaggistica è così perfetta da esserne percepibile ai nostri sensi. Suoni, odori, colori del bosco che si rincorrono attraverso pagine ornate da parole eleganti.
I personaggi sono molto ben costruiti e, come nei volumi precedenti, quelli principali delineano le loro esatte personalità sia interiori che esteriori e la loro prima virtù è senz’altro il grande senso di giustizia e sensibilità umana.
I dialoghi adottano un linguaggio in sintonia con il periodo storico narrato e, al contempo, lo svolgimento degli eventi segue, in un ritmo avvincente, le azioni dei personaggi che coinvolgono la scena. E il loro reciproco approcciarsi l’un l’altro esprime perfettamente il messaggio principale che Barbara Repetto vuole trasmettere: coraggio. In tutta questa gestualità, magistralmente descritta, è sorprendentemente straordinaria la mimica facciale dei personaggi, minuziosamente dettagliata che cattura l’immaginazione del lettore. Le scene si susseguono in un turbinio travolgente di imprevisti, spesso senza dare tempo di riprendere fiato.
L’intreccio delle situazioni sostiene di continuo un’andatura, mai scontata, scoprendo sempre più a fondo ogni personaggio in ogni sua azione, in ogni proprio pensiero nascosto, le sue priorità, e soprattutto i propri valori. E così si giunge ad un sublime messaggio spirituale che Barbara Repetto vuole donarci, un bellissimo insegnamento: mai soffermarci sulla superficie dei fatti, sulle apparenze, ma capire anzitutto lo stato d’animo altrui prima di giungere a sentenze definitive.
L’evoluzione spirituale nonché fisica dei personaggi crea il bellissimo cammino di questa appassionante saga giunta a questo settimo volume, ma non rilassiamoci troppo. Dietro l’angolo scorgo altre avventure in arrivo!
Beatrice Castelli

Béatrice Castelli vive a Torino, cresciuta a Parigi fino all’età di 17 anni, coltiva sin dall’età di otto la passione per la lettura e quella della scrittura.
A dieci anni leggeva Crime et Châtiment di Dostoïevski, preso per caso dalla fornitissima biblioteca di suo padre, senza sapere ancora nulla di questo scrittore.
A 17 anni, con tutta la famiglia si stabilisce in Italia a Torino, dove dovette imparare l’italiano. Lo studio per la letteratura italiana l’appassiona in fretta, come da piccola per quella francese, iniziai così a scrivere pensieri in entrambe le lingue.
Ha frequento l’interpretariato di Torino con il desiderio di tradurre libri per la sua casa editrice preferita: l’Adelphi. Purtroppo incontra sul suo cammino molte difficoltà per arrivarci e così si ritrova a tradurre testi tecnici per nulla entusiasmanti…
L’amore per la scrittura l’accompagna da sempre. Non avendo mai nessuno a chi confidare i suoi pensieri, scrive per se stessa. Ha pubblicato, per due case editrici, poesie d’amore in due diverse raccolte, una per Segnidartos l’altra per Rupe Mutevole Ed. e una favola per bambini sempre per Rupe Mutevole. In alcuni siti letterari ha pubblicato inoltre dei racconti brevi.
In questo momento ha un romanzo già ultimato nel cassetto.