Saggio
Brè Edizioni
20 gennaio 2022
cartaceo, ebook
189
L’attività fisica, è risaputo, è salutare per il corpo e per la mente.
Non è facile però ritagliarsi del tempo per lo sport e, a volte, è difficile fare combaciare orari e costi.
Il jogging è l’esercizio che tutti possono fare, a tutte le età, senza spese e negli orari che ciascuno di noi ritiene più idonei.
In questo manuale vengono descritte le tecniche, a partire dal livello più basso per arrivare a essere un vero e proprio jogger.
Bastano un paio di scarpe adatte e tutti possono fare pratica e trarne giovamento fisico e psichico.
Dato che fare jogging all’aperto aiuta a focalizzarsi meglio sulle meraviglie che ci circondano, l’autore dedica molte pagine anche al racconto dei luoghi che ha avuto la fortuna di visitare
“Il manuale del jogger“, di Guglielmo Mariani, è un testo interessante e soprattutto molto utile per le persone che, come me, hanno il pallino fisso di avvicinarsi al jogging; offre, infatti, a noi principianti tutta una serie di informazioni che ci permetteranno di non disperderci nel mare dei quesiti senza risposta.
Tuttavia, relegarlo al ruolo di semplice manuale tecnico per aspiranti sportivi sarebbe riduttivo; molto bella, a parer mio, la definizione che ne dà Livio Berruti, medaglia olimpica 1960, al quale viene affidata la Prefazione.
“Il libro di Mariani … rappresenta il più originale e straripante cantico d’amore che il jogging abbia mai ispirato”
Un cantico d’amore, è proprio questo che è! Amore per lo sport sì, ma anche per la vita. Nelle circa 200 pagine che lo costituiscono, l’autore, tramite un paio di scarpe da corsa, ci porta a fare il giro del mondo, ma non semplicemente tramite la descrizione dei diversi luoghi che visita.
Per comprendere meglio quello che voglio dire, per prima cosa è necessario fare la conoscenza di Guglielmo Mariani.
Siamo di fronte a un uomo dalle mille risorse, che, se dovessi definire con un aggettivo, direi poliedrico. I suoi 83 anni, portati con molta disinvoltura, lo hanno visto indossare i panni dello scrittore; è, infatti, autore di numerose pubblicazioni scientifiche apparse sulle migliori riviste internazionali del settore, di romanzi di diverso genere, saggi e manuali.
“Se Guglielmo Mariani avesse avuto le armi musicali di Beethoven il suo “Inno al jogging”, come potrebbe essere definito questo libro, avrebbe rivaleggiato con successo con le sinfonie dei grandi nomi della musica classica di tutti i tempi”
Un uomo parecchio impegnato, penserete; ma questa intensa attività di scrittura per lui rappresenta solamente una sorta di “passatempo” da incastrare tra le varie attività che occupano la sua giornata. Ha girato il mondo come professore di importanti Università italiane ed europee, come medico internista ed ematologo, venendo a contatto con realtà molto diverse dalla nostra che, spesso, lo hanno portato a riflettere.
In ogni Paese che ha visitato, le sue scarpe da jogging hanno avuto un ruolo fondamentale; portandolo a esplorare i luoghi che lo attorniavano, gli hanno permesso di capire molto di più delle città che lo ospitavano, di notare le sottigliezze che identificano un popolo e che solo uno sguardo a 360 gradi può regalare.
“Guglielmo utilizza ancora oggi i convegni e gli impegni di lavoro per fare jogging con gli occhi ben aperti in tutti gli angoli della terra… Le descrizioni dei paesaggi, delle situazioni, dei regimi che ha incontrato con una precisione millimetrica e una memoria da elefante fanno di mariani una specie di calligrafo della comunicazione”
Quanto può avere da dire una persona con la sua esperienza? Potrete farvene un’idea dalla lettura di questo libro che parla del jogging si, ma lo inserisce all’interno di un contesto unico, la sua vita, trasformandolo, quindi, in un modo peculiare di raffrontarsi con il mondo.
“Questo è un libro concepito dal sottoscritto, un medico-ricercatore che ha fatto jogging per più di trentacinque anni, ogni giorno. Vi spiegherà i meccanismi fisiologici di questo sport amatoriale… racconterò i posti visti e i ricordi immagazzinati nei luoghi dove ho corso durante la mia attività professionale e per turismo” – Il manuale del jogger
Se deciderete di leggerlo, non aspettatevi, dunque, un manuale estremamente tecnico, ne rimarrete delusi… o forse no!
Chi di voi ama essere sorpreso da un libro? Se partite con un’idea e man mano che vi inoltrate nelle pagine vi rendete conto che viene sviluppata in maniera completamente diversa da come vi aspettavate, cosa pensate?
Non è solo un manuale tecnico, ma è in questo che sa trasformarsi se è ciò che chi lo ha in mano desidera, basta imparare a servirsene nella maniera giusta. La struttura che lo caratterizza, capitoli ben suddivisi dove vengono separatamente affrontati, senza seguire un ritmo preciso, i diversi aspetti che riguardano il jogging e l’esperienza di vita dell’autore, permettono al lettore di saltare le parti discorsive per concentrarsi solo sulla sua anima sportiva.
Io non lo farei perché rappresentano un’occasione unica per viaggiare dalla Russia alla Cina, dagli Stati Uniti a Israele, ecc., ma comunque è fattibilissimo.
Concentrandoci sulla parte che riguarda il fitness, posso dire che le spiegazioni chiare e ben strutturate, che vengono riportate in diversi capitoli, invogliano a indossare le scarpe da jogging; le diverse tabelle inserite, con programmi semplici e efficaci, hanno lo scopo di affiancare l’aspirante jogger nel suo percorso iniziale, dove nulla deve essere lasciato al caso, pena un abbandono repentino non appena si presenta il primo ostacolo.
“Inizia con una certa distanza poi aumentala quando sei migliorato. Corri finché non hai un po’ d’affanno, allora cammina fino a che il tuo respiro non ritorna normale…”
Io devo ammettere che sono stata davvero felice di averlo scoperto. Volevo vincere la mia pesante sedentarietà, ma non trovavo mai la forza di abbandonare quel benedetto divano. Avevo bisogno di uno stimolo per rimettere in moto il mio corpo, un programma da seguire che si adattasse alle mie esigenze e non interferisse troppo con le mie attività quotidiane. Questo libro me lo ha dato, mi ha fatto riflettere sul come e perché fare sport, e, soprattutto, su come perseverare con la pratica.
Ora è quasi un mese che seguo i consigli in esso formulati e devo ammettere di trovarmi a mio perfetto agio. I progressi sono lenti, ma mi va bene così. Come dice Confucio, la cui massima viene riportata nelle prime pagine del libro, “Anche una lunga corsa inizia con un passo”.
Io i miei li sto facendo. Aspetto voi.
Sahira
Sono emozione e di essa mi nutro
trovando scialbo ciò che non colora,
Sono emozione che con la penna divora
il bianco candido di un libro vissuto…