autobiografia
Europa Edizioni
31 ottobre 2019
cartaceo, ebook
111
Giovanni è la voce narrante della sua stessa storia; egli ripercorre la sua tormentata vita partendo non solo dal momento della propria nascita, ma dall'origine della famiglia. Le radici del suo albero genealogico sprofondano in una terra dolorosa e spietata.
Il racconto si svolge nella Sicilia degli anni ’70, a Trapani in cui nasce il protagonista di questo romanzo autobiografico. Una Sicilia omertosa, spietata, in cui dominano organizzazioni mafiose, all'interno di una famiglia numerosa e iniziando dai propri antenati, più esattamente dai suoi nonni i quali portarono alla distruzione familiare.
La drammaticità degli eventi insorge già dalla nascita del padre di Giovanni, frutto di un atto di violenza e non d’amore…
“… esistono influssi energetici potenti che non tutti siamo in grado di percepire. Nel mio caso,dato il mio complicato percorso, erano rinchiusi, fin dalla mia nascita, nelle profonde viscere dell’io”
Negli anni ’70, la famiglia era fondamentalmente patriarcale e l’unico mezzo educativo erano le botte, soprattutto nel Sud, laddove il lavoro mancava e il pericolo della delinquenza era sempre in agguato; il mestiere principale era quello del pescatore, anche se alcuni ribellandosi, si trasferivano al Nord.
Nonostante le violenze fisiche, psicologiche e la trascuratezza che regna in famiglia, Giovanni è un’anima gentile e racconta come, durante il periodo di maternità, sua madre gli abbia trasferito e trasmesso i propri dolori e, di conseguenza, disfunzioni varie. Un carico di ricordi d’infanzia strazianti e violenti, superati, dapprima inconsapevolmente, dalla bioenergia, fino ad appassionarsi ad essa e approfondendo gli studi su questo affascinante tema delle forze della natura, che coinvolgono tutti noi.
“Ho vissuto con mia nonna a intervalli regolari per quattro anni e non c’è mai stato in tutto questo tempo un pranzo o una cena seduti insieme a tavola: vivendo da sola, mia nonna non si curava di cosa c’era da mangiare e mi dava la prima cosa che le capitava sottomano.”
Con il suo buon cuore, Giovanni narra le scelte di vita delle sorelle e, purtroppo, anche la scelta di vita sbagliata del padre, contrabbandiere di sigarette per una organizzazione mafiosa e in seguito ucciso… Ricorda con grande affetto suo nonno materno, con il quale visse per un periodo, l’unico che non fu mai brutale nei suoi confronti e con il quale scopre il significato delle parole gioia e tenerezza; finché sua mamma si risposa con un uomo violento, come violenta e malvagia era la sua nonna paterna. Ben presto Giovanni comprende che, per la sua sopravvivenza, deve costruirsi da solo la propria felicità, lontano da casa, lontano da una famiglia tossica, affrontando con coraggio tutte le occasioni che si presenteranno sul proprio cammino, compresi i fallimenti.
Inizia per lui una nuova vita, nuove persone, alcune con belle qualità e nuove abitudini, che per lui risultano insolite. Ma la sua vita cambia velocemente, da un giorno all’altro, senza tregua, facendogli incontrare ostacoli e disagi senza fine. Da un viaggio all’altro, da un lavoro all’altro, fra tristezza, paure e bagliori di gioia, la sua vita diventa un’incessante fuga, incrociando una varietà di personaggi insoliti, particolari e mestieri leciti e non.
Una vita costruita fra disavventure e tentativi di migliorare con temerarietà la propria situazione; scontrandosi, purtroppo, anche con le devastanti avversità della natura, più forti di qualsiasi essere umano. Ma dal male e dalle atrocità della vita, Giovanni crea, giorno dopo giorno, una nuova forza vitale, raggiungendo così lo scopo fondamentale della sua esistenza… una forza fatta d’amore, quello che la sua famiglia gli aveva negato fin dalla nascita.
Seguendo la propria anima e lottando per i propri desideri, l’universo ci gratifica sempre e, a questo proposito, l’autore ci ricorda personaggi storici che hanno sfidato grandi avversità, pur di raggiungere i loro nobili obiettivi; inoltre, in questo racconto, vengono trattate tematiche sociali delicate, spesso trascurate, mettendo così in pericolo la nostra Madre Terra e ricordandoci che le nostre radici sono importanti per il nostro presente.
Malgrado le faticose esperienze della sua esistenza, Giovanni costruisce le proprie giornate sulla positività e questa sua biografia vuole essere per noi d’aiuto nel superare i momenti difficili, le malattie, usando l’energia e le vibrazioni del nostro corpo, le quali, stimolando il cervello, fanno reagire le nostre cellule al cambiamento; perché la cura sta nella natura che circonda l’universo e nelle sue vibrazioni, che vengono in aiuto alle nostre richieste curative. Ecco spiegata l’importanza delle nostre “radici”: siamo connessi alla natura, anche se, spesso, lo dimentichiamo e i nostri antenati hanno un ruolo fondamentale nel corso della nostra esistenza.
Con una forma narrativa fluida e, al contempo, brillante, l’autore ci proietta, in modo crudele, nel mondo della sua infanzia, con un ritmo veloce nel presentare i numerosi colpi di scena; un romanzo autobiografico intenso, scritto con uno stile brillantemente elaborato, che mette in risalto il mondo del Sud, la sua mentalità introversa e maschilista. L’autore narra con estrema abilità i ricordi di ogni componente della sua famiglia, soffermandosi con amorevolezza sui singoli “difetti” di ognuno, su ogni “mancanza”, illustrando le capacità e la maniera in cui erano in grado di affrontare le loro condizioni. Malgrado le difficoltà di ognuno, il protagonista trova sempre il buono dell’individuo, non manca mai la voglia di migliorare nonostante le loro brutture.
L’autore vuole trasmetterci l’importanza delle nostre radici, un elemento fondamentale per ognuno di noi, poiché custodiscono i nostri valori, la cultura lasciataci in eredità, il nostro bagaglio lessicale… beni importanti per l’autore di questa autobiografia, così intensa e dolorosa da sembrare a tratti surreale, ma dove, a volte, sprazzi d’umanità e d’amore compaiano in una società sottoposta continuamente alla violenza.
In conclusione, un’esistenza sofferta in cui emergono le brutture della vita, partendo dalla peggiore… il non-amore della propria famiglia, la negazione del calore materno, fondamentale nell’essere vivente.
E tu lettore… ti sei mai soffermato sull’importanza delle tue origini, delle tue radici?
Beatrice Castelli
L’autore
Giovanni Battista Savona, nato a Trapani il 10/071970 e residente a Monopoli, in provincia di Bari.
Poeta e scrittore; Autore dei libri: “Il non materno” (Europa Edizioni), “I due mondi Iperuranio La Catabasi” (Europa Edizioni). Poeta finalista de: – Il tiburtino
– Premio letterario “Maria Cumai Quasimodo” (Rivista Orizzonti – selezionato con l’opera “Afrodite”) – Tra un fiore colto e l’altro donato. Penna d’autore, premio internazionale: Diploma con menzione d’onore – poesia “Inferno”.
Béatrice Castelli vive a Torino, cresciuta a Parigi fino all’età di 17 anni, coltiva sin dall’età di otto la passione per la lettura e quella della scrittura.
A dieci anni leggeva Crime et Châtiment di Dostoïevski, preso per caso dalla fornitissima biblioteca di suo padre, senza sapere ancora nulla di questo scrittore.
A 17 anni, con tutta la famiglia si stabilisce in Italia a Torino, dove dovette imparare l’italiano. Lo studio per la letteratura italiana l’appassiona in fretta, come da piccola per quella francese, iniziai così a scrivere pensieri in entrambe le lingue.
Ha frequento l’interpretariato di Torino con il desiderio di tradurre libri per la sua casa editrice preferita: l’Adelphi. Purtroppo incontra sul suo cammino molte difficoltà per arrivarci e così si ritrova a tradurre testi tecnici per nulla entusiasmanti…
L’amore per la scrittura l’accompagna da sempre. Non avendo mai nessuno a chi confidare i suoi pensieri, scrive per se stessa. Ha pubblicato, per due case editrici, poesie d’amore in due diverse raccolte, una per Segnidartos l’altra per Rupe Mutevole Ed. e una favola per bambini sempre per Rupe Mutevole. In alcuni siti letterari ha pubblicato inoltre dei racconti brevi.
In questo momento ha un romanzo già ultimato nel cassetto.