
romanzo contemporaneo
In.Edit Edizioni
2022
cartaceo
214

Pedro, clown di professione, spinto dalla forte voglia di andare alla ricerca di se stesso, si mette in gioco, intraprendendo un lungo viaggio nella lontana terra peruviana, culla dell'antica civiltà Inca.
Di questa terra ne respira l'aria, i profumi e le tradizioni, spingendosi sin dentro la Foresta Amazzonica, dove incontrerà il sacro popolo degli Huachipaeri, una delle tribù indigene che abitano tuttora questa regione, e uno Sciamano, che lo aiuterà nel suo intento donandogli una nuova visione delle cose prima di approdare alla fascinosa Machu Picchu, ossia "La Montagna Vecchia".
Il pagliaccio che ascoltava Chopin è un racconto che parla di amore per la natura, per la Terra e per il prossimo, che vuole in particolare sensibilizzare le persone sull'importante questione della sopravvivenza delle popolazioni indigene, che non solo in Perù ma anche in Equador, Brasile, Paraguay e Colombia rischiano di scomparire a causa della distruzione indiscriminata delle foreste e, insieme a loro, le memorie ancestrali di queste terre.
Il viaggio di Pedro è anche scoperta delle meraviglie di noi stessi, oltre che del mondo, su come affrontare gli ostacoli che la vita ci pone sul nostro cammino.
In “Il pagliaccio che ascoltava Chopin” di Riccardo Sparapan, edito In.Edit, Pedro, clown spagnolo, ad un certo punto della sua vita decide di intraprendere un viaggio in Perù alla scoperta di se stesso.
“Vedi Saul, la vita è un meraviglioso sogno dal quale un giorno ci sveglieremo per tornare a casa. Sta a noi, e solamente a noi, decidere come intraprendere tale viaggio, ossia se passarlo nel dolore perenne della perdita, qualunque essa sia, o se viverla come un dono giorno per giorno, come una preziosa esperienza accrescitiva, immersi nella gioia e nella gratitudine per la vita, in qualunque modo essa si svolga“
COMMENTO PERSONALE
Riccardo Sparapan, scrittore rodigino, ci presenta il suo nuovo romanzo: un racconto che ci parla di natura, civiltà antiche e ricerca di sé.
La storia di Pedro ci viene narrata in terza persona dall’amico Saul. Il ritmo è piuttosto lento e costante, ma mai noioso. Il linguaggio non sempre è di facile comprensione e richiede un pizzico di attenzione in più. Le minuziose descrizioni presenti aiutano il lettore ad immedesimarsi al meglio nella storia.
Pedro è un clown di Valencia che ha come missione quella di portare allegria nella vita di ogni persona che incontra.
La sua vita è costellata da moltissimi rituali e abitudini che gli piace seguire. Una di queste, la più caratteristica forse, è quella di ascoltare Chopin ogni giorno, scegliendo la melodia in base all’umore del momento.
“La scelta musicale dipendeva da un fattore molto importante, ossia di che umore fosse vestita l’anima quel giorno: se era felice, ascoltava suonata per pianoforte, mentre se era malinconico o triste la sola udibile era quella meditativa o rilassante, magari con i suoni della natura che riportassero serenità” – Il pagliaccio che ascoltava Chopin
Durante uno dei suoi momenti di meditazione profonda decide di intraprendere un viaggio alla scoperta di se stesso, in contatto profondo con la Madre Terra, circondato da paesaggi mozzafiato e immerso nella cultura di antiche civiltà.
Partire non è facile per Pedro. A Valencia lascerà molti dei suoi affetti, anche se per poco tempo. Il richiamo è troppo forte e la voglia di creare qualcosa di nuovo dentro di lui fermenta incontenibile giorno dopo giorno.
“Pedro amava far ridere la gente perché non voleva che provassero ciò che lui aveva vissuto sin dall’infanzia. Ma a lui non bastava! Voleva di più! Il viaggio che aveva deciso di intraprendere serviva ad aumentare la ricchezza dentro di sé, così da elaborarla in qualcosa di più grande per donarla agli altri attraverso i suoi spettacoli o anche solamente attraverso le sue parole!”
Una volta arrivato nel tanto sognato Perù, Pedrorimane estasiato e senza parole da quello che Madre Natura è riuscita a creare negli anni. Diario in una mano e penna nell’altra: il clown valenciano prende minuziosamente nota di ogni cosa e particolare visto e vissuto.
Il richiamo a visioni superiori, il contatto così profondo con diversi elementi naturali, la solitudine e la compagnia di persone mai viste rendono il viaggio meno stancante e così introspettivo da permettere a Pedro di arricchire se stesso e trovare risposte ad alcune domande che da tempo si stava ponendo.
Dopo essersi inebriato di colori, paesaggi, profumi e storia, Pedro torna a casa prontissimo a riprendere la sua via da dove l’aveva lasciata, ma con molte consapevolezze in più.
Un libro davvero molto bello e profondo che porta il lettore a fare diverse riflessioni piuttosto importanti. Non è una lettura semplice, ma molto forte e coinvolgente. 3 stelle.
E voi lettori, siete appassionati di storie ed antiche civiltà? Avete mai visitato il Perù?