
Giallo
Newton Compton
29 aprile 2021
cartaceo, ebook
248

Tommy Davies, anatomopatologo in un ospedale nei pressi di Malpensa, si trova a eseguire un’autopsia sul corpo di un cinese che, da Milano, è volato fino a Pechino, per far ritorno in Italia qualche giorno dopo e morire prima di scendere dall’aereo. A quanto pare, nel breve tempo trascorso in Cina, l’uomo ha subito un espianto di fegato.
Sono molte le domande che Tommy si pone sulla singolare operazione cui l’uomo è stato sottoposto, soprattutto dopo la visita in ospedale del capitano Pauli del Nucleo Investigativo dei Carabinieri, che instilla in lui il sospetto che quella morte nasconda qualcosa. Quando Tommy mette a parte della faccenda il suo migliore amico, Gualtiero Abisso, un giornalista in cerca dello scoop che dia una svolta alla sua carriera, accende in lui il desiderio di far chiarezza sulla vicenda. E gli ricorda un’inchiesta su un traffico d’organi che ha condotto qualche anno prima…
La scoperta che la morte del cinese non è un caso isolato lo convince che in ballo ci sia qualcosa di grosso, probabilmente legato a traffici internazionali. E così, con l’aiuto di alcuni cinesi in vista all’interno della comunità di Milano, soprattutto Jin Wang, la caporedattrice del settimanale più letto dai cinesi di Milano, Abisso proverà a far luce su un mistero sempre più inquietante, a mano a mano che il puzzle si compone.
Perché ci sono persone che considerano la vita altrui una merce di scambio. E perché anche chi sembra innocente nasconde spesso un lato oscuro…
“Si rigirò tra le dita il ciondolo di giada che gli avevano consegnato con l’ordine di non toglierlo mai dal collo e tenerlo ben in vista al suo arrivo. L’orologio segnava le 19:30; Wu avvertì una stretta allo stomaco: da lì a un’ora e mezzo il suo aereo sarebbe decollato per Beijing, Pechino. Volo diretto. Là avrebbe consegnato la merce preziosa che trasportava con sé”
Una morte sospetta in aereo di un cinese, il cadavere capitato per caso sul tavolo dell’obitorio del dottor Davies: una concomitanza di eventi che darà vita a un’indagine complessa e non esente da pericoli.
Tommy Davies è un anatomopatologo che è riuscito ad emergere dalla vita grama dei casermoni dell’hinterland milanese con una situazione sentimentale complicata. Ad affiancarlo troviamo Abisso, un suo amico d’infanzia, giornalista freelance, che è continuamente alla ricerca dello scoop che dia una svolta alla sua esistenza e che lo faccia emergere dalle “nebbie” della periferia.
Durante l’autopsia Tommy si imbatte in un incomprensibile espianto di fegato e la successiva visita del capitano del Nucleo Investigativo dei Carabinieri instillerà in lui il sospetto che quella morte nasconda qualcosa di poco chiaro.
“Le autopsie come quella che hai appena visto sono solo una piccola parte di questo lavoro. Principalmente si tratta di studiare al microscopio vetrini, vetrini, e ancora vetrini di sezioni istologiche; soprattutto appartenenti a pazienti ancora in vita… si tratta di fare una diagnosi certa, che poi significa cure mirate».
«Però al microscopio ci sono anche le diagnosi post mortem…»
«Vero, ma come per le autopsie rappresentano solo una parte modesta di tutto il lavoro. Contrariamente a quello che pensa la gente, il lavoro dell’anatomopatologo è soprattutto sui vivi».”
Ecco io sono una di quelle che, grazie a serie TV come Rosewood e Crossing Jordan, ha sempre creduto che l’anatomopatologo lavorasse con i morti. Voi eravate a conoscenza della cosa?
Cercando la collaborazione della comunità di cinesi del territorio, i due amici, Tommy e Abisso, si troveranno coinvolti in un traffico di organi e di vite umane. Si imbatteranno in personaggi ambigui e senza scrupoli, tutti nascosti dietro ad una “maschera” di regolarità.
Un’indagine difficile in quanto riuscire a conquistare la fiducia di una comunità, come quella cinese, non è per nulla semplice.
“Il mistero di Chinatown” è costruito come un puzzle, dove i tasselli trovano posto poco alla volta, conducendo il lettore in un girotondo di indizi falsi e fuorvianti, di sconvolgenti rivelazioni, per poi concludersi in un finale al cardiopalma.
La scrittura è fluida, mai noiosa. La trama è intrigante e coinvolgente. Sicuramente un romanzo che affronta delle tematiche scottanti e che rende il lettore curioso di conoscere di più il problema.
I personaggi, entrambi con un passato alle spalle, sono ben descritti ed è facile entrare in empatia con loro.
Un libro per chi ama il giallo e soprattutto adora seguire passo a passo le indagini, cercando di comprendere, attraverso i vari indizi disseminati nelle pagine del libro. Assolutamente consigliato!
“Il passato era ormai alle spalle; non dimenticato, ma alle spalle. Non c’erano più uccelli a volare senza meta piangendo.
Era come essere rinata, aver avuto in dono da Fukurokuju, il dio della buona sorte e della lunga vita, una nuova esistenza.
Non dimenticava il passato, ma era suo dovere onorare questo dono.”
L’autore
Mario Mazzanti, toscano d’origine, è cresciuto a Milano, dove ha compiuto gli studi di Medicina, e vive a Bergamo. Con la Newton Compton ha pubblicato Un giorno perfetto per uccidere e Non uccidere, raccolti poi, insieme a un racconto, in Tre casi scottanti, I 444 scalini e Il mistero di Chinatown.

I molteplici impegni famigliari (ho due figli stupendi oltre ad un marito e a un cane) mi hanno sottratto per un lungo periodo ad una delle mie più grandi passioni: la lettura (oltre alla pallacanestro -amore questo condiviso con mio marito, allenatore, e mio figlio, arbitro, che ci ha portato a creare una nostra società dove ricopro il ruolo di presidente). Ora complice un infortunio che mi costringe a diradare i miei impegni fuori casa (non posso guidare) sono “finalmente” riuscita a riprendere un libro in mano! Il fato, insieme ad un post di Kiky (co-fondatrice de “La bottega dei libri” che conosco da oltre 20 anni) pubblicato su Facebook han fatto sì che nascesse la mia collaborazione con “La bottega”, collaborazione che quotidianamente mi riempie di soddisfazione.