
Romanzo storico
Rossini
19 gennaio 2024
Cartaceo
428

Il giovane e ambizioso sardo Giovanni Antonio Sanna sfida le convenzioni ottocentesche e riesce a costruire un impero personale grazie alla concessione mineraria ottenuta dal re Carlo Alberto sul campo di battaglia di Peschiera.
La sua storia è emblema dell’eterno conflitto tra ricchezza e felicità, che coinvolge anche l’amata moglie Mariette e le quattro figlie: la volitiva Ignazia, la dolce Amelia, l’ingenua Enedina e la caparbia Zelì, quattro donne che cercheranno di ritagliarsi una personale felicità, pagando tutte l’amaro prezzo del peso della galena, il minerale estratto a Montevecchio.
La storia della famiglia Sanna procede parallela a quella dell’Unità d’Italia attraverso le capitali di Torino, Firenze e Roma, offrendo un intimo spaccato sulle vicende che hanno caratterizzato il nostro Risorgimento, nel quadro di una rivoluzione industriale che, scardinando il sistema delle antiche ricchezze nobiliari, ha portato all’affermarsi di una nuova potente classe borghese.
Oggi recensiamo “Il peso della Galena” di Laura Lanza, Rossini Editore.
1841-1875. Giovanni Antonio Sanna è un sostenitore di Mazzini, lascia Sassari per andare in esilio volontario a Marsiglia. Inizia a fare il mediatore di merci nel porto della città francese.
“In cerca di fortuna, era arrivato da meno di un mese in quella città che si diceva offrisse grandi possibilità…”
Conosce Mariette, una giovane donna che affitta delle stanze. All’inizio, sembra essere una dolce amicizia, ma poi i due s’innammorano.
“Pessimo inizio, pensò e fu meravigliato quindi che, terminata la sua penosa presentazione, lei lo invitasse a entrare”
Anche se per l’epoca la convivenza non era una consuetudine, Giovanni Antonio e Mariette decidono di vivere insieme. Dopo qualche anno i due giovani si sposano. Dal loro matrimonio nasceranno quattro figlie: Ignazia, Amelia, Enedina e Zelì. Giovanni Antonio è sempre alla ricerca di un grosso affare che possa mettere al sicuro economicamente la sua famiglia.
Finché un giorno viene a sapere che c’è la possibilità di avere una concessione per sfruttare una miniera in Sardegna.
“Giovanni Antonio Pischedda Terzitta, un sacerdote originario del paese di Tempio, si trovava da giorni a Marsiglia per cercare… soci che investissero nello sfruttamento di una miniera tra Guspini e Arbus…“
Non sarà facile ottenere la concessione perché deve essere autorizzata dal re Vittorio Emanuele in persona, ma Giovanni Antonio è tenace. Così, dopo aver portato tutta la famiglia nella sua isola, inizia a mettersi in contatto con chi potrà aiutarlo.
Mariette e le bambine si adeguano subito alla nuova vita e la famiglia di Giovanni Antonio le accoglie con affetto.
La miniera porterà benessere alla famiglia, ma Giovanni Antonio la dovrà difendere da chi vuole sottrargli l’amministrazione.
Un po’ perché ne è affascinato e un po’ per difendere il suo lavoro e la sua isola, Giovanni Antonio entra in politica, conosce molti esponenti di essa, tra cui Cavour, con cui non va d’accordo.
Le ragazze, intanto, crescono e Giovanni Antonio inizia a pensare ai loro matrimoni, anche se Mariette sarebbe più felice se le figlie scegliessero da sole i loro futuri mariti. Purtroppo, non tutte avranno matrimoni felici.
Giovanni Antonio è un uomo poliedrico: oltre ad occuparsi degli affari, fonderà un giornale e una banca. Si interesserà anche di arte, acquistando varie opere e reperti archeologici.
La famiglia Sanna avrà molti momenti tristi dovuti a lutti e litigi.
Nel frattempo, il Risorgimento italiano arriverà al suo culmine e l’ Italia diventerà un’ unica nazione.
“Il peso della galena” è una saga familiare con protagonista assoluto Giovanni Antonio, un uomo che mette al primo posto i suoi interessi, ama la sua famiglia e cerca di dare loro un benessere economico.
Pone al primo posto questo obiettivo e non riesce, come dire, a capire che la famiglia avrebbe bisogno soprattutto della sua presenza. Viaggia molto, alle volte porta la moglie e le figlie con sé, ma non sente l’esigenza di averle sempre vicino.
Mariette vede in questo atteggiamento del marito un allontanamento da lei, tanto da diventare gelosa, anche se poi accetta tutto quello che lui decide. Naturalmente, i tempi sono quelli in cui le donne non hanno voce in capitolo sulle decisioni che riguardano la famiglia.
“Il peso della galena” ci parla di persone realmente vissute e in alcuni punti del racconto ho avuto l’impressione che l’autrice scrivesse una semplice cronaca degli eventi.
La storia è interessante. ma non l’ho trovata particolarmente avvincente. La scrittura è scorrevole, ci sono pochi dialoghi. Il racconto è in terza persona.
Vi piacciono le saghe familiari?
3 stelle ⭐⭐⭐✰✰