
thriller
YouCanPrint
2022
cartaceo, ebook
346

Una nebbiosa mattina di Londra una centralinista dell'MI6, il servizio segreto di Sua Maestà la Regina, riceve una drammatica telefonata. Una voce, che si qualifica come l'ex agente Brett Sinclair, in tono concitato avvisa che un politico tedesco, tale Hendrick Höfgen, sta complottando per scatenare una guerra tra le nazioni europee, utilizzando una nuova arma micidiale.
È da questo prologo che il romanzo prende le mosse e si sviluppa in un classico romanzo di spie ispirato dall' opera di Ian Fleming, che diventa però il contenitore per una riflessione sull'uomo, sul potere, e sulla guerra. Le numerose citazioni di Macchiavelli supportano e stimolano tale riflessione, perché parafrasando le parole di Macchiavelli, di spaventosa attualità: "Non dimenticate mai, o mio Principe, che ciò che noi chiamiamo pace, non è nient'altro che il breve periodo di tempo che intercorre tra la fine di una guerra e l'inizio della successiva."
In un’uggiosa mattinata di Londra, una centralinista dell’MI6, il servizio segreto di Sua Maestà la Regina, riceve una tragica telefonata. Una voce maschile, che si qualifica come l’ex agente Brett Sinclair, in tono ansioso dà la notizia che un politico tedesco, Hendrick Höfgen, sta complottando per scatenare una guerra tra le nazioni europee, utilizzando una nuova arma mortale. Questo è il prologo da cui prende avvio “Il principe della guerra”, un romanzo classico a tema spionaggio e suspense, che si ispira liberamente all’opera di Ian Fleming, diventando però molto più introspettivo e sviluppando riflessioni sull’uomo e sul potere.
“Winston tornò a casa la sera dall’udienza del tribunale letteralmente distrutto; si tolse il cappotto e lo gettò sul divano e si avviò verso la cucina; aprì il frigorifero e ci cacciò la testa dentro alla ricerca di qualcosa che non sapeva nemmeno lui, visto che non aveva per niente appetito.” – Il principe della guerra
Le varie citazioni da “Il principe” supportano queste riflessioni, perché, parafrasando le parole di Machiavelli, di sorprendente attualità: “Non dimenticate mai, o mio Principe, che ciò che noi chiamiamo pace, non è nient’altro che il breve periodo di tempo che intercorre tra la fine di una guerra e l’inizio della successiva.“
Edito da Youcanprint nel 2022, “Il Principe della Guerra” di Niccolò Varzi (pseudonimo del vero autore) è un romanzo che contiene molti spunti di riflessione sulla vera natura dell’uomo e sulla guerra. E, proprio per questo, le citazioni di Machiavelli sono a dir poco azzeccate e rappresentano il vero leitmotiv del libro, con la loro modernità e attualità.
La storia si dipana in una Londra contemporanea, al seguito dell’agente segreto Winston Hill, al servizio di Sua Maestà la Regina. Un uomo che ha perso la memoria dell’accaduto durante una pericolosa missione, dove è stato ucciso il collega con il quale lavorava, lasciando orfano un figlio gravemente malato.
“Nell’ultimo messaggio che abbiamo ricevuto dall’agente di cui ti dicevo, si parlava di un’arma micidiale messa a punto da Tesla, in grado di scatenare una guerra in Europa,” aggiunse Winston. – Il principe della guerra
Dopo questo fatto, Winston è stato un po’ declassato all’interno della sezione MI6 dei Servizi Segreti; ma non ha perso le sue grandi capacità e l’ostinazione a portare a termine missioni pericolose, pur di scoprire la verità.
Nel libro, sarà alle prese con un complotto diretto da un politico tedesco, certo Hendrick Höfgen, chiamato H2, fondatore di un partito dai xenofobo, nazionalista e antieuropeo, che è arrivato ad ottenere un’arma micidiale.
L’arma, ancora sperimentale, avrebbe il potere di interferire, attraverso un particolare tipo di onde elettromagnetiche, sull’aggressività delle persone e sulla perdita dei loro freni inibitori. Il fine ultimo è quello di scatenare una guerra a livello europeo e riportare la dittatura nazista al comando del mondo.
“Posò la tazza del tè, ormai vuota, sul tavolo. “Diciamo che quegli indovinelli, garantiscono che il codice non possa essere decodificato da un algoritmo matematico o da un computer.”
“Sì, sembra che i nostri esperti, nonostante tutti i supercomputer, non siano riusciti a decodificarli.” disse Sandra e tirò fuori il grande libro dalla borsa e lo pose al professore. – Il principe della guerra
Con una prosa schietta, che scorre via senza inutili orpelli, splendidamente cinematografica e veloce, il lettore viene catturato all’interno di questa improvvisata avventura, ricca di personaggi, di azione, di espedienti tecnologici strabilianti; ma sempre guidato dall’intelligenza e dall’intuito. In un susseguirsi di vicende descritte in capitoli brevi, che invogliano a girare le pagine per seguire la rete di imprevisti in cui si incaglieranno i vari protagonisti.
“Il principe della guerra” è una lettura d’evasione, un thriller di grande intrattenimento (come d’altronde lo erano i romanzi con protagonista James Bond), ma anche un modo per fermarsi a riflettere su tematiche importanti e sulle sfaccettature dell’animo umano.

Nella vita mi occupo di Digital ma la passione per i libri mi accompagna fin da bambina. Prediligo i romanzi introspettivi che fanno pensare e strappano qualche lacrima ma non leggo mai romanzi d’amore: l’amore deve essere vissuto.