
Romanzo storico
Homo Scrivens
14 ottobre 2022
Cartaceo
230

Tutti sanno che Colombo è partito da Palos il 2 agosto 1492. Gli stessi tutti di cui sopra sanno che Colombo è sbarcato sulle coste di San Salvador il 12 ottobre dello stesso anno. Ma se non fosse andata come “tutti sanno”?
La storia la scrivono i vincitori, ma i vincitori sanno quanto sono in debito con la storia?
Il romanzo racconta il viaggio di Colombo, cui seguono in serie racconti (im)possibili sulla storia dell’America senza di lui, verso un finale pieno di sorprese e di domande, cui solo il lettore attento potrà dare risposte.
Cosa sarebbe successo se Cristoforo Colombo non avesse raggiunto le Americhe? “Il nuovo mondo” di Andrea Manzillo è costruito a partire da questa riflessione.
La prima parte del libro racconta in maniera romanzata proprio il viaggio delle tre caravelle alla volta delle Indie Orientali. Queste prime pagine restituiscono un’immagine insolita del famoso navigatore: severo e razionale nella sua veste di ammiraglio, nasconde invece una insicurezza e una fragilità umanissime. A bordo c’è solo una persona a credere nella sua impresa, tutti gli altri sono convinti che non toccheranno mai più terra. E in effetti, in prima istanza, in questo libro Colombo non approda da nessuna parte, non raggiunge l’Oriente per vie traverse, né il Nuovo Mondo per serendipità.
La mancata scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo diventa una sorta di sliding door, che porta il lettore a riflettere su cosa sarebbe effettivamente cambiato, nel mondo che conosciamo, se le cose fossero andate così. La seconda parte del libro è totalmente incentrata su questo, il racconto si interrompe per dare spazio a una sequenza di capitoli, ciascuno dei quali riscrive un evento cruciale della storia dell’umanità modificandone l’esito.
Ne vien fuori una sorta di universo parallelo in cui, fra le altre cose: Colombo non è giunto a San Salvador; Newton non ha formulato la Legge di Gravitazione Universale; Lincoln non è stato assassinato; il Titanic non è affondato e ad essere “scoperta” è stata l’Europa.
La terza e ultima parte è quella più complessa dell’intero libro, la voce narrante passa dalla terza alla prima persona e si rivolge al lettore, raccontandogli infine la vera storia della scoperta dell’America e interrompendo di netto tutto il fantasticare dei capitoli precedenti.
“Erano vivi ed erano salvi. Davanti a loro fece la sua apparizione la terra col suo profilo azzurro”.
“Il mondo nuovo” è un libro straniante, che destabilizza il lettore con repentini cambi di scenario. Si salta da un’epoca all’altra e tutto ciò che conosciamo non è mai accaduto o ha avuto un esito differente; talvolta sono descritti eventi duali di vicende storiche realmente avvenute. E proprio quando la mente è nel culmine del suo favoleggiare, ecco che si viene catapultati nuovamente nella realtà.
Ho trovato tutto questo davvero sensazionale, sembra che la prima parte del libro ti accompagni a un dolce sonno, la seconda ti trascini in una dimensione onirica e la terza ti risvegli bruscamente riportandoti indietro nel tuo mondo, quello vero.
Lo stile dell’autore è fluido ma ricercato, costantemente volto a ricreare le tipiche atmosfere dei racconti fantascientifici e distopici. Si percepisce che qualcosa è andato storto anche se non viene detto esplicitamente. Le parti descrittive sono ben bilanciate dai dialoghi, e questo rende la lettura complessivamente scorrevole.
Alcuni racconti degli scenari alternativi pongono l’accento sulle pagine più oscure della nostra storia, come la schiavitù negli Stati Uniti d’America, altri sono fonte di riflessioni su tematiche attuali, tra cui l’immigrazione, il razzismo e le brutali azioni che ne derivano, come nel caso della storia di Amadou Diallo.
“Il mondo nuovo” è un libro dalle tante sfaccettature, che si presta a diversi livelli di lettura. Perfettamente godibile a un livello superficiale, come lettura d’evasione, può diventare il punto di partenza per approfondire temi storici, sociali, economici e finanche scientifici. Lo consiglio ai lettori più curiosi e agli amanti del genere storico e fantascientifico.
A chi vorrà cimentarsi nella lettura, faccio lo stesso augurio che l’autore ha rivolto a me nella sua dedica: buon viaggio.
Arianna
Andrea Manzillo
Nato a Napoli nel 1993, è laureato in Filologia Moderna. Studioso di musica e cinematografia, questo è il suo primo romanzo, frutto di anni di appassionata ricerca.