
La Saga della Sposa
Romanzo epistolare, Saga familiare
Self Publishing
14 dicembre 2018
Kindle e copertina flessibile
374

Nel 1870 i destini di tre famiglie s’incrociano in una tenuta non lontana da San Pietroburgo. La giovanissima Ann di Salmis, nobile svedese e provetta scacchista, stringe un’amicizia indesiderabile con il calmucco Ivan Orchadev, figlio ventenne di una famiglia di mezzadri dei Principi Kuragin.
In una narrazione epistolare corale, che esplora la polifonia dei carteggi privati fra vari membri delle tre famiglie protagoniste e di altre disseminate per l’Europa, la storia di Ann e Ivan, una partita a scacchi dopo l’altra, si dipana negli anni, affrontando gli ostacoli delle differenze di censo e della disapprovazione familiare e sociale.
Il Prezzo della Sposa è il primo volume della Saga della Sposa, una serie di romanzi epistolari a narrazione corale che accompagnano i numerosi personaggi, nella loro evoluzione personale e familiare, per tutta la seconda metà del XIX secolo, fra i fasti dell’Impero Russo, la notte artica di Svezia, le danze sfrenate della Puzsta, passando per la perfida Albione, fino al selvaggio West.
“Altna*, questa è una storia più vicina a casa tua. Ma non per questo tanto lontana dalla mia. E poi al dove, e tu m’insegni, al quando non bisogna mai dare troppa importanza. Il tempo guarda sempre avanti e non intorno”.
Il Prezzo della Sposa è un romanzo epistolare in cui, sullo sfondo di due magnifiche terre – la Svezia e la Russia – si incrociano le vicende di tre famiglie diverse.
Il racconto ha inizio nel 1860, quando la piccola Ann, figlia dei conti di Salmis di Svezia, scrive una lettera al suo amico Ivan, aprendo quella che sarà la prima di tante partite a scacchi che giocheranno a distanza.
Ivan è calmucco, più grande di Ann di qualche anno e vive a Kirishi, in Russia. I suoi genitori sono mezzadri dei Principi Kuragin, zii di Ann, ed è per questo motivo che si sono conosciuti. La differenza sociale tra i due è evidente, ma questo non impedisce loro di scambiarsi delle lettere innocenti in cui si sfidano al gioco degli scacchi, che entrambi stanno imparando, Ivan con l’aiuto della Principessa Kuragina, Ann con gli insegnamenti di sua madre – Amelia Hexenby – nota e affermata scacchista. La corrispondenza tra i due va avanti per mesi, durante i quali si scambiano non solo mosse di gioco, ma anche racconti sulle loro giornate così diverse, finché Ivan non decide di porre fine al carteggio con un lungo silenzio.
A distanza di dieci anni da quella prima lettera, i due si incontrano nuovamente a Kirishi, ormai cresciuti e cambiati. Immutato, nonostante il lungo silenzio, è rimasto però il legame di amicizia che li legava da piccoli, e che dopo questo nuovo incontro si trasformerà in un sentimento sempre più profondo. Ma Ann ed Ivan sono separati da un abisso nella gerarchia sociale e per mettere a tacere la disapprovazione familiare saranno costretti ad allontanarsi e a interrompere qualsiasi corrispondenza, se non finalizzata al mero scambio di mosse di gioco sulla scacchiera. Ma come scrive la madre di Ann in un biglietto destinato ad Ivan:
“Gli scacchi sono come la vita. Sono la Vita. E anche da un mediogioco travagliato si può arrivare in finale. Persino quando buttarsi nella disperazione sembra la via migliore”.
Tra lettere spedite e ricevute e bigliettini lasciati su una sella, in un libro o in posti segreti, le vicende di Ann ed Ivan, ma anche di tutti gli altri personaggi, prendono man mano forma, catturando il lettore e trasportandolo in una pagina di Storia lontana dal presente nel tempo e nello spazio. Il Prezzo della Sposa permette al lettore di assaporare usi e costumi della nobiltà svedese ottocentesca, ma anche della vita contadina nell’Impero Russo. Non solo, la presenza di personaggi calmucchi – Ivan e la sua famiglia – avvicina il lettore ad una cultura particolarmente interessante di cui raramente si parla, soprattutto nei romanzi.
Da questo romanzo traspare prima di tutto una profonda conoscenza da parte delle autrici delle vicende storiche dell’Europa ottocentesca. Un evento storico di fondamentale importanza trattato nel romanzo è la riforma emancipativa del 1861, con la quale venne abolita definitivamente la servitù da tutto l’Impero Russo. In una lettera di zia Effie ad Ann leggiamo infatti:
“Lo Zar Alessandro II ha emanato il 3 marzo 1861 l’Editto di Emancipazione, con il quale tutti i serf sono stati dichiarati uomini liberi, arbitri del proprio destino: quel che sono e che sarebbero dovuti sempre essere, e che nel cuore di zio Alek, credimi, sono sempre stati, fin da quando era solo un bambino”.
Notevole è anche la cultura delle autrici riguardo alla storia degli scacchi. Nelle appendici storiche scopriamo che la partita giocata dal vivo da Ann ed Ivan ricalca una famosa partita vinta da Adolph Anderssen – il più famoso scacchista dell’epoca vittoriana – durante il Torneo Internazionale di scacchi del 1851 contro Lionel Kierseritzky.
Moltissime lettere sono inoltre costellate di riferimenti alla letteratura, russa e non: citazioni di Gogol’, Pushkin, Leopardi, Li Po e di note opere liriche italiane arricchiscono ancor più il romanzo, già di suo molto poetico. Non mancano tuttavia lettere e biglietti dai toni leggeri ed ironici, soprattutto nella prima parte del romanzo, quando la piccola Ann si cimenta con lingue diverse. Quasi tutti i personaggi sono poliglotti, perché nell’alta società europea ottocentesca si parlavano di fatto diverse lingue, come si evince benissimo da questo libro.
Cito un passo molto divertente tratto da una delle prime lettere della piccola Ann ad Ivan:
“Tu ci hai lo Stunton? Lo capisci? Io non tanto, ma per favore non dirlo a mia zia che sennò lo dice a mamma e quando mamma mi chiede se ho capito io dico sempre di sì”.
Immancabili sono altresì le lettere dense di profondo romanticismo. Cito solamente un passo per non rovinare il piacere di scoprirne tanti altri, ancora più belli e profondi, nel corso della lettura.
“E il sole è calato sì, ma senza luce. Senza senso.
E che cosa può fare questo oirat, se non struggersi all’infinito, per poi restare in catene a desiderare vanamente.
Desiderare cosa, poi, Altna?
Cosa c’è per te, qui, a parte qualche frammento di dolorosa perfezione? Non si vive di Tramonti, ma di lunghe, faticose giornate, di catene infinite di attimi la maggior parte imperfetti.
[…]
Hai torto. Non sei sola nel buio. Non lo sarai mai.
È che il mondo ha un rumore troppo forte, una prepotenza arrogante, che ti impedisce di sentire che sono lì. Sono sempre lì”.
*Il termine Altna che compare nelle citazioni è il nome con cui Ivan si riferisce ad Ann. In calmucco significa dorata, in riferimento ai suoi bellissimi capelli.
Volendo usare solamente due aggettivi per essere più efficace, posso dire di aver trovato questo romanzo intenso e geniale. Mi complimento con le autrici per aver creato un capolavoro con il solo utilizzo di due strumenti: le parole giuste e una vasta cultura.
Non c’è una categoria di lettori a cui non consiglierei questo romanzo, ma lo trovo assolutamente immancabile per gli amanti dei romanzi storici ed epistolari.
Arianna
Amalia Frontali e Amaryllis L. Medlar hanno pubblicato insieme i tre volumi della Saga della Sposa: Il Prezzo della Sposa, L’Onore della Sposa e La Colpa della Sposa.
Amalia Frontali ha pubblicato altri due romanzi: Mia Cara Jane e La Gemma di Ceylon.
Amaryllis L. Medlar ha pubblicato Polaris, prequel dei tre volumi della saga, che narra le vicende dei genitori di Ann.