thriller storico
Il Vento Antico
2023
cartaceo
Gerusalemme, 33 d.C.
Mentre ancora pencola dall'albero, alcuni uomini tirano giù il corpo di Giuda il traditore, spezzando il ramo a cui si è impiccato e facendone una sacra reliquia del Male. Sono Cainiti, setta eretica che venera tutti i "peggiori" dell'umanità, secondo l'insegnamento delle Scritture.
Lione, 1692
Un duplice omicidio alla Taverna dell'Alloro spinge le autorità a convocare Jacques Aymar, un rabdomante la cui bacchetta, detta la Sanguinaria, pare abbia la capacità di scovare i criminali. Ma la cosa giunge alle orecchie del dispotico principe di Condé, affetto da licantropia e capo dei Cainiti.
Roma, 2014
Durante la Settimana Santa il gesuita Martin de Murua viene assassinato. Studiava un antico codice sulle sette eretiche, assieme al confratello Luca Giuliano, che chiede aiuto al cognato bibliofilo e alla sorella sensitiva. La scoperta di un disegno raffigurante l'Ultima Cena, ricco di riferimenti cabalistici al "bastone di Giuda", li sospingerà da Canterbury a Napoli alla ricerca della misteriosa forcella di legno. Ma i pericolosi Figli di Caino sono già sulle loro tracce...
“In mattinata s’era anche alzato un vento freddo, tanto cattivo e insistito da mozzare fiato, parole, pensieri, opere e omissioni”. Che bel libro “Il ramo di Giuda”! Incuriosito dal titolo mi sono voluto buttare nella lettura, e l’aspettativa non è stata delusa.
Una storia che si snoda attraverso diversi piani temporali e diversi luoghi, principalmente la Palestina del 33, la Francia del 1692, l’Italia del 2014. La vicenda si lega attorno a quello che parrebbe un semplice pezzo di legno che poi, tanto banale non è. È un bastone a forma di Y, ricavato dal ramo cui si è impiccato Giuda Iscariota e che sembra avere poteri straordinari. Alla caccia di questo bastone vi è la setta dei Cainiti, una setta gnostica che idolatrava i personaggi considerati deprecabili nel Vecchio e nel Nuovo Testamento e che prende il nome, appunto, da Caino. A fronteggiare l’avanzata della setta troviamo un coraggioso prete gesuita che, grazie all’aiuto di uno studioso e della sua fidanzata (sorella del prete), proveranno a conquistare il pericoloso oggetto prima che finisca nelle mani sbagliate.
“Le reliquie in sé, come le immagini, non sono altro che uno strumento affinché i poveri di spirito e di immaginazione trovino più facilità a entrare in comunicazione con l’invisibile”.
Carlo Animato ci guida in quest’avventura attraverso la Palestina, la Francia, l’Inghilterra e l’Italia, facendoci conoscere posti meravigliosi, ricchi di cultura e, perché no, anche di mistero. L’autore ci regala una storia davvero originale, mescolando saggiamente sacro, profano, realtà e fantasia con uno stile accattivante. La prosa è scorrevole, fluida, mai noiosa. L’impianto della trama, nonostante il variare della costruzione temporale, è tessuto in maniera coerente e molto solido.
L’autore è davvero bravissimo. Non solo a non far scendere mai il livello della tensione narrativa che rimane, dalla prima all’ultima pagina, elevatissima, ma gli va anche dato il grande merito di riuscire a sdrammatizzare talune situazioni con quella sottile ironia tipicamente partenopea, sublimando in maniera pressoché perfetta ogni aspetto del racconto e inserendo inoltre citazioni e riferimenti letterari e geografici che arricchiscono ancora di più la storia.
I Cainiti sostenevano che la figura di Giuda fosse fondamentale nel disegno di Dio e che andasse onorato perché, senza il suo tradimento, Gesù non avrebbe potuto compiere la sua opera di Salvatore.
“Fuori, segnata da lampi sinistri, la pioggia scendeva forte e silenziosa, cercando invano di lavar via la polvere del passato e la sporcizia degli uomini” – Il ramo di Giuda
Le storie che trattano di religione, qualunque essa sia, sono sempre un po’ delicate; a maggior ragione se si tratta di storie nate dalla fantasia di uno scrittore (si pensi al turbinio di polemiche creato da “Il codice Da Vinci”). Il nostro autore (che si professa “veneratore e seguace” della religione cattolica), invece è riuscito a trattare un argomento spinoso con uno stile sempre molto rispettoso e mai fuori dalle righe; invitando comunque il lettore a ragionare in maniera trasversale.
“Il libero arbitrio è un contentino affinché non cadiamo tutti nella disperazione più totale”.
Ulteriore nota di merito per l’autore che riporta come finis un frammento – scritto naturalmente – del film “Ricomincio da tre”, in cui il grande Massimo Troisi “filosofeggia”, in maniera esilarante, proprio su Giuda Iscariota.
Leggete “Il ramo di Giuda”, una lettura davvero piacevole e coinvolgente e che ci aiuta a riflettere sulle sfumature della vita.
“Il male nella perfezione è il sigillo di una verità naturale, fondamentale e scomoda”.
E una riflessione la propongo anche a voi, cari lettori de “La bottega dei libri”. Un ragionamento trattato nel corso dei secoli anche da Sant’Agostino d’Ippona e da San Tommaso d’Aquino: il bene esiste perché c’è il male o è il male che esiste perché c’è il bene?
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐
L’autore
Carlo Animato è nato a Napoli nel millennio scorso. Studioso di antiche civiltà e discipline ermetiche ha scritto romanzi storici, codici diplomatici e saggi esoterici, pubblicati anche all’estero. Tra i suoi ultimi titoli: Il falsario di reliquie (2017); Malafede (2020); Penultime volontà (2023).
Luca Martorana, siciliano classe ‘73, è un ex giocatore professionista di pallacanestro e grande appassionato di “Heavy Metal”. Appassionato lettore, divora libri fin da bambino. E’ un patito di cinema e serie tv, soprattutto se di fantascienza. Ama esplorare strade sempre nuove in sella alla sua Harley. Nel tempo libero lavora….ma niente di serio.