Romanzo storico
Mondadori
3 giugno 2023
ebook, cartaceo
365
Falco di Controux viene spedito per conto di Firenze nel castello di confine di Castrocaro. Qui covano intrighi segreti contro la Signoria e tutto conduce alla bellissima Dianora dei Faragani. Figlia illegittima di un ricco mercante di panni, Dianora è contesa da innumerevoli spasimanti e viene usata dal padre come premio per chi sia disposto a concedergli più favori. Ma a lei non interessa il potere, solo l'amore, e ovunque trova menzogna e meschinità. Tranne negli occhi fieri di Falco.
Anche lui, però, nasconde segreti, e quando i due si incontreranno di nuovo in Francia, sotto la guida di Giovanna d'Arco, capiranno che la battaglia per l'amore è l'unica degna di essere davvero combattuta.
… e vissero felici e contenti!
No, no un attimo; e vissero ok, felici e contenti è tutto da vedere con due come il Conte Falco di Controux e la mercantessa Dianora dei Faragani, protagonisti del romanzo storico di Pitti Duchamp “Il Pavone di Controux“, edito Mondadori.
1423. Siamo a Castrocaro, dove Dianora, figlia illegittima del mercante Faragani, vive con il padre e la moglie di lui. Quest’ultima, che non ha avuto la fortuna di diventare madre, tratta Dianora come fosse sua figlia. Dianora è una giovane e bella ragazza, ma ciò che la contraddistingue dalle altre donne è la sua intraprendenza e l’utilizzo della sua intelligenza, senza il timore di essere giudicata perché donna. Lei non si tira indietro di fronte ad alcuna sfida e, purtroppo, nemmeno alle richieste del padre che, per far quadrare i suoi loschi traffici, va a discapito dei più deboli. Dianora non si arrende alle avversità, ama e odia con tutta se stessa e per questo è un personaggio che cattura il lettore fin dalle prime pagine.
I lunghi capelli biondi, gli occhi magnetici e il fisico perfetto ci fanno inquadrare Dianora sia quando si trova in ambienti altolocati, come di fronte al Doge di Venezia, sia quando la troviamo a cavalcare al fianco di Giovanna d’Arco. Ma quello che rimane di lei alla chiusura del libro è il carisma: la certezza delle sue scelte, la sicurezza di aver seguito non solo il cuore ma anche l’amore per gli altri, per gli ultimi.
Sempre a Castrocaro incontriamo Falco di Controux, Comandante delle guardie fidate del nuovo Capitano di Giustizia della città, Bonaccorso Pitti. Falco è un personaggio complesso, che un po’ si ama e molto si odia. A tratti sembra essere malleabile e subito dopo impone il suo volere. Cresciuto sotto l’ala protettrice di Messere Pitti, dopo aver assistito alla morte della madre e dei fratelli quando era ancora un bambino, ha vissuto ha Firenze e si sente parte di quella città. Ma in lui c’è qualcosa di incompiuto.
Il ritorno a Controux
Pitti Duchamp fa si che Falco ritrovi se stesso quando riesce a tornare al suo castello a Controux e a riprendere le redini di una terra ormai devastata e spogliata di tutto da chi doveva, invece, portare avanti il casato. I ricordi d’infanzia, che poi si scoprirà non essere proprio come era stata raccontata, la lontananza da Dianora, le battaglie per la sua terra e per la Francia, l’incontro con diversi personaggi fanno crescere Falco e lo rendono un uomo nuovo. Sarà dopo tanti anni e sofferenze che finalmente troverà ciò che ha sempre cercato: una casa in cui tornare.
Attorno ai due protagonisti si alternano personaggi storici e altri di fantasia. I riferimenti spazio temporali alla Storia ci sono nella misura in cui necessitano per la trama.
Mi è piaciuto particolarmente come l’autrice ha inserito la figura di Giovanna d’Arco. Metterla al fianco di Dianora e far risaltare il carattere di queste due donne che si sono alleate per una giusta causa ha fatto si che fosse messo in risalto il ruolo della protagonista femminile. Interessante anche il “ritorno” della Contessa grazie a una donna, ultima tra gli ultimi.
Ambientazioni
Il romanzo è ambientato per buona parte a Castrocaro e poi a Controux e in altri luoghi della Francia.
Si passa dal palazzo Faragani, con i lussi della dimora di un mercante, alla descrizione delle strade con le povere botteghe; dai locali destinati al Capitano di giustizia alle prigioni. Tanti piccoli particolari vengono utilizzati per far recepire al lettore dove si trova e in quali condizioni. I cambi di ambientazione sono sostenuti da descrizioni puntuali e precise
“La sala del Commissario era illuminata dalla luce ambrata delle candele e scaldata dalle fiamme ruggenti di un focolare che occupava metà di una parete. Scrutò ogni dettaglio dell’ambiente, il pavimento di mattonelle cotte, il soffitto a travi regolarissime, frutto di un immenso lavoro di pialla, le pareti intonacate per mantenere meglio il calore nella stanza, un lusso da cittadini. Al centro della tavola un grande vassoio di carne che sprigionava un buon profumo di latte di mandorle. Sembrava quasi un palazzo patrizio anziché la sede di uffici di servizio”.
Nella seconda parte ci troviamo a Controux, le descrizioni cambiano completamente. I luoghi sono spogli, poveri. Dal castello è stato portato via tutto il possibile dallo zio di Falco che si era impossessato di un titolo non suo. Bisognerà ricominciare da capo per poter rendere abitabile l’intera contea. Anche in questo caso, soffermarsi sui colori, gli odori, le mancanze, è un modo per far entrare il lettore a contatto con l’ambiente in cui si sviluppa la trama.
Che dire. Brava a Pitti Duchamp che si è cimentata con un periodo storico non semplice e con personaggi sempre interessanti.
Leggo per diletto qualsiasi genere; è sempre stata una mia grande passione. Di una lettura mi colpisce sia una bella trama che una scrittura ricercata. Un romanzo rosa, un romanzo storico, della narrativa contemporanea non importa basta che non sia… fantasy!