
Dark , Fantasy
NPS Edizioni
1 marzo 2019
Kindle e cartaceo
160

Londra. Autunno 1892.
Una serie di efferati delitti a sfondo rituale sconvolge la città e l’opinione pubblica.
Un investigatore oppiomane, un’elegante dama straniera, un americano dai modi spicci e un vecchio cacciatore aristocratico si ritrovano a indagare sull’omicidio della giovane Virginia Hayley, che Scotland Yard cerca pervicacemente di nascondere.
In una corsa contro il tempo, tra bassifondi degradati, sontuose sale da ballo e magioni infestate da antiche presenze, i quattro riluttanti compagni si ritroveranno invischiati loro malgrado in un inquietante complotto interno all’Impero Britannico, cercando al contempo di scongiurare il Crepuscolo di Ra e l’avvento del caos.
“Ma quella non era una notte come le altre, e laddove il vizio nella sua forma più abietta avrebbe dimorato sovrano, esso aveva altresì lasciato spazio ad altro: morte.”
Avete mai visitato il museo di Madame Tussaud a Londra? In una stanza vi è la ricostruzione dei vicoli di Whitechappel, un quartiere di Londra, ai tempi di Jack “lo Squartatore”, con la stessa nebbiolina e lo stesso odore nell’aria. Ecco, leggendo questo libro mi sono ritrovata, a rivivere quella ricostruzione, facendo un volo con la mente di oltre trent’anni.
Il romanzo si apre con una lettera scritta da un certo DeWitt, in un linguaggio molto formale che ti catapulta nel passato, e nelle pagine successive ho avuto la netta impressione di leggere un vecchio romanzo di Sir Arthur Conan Doyle: “Il mastino di Baskerville”.
Le righe iniziali di questa missiva comunicano al destinatario che gli eventi che troverà narrati potranno sembrare strani e assurdi ma “sono quanto realmente accaduto”.
Dopo questa prefazione, il racconto avviene sempre in terza persona poi, Improvvisamente verso la fine del libro, quando DeWitt diventa reale testimone degli accadimenti, ci troviamo a proseguire nella lettura con un IO narrante.
I personaggi sono molto “particolari”: da Virginia, vittima designata del mostro, di cui apprendiamo la vita attraverso le parole della sorella gemella, Laura, che cerca di trovare il colpevole di tanta brutalità a Sebastian Wincott, sergente ormai al tramonto della carriera a causa di un efferato omicidio che ha colpito la sua famiglia e che combatte i suoi demoni tuffandosi nell’assenzio.
A fare da contorno troviamo delle figure, che proprio umane non si possono definire, alcune in quanto di umano hanno ben poco, altre talmente strane e complicate che definirle “umane” è troppo.
“Ciò che avevamo giudicato nobile a una prima occhiata appassisce nella superficialità a una seconda. Ciò che avevamo reputato brillante si rivela opaco, e ciò che ci aveva colpito nella sua favolosa concezione si dimostra null’altro che un’illusione dei nostri sensi.”
Filisdeo è un maestro nel descrivere quanto sta accadendo, senza mai essere eccessivo. I personaggi sono quasi dipinti, i dialoghi sono molto coinvolgenti. Da sottolineare la bravura dell’autore di utilizzare un linguaggio molto particolare, senza mai cadere in noiose ripetizioni.
La trama si snoda tra giallo e dark, con colpi di scena che danno vivacità al racconto. L’utilizzo di vocaboli ormai in disuso e un linguaggio molto formale potrebbero dare l’idea di un libro pesante ma dopo le prime pagine, dove effettivamente ho avuto un pochino di fatica a entrare in sintonia con i personaggi, la lettura prosegue senza alcun problema.
“Lasciate dunque che concluda così questo racconto, un racconto fatto di demoni e complotti, di donne assai bizzarre e uomini fuori del comune. Una storia che ebbe inizio col più incredibile dei misteri, legato a una giovane donna di nome Virginia Hayley.”
Nato ad Ischia nel 1989, Alessio Filisdeo vive a Barano d’Ischia. Comincia a scrivere racconti fantasy, e a tema supereroistico, a sedici anni finchè, una bella notte, non si trova ad assistere per caso alla proiezione del film cult Intervista col Vampiro. Sboccia immediatamente l’amore per la figura del vampiro aristocratico, per il genere gotico e per i grandi classici ottocenteschi. Il passo da fan del genere a fanatico cultore è più breve del previsto. Conclude il suo primo romanzo storico a tinte sovrannaturali all’età di diciannove anni. C’è un solo problema: ormai i “vampiri di una volta” di cui ha scritto, sono passati di moda. Ma Alessio Filisdeo non demorde: destreggiandosi tra la passione per la scrittura e alcuni lavoretti part-time (confermando quindi lo stereotipo dello scrittore perennemente squattrinato con tante belle speranze), e spaziando momentaneamente tra più generi e personaggi, aspetta pazientemente il ritorno alla ribalta della creatura dannata in tutto il suo maledetto splendore. Per il momento ha pubblicato tre opere di genere urban fantasy, e una di genere gotico, con la casa editrice Nativi Digitali Edizioni.

I molteplici impegni famigliari (ho due figli stupendi oltre ad un marito e a un cane) mi hanno sottratto per un lungo periodo ad una delle mie più grandi passioni: la lettura (oltre alla pallacanestro -amore questo condiviso con mio marito, allenatore, e mio figlio, arbitro, che ci ha portato a creare una nostra società dove ricopro il ruolo di presidente). Ora complice un infortunio che mi costringe a diradare i miei impegni fuori casa (non posso guidare) sono “finalmente” riuscita a riprendere un libro in mano! Il fato, insieme ad un post di Kiky (co-fondatrice de “La bottega dei libri” che conosco da oltre 20 anni) pubblicato su Facebook han fatto sì che nascesse la mia collaborazione con “La bottega”, collaborazione che quotidianamente mi riempie di soddisfazione.