
thriller
Newton Compton
cartaceo, ebook
346

Slayton, notte di Halloween. Cinque ragazze si introducono a Blackhall Manor, un grande edificio abbandonato dal passato sinistro, per mettere in scena il cosiddetto “gioco della Mezzanotte”: scrivono i loro nomi su un pezzo di carta, si pungono le dita per firmare i foglietti con il sangue e poi, a mezzanotte, bussano per ventidue volte alla porta. Secondo le regole, è questo il modo per evocare l’Uomo di Mezzanotte. Ma il gioco si rivela più inquietante del previsto, perché soltanto quattro delle ragazze riescono a uscire da Blackhall Manor.
La detective Sarah Noble, appena tornata in servizio dopo un anno di congedo, prende immediatamente a cuore la scomparsa della giovane Angelica. A differenza dei suoi colleghi, infatti, Sarah conosce il sanguinoso passato di Blackhall Manor, e sa che l’Uomo di Mezzanotte non è solo una leggenda metropolitana ma qualcosa di molto più reale e pericoloso.
Se vuole scoprire cosa è successo ad Angelica e fermare la follia omicida che minaccia la città, Sarah dovrà fare ciò che ha sempre temuto: affrontare una volta per tutte gli incubi che la ossessionano da venticinque lunghi anni.
“A mezzanotte, i giocatori bussavano a una porta di legno e invitavano la temuta figura a entrare” – Da “Il killer di mezzanotte” di Caroline Mitchell, edito da Newton Compton.
Mezzanotte del 31 Ottobre del 1995. Un uomo stermina la sua famiglia nella dimora di Black Manor, prima di suicidarsi.
La particolarità della storia sta nel fatto che la tragedia ci viene raccontata dalle parole piene di terrore della figlia, prima che l’uomo le spari.
Sono passati ventiquattro anni da quell’orrida notte. La casa dove è avvenuta la strage è ancora lì, lugubre e spaventosa come sanno esserlo gli edifici abbandonati. Tanti racconti ruotano intorno alla dimora, come spesso avviene per i luoghi dove avvengono eventi atroci.
Siamo proprio sicuri che non rimanga nulla di ciò che è stato? Possono le mura rimanere impregnate della paura, della malvagità, intrappolando gli spiriti di chi vi ha trovato una fine violenta?
Come spesso accade, i racconti generano legende metropolitane, racconti che a volte servono ad esorcizzare le paure più profonde. Soprattutto se queste accadono la notte di Halloween.
31 ottobre di ventiquattro anni dopo. La narrazione si sposta nel presente: conosciamo Sara, una giovane poliziotta che intuiamo stia ritornando in servizio, fra le diffidenze degli ex colleghi e l’appoggio del suo superiore, dopo essere stata allontanata per un forte esaurimento nervoso.
Sara è una persona insicura, con tanti segreti che verranno rivelati nel corso del romanzo, e una gran voglia di rivalsa.
Quella stessa notte, un gruppo di quattro ragazzine decide di fare un macabro gioco nella stessa inquietante dimora, ormai disabitata. Evocare l’uomo nero, il killer di mezzanotte, e resistere fino al mattino. Sappiamo come funziona fra gli adolescenti: nessuno deve dimostrare di avere paura, guai a tirarsi indietro! Per cui, nonostante la paura, nonostante i rumori, le voci che gridano e che non si sa a chi appartengano e le inquietanti visioni, i giovani si stringono in cerchio e aspettano. Ma qualcuno manca…
Gli spiriti possono uccidere?
Contemporaneamente Eliott, un dolce bambino di otto anni, ha una crisi particolarmente violenta di pavor notturno, passata la quale, stremato e impaurito, dice alla madre di aver visto l’uomo incappucciato, il killer di mezzanotte.
Maggie, la madre, sa bene che gli incubi del figlio, oltre ad essere particolarmente spaventosi, sono delle premonizioni.
Sara cercherà, in una lotta contro il tempo e contro i pregiudizi di chi la circonda, di scoprire chi si celi dietro all’uomo incappucciato.
Incontreremo altri personaggi, a poco a poco scopriremo che sono tutti collegati e che le loro vite sono in qualche maniera legate a Black Manor.
La storia de “Il killer di Mezzanotte” è stuzzicante, il ritmo è sostenuto e il libro si legge con piacere.
La narrazione della strage familiare, la crisi del pavor notturno e la notte nella casa infestata sono cariche di adrenalina e suspense, degne addirittura di un buon horror grazie al tocco sovrannaturale.
Non mancano i colpi di scena; il dubbio su chi si celi realmente dietro al cappuccio viene mantenuto fino alla fine, come si conviene ad un thriller.
I personaggi vengono presentati e fatti conoscere al lettore, approfondendoli adeguatamente.
Alla fine del romanzo ogni pezzo del puzzle si incastra nel posto giusto.
Per cui il giudizio finale è positivo: ci troviamo di fronte ad un thriller di buona fattura che saprà tenervi compagnia in queste calde serate estive.

Sono di Palermo, classe ’73. Sono molto introspettiva e sensibile. Amo leggere da sempre perché con un bel libro non mi annoio mai. Prediligo quelle storie che coinvolgono, con personaggi che rimangono scolpiti nella memoria. Mi piace leggere sia autori italiani che stranieri, sia affermati che emergenti e nuove proposte. I generi che preferisco sono la narrativa, lo storico e il thriller ma anche libri sulla spiritualità.